Il calciomercato è una bomba ad orologeria. Vale per il Napoli, vale per tutti. Soprattutto per la Serie A, che piano piano si avvia a divenire sempre più una sorta di torneo parrocchiale, conseguenza di anni e anni di mala gestio e di manager scarsi ed accondiscendenti. Tanto è vero che l'Arabia Saudita, non trovando troppo terreno fertile altrove, arriva in Italia e fa ciò che vuole, acquistando ogni calciatore che vuole acquistare.

Non ne è esente il Napoli. Anzi, sono proprio i pezzi pregiati a far tremare i tifosi. La vicenda Osimhen ne è l'esempio. Il Napoli ad oggi però deve fare poco. Al di là del racconto di parte della stampa e la solita nenia dei supporters azzurri, il team di Rudy Garcia è quasi pronto. In difesa l'ottimo Kim è stato sostituito da Natan, brasiliano in rampa di lancio di cui si parla un gran bene. Il campo dimostrerà, come sempre, se lo scouting azzurro ancora una volta ci ha visto lungo. Come vice Di Lorenzo la strada intrapresa porta alla conferma di Zanoli.

È stato provato durante tutto il ritiro terzino nella difesa a 4. Ci sono ancora delle remore per la fase difensiva che ad oggi sembrano essere colmate. In alternativa è pronto Faraoni del Verona, che a differenza di ciò che dice il suo procuratore a Napoli verrebbe a piedi. C'è numericamente da sostituire a centrocampo Tanguy Ndombele, non riscattato giustamente dal Napoli. I profili sono molto interessanti, soprattutto se si pensa a Koopmeiners dell'Atalanta. Centrocampista poliedrico, col vizio del gol, capace di essere incursore e palleggiatore allo stesso modo. Potrebbe essere anche un valido vice Lobotka. Il costo è alto, ma ci sono margini di manovra. Ma il centrocampo del Napoli è un punto interrogativo. Sul filo del rasoio ci sono sia Demme, che ha un alto ingaggio ed è difficile da piazzare, e Zielinsky, che sembra stia per accettare le sirene arabe. Dovessero partire, sarebbe evidente che il Napoli dovrebbe cercare almeno due centrocampisti dalle caratteristiche diverse. Oltre Koopmeiners, sarebbe quindi interessante Gabri Veiga che come l'olandese di Gasperini è un profilo adatto al Napoli sia sotto l'aspetto tattico sia tecnico. Altro nome per la mediana azzurra è Lo Celso, che potrebbe fare bene respirando l'aria del Vesuvio, per una operazione simile a quella che l'anno scorso ha portato Ndombele. Ma Aurelio De Laurentiis ci ha abituati a profili mai nominati, come avvenuto nel caso di Natan. Quindi può darsi che il centrocampista sia un nome ad oggi mai è uscito fuori. E ciò non vuol dire essere inferiore ai nomi invece già letti in orbita Napoli.

Capitolo punte: se dovesse essere ceduto Lozano, il Napoli acquisirebbe un'ala destra di un 433. Se l'entourage del messicano, invece, non dovesse portare nessuna offerta congrua, si rivivrebbe l'alternanza con Politano. Che comunque è stata protagonista del Napoli scudettato.
Ma tutto ruota intorno a Victor Osimhen. Dovesse per davvero arrivare una offerta araba a 3 cifre, con ingaggio impensabile al nigeriano, il Napoli sarà costretto ad intervenire in modo urgente sul mercato. Ma siamo sicuri che già sa benissimo cosa fare, in un senso o nell'altro.
La SSCN non cerca nomi, ma profili adatti alla sua filosofia. Entra qualcuno solo se esce qualcuno. A chi si aspettava un mercato di fuochi di artificio basterebbe ricordare che sono stati sparati lo scorso anno, quando c'è stata la vera rivoluzione. Rivoluzione che ha fatto scuola a livello europeo. Nessuna società di calcio, ma probabilmente nessuna azienda del mondo, fa una rivoluzione all'anno. Il resto, sono notizie buttate alla rinfusa da chi in questo mercato, zona Napoli, non ci ha capito niente. Natan docet.


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