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Il nuovo allenatore del Napoli? Bagni non ha dubbi

“E certo che sì: chi non è con Conte, che chiaramente piace a chiunque. Ma mi pare scontato che, avendo un tecnico di questo livello, il Napoli non se ne privi. E mi pare altrettanto scontato che, avendo educato una squadra al proprio calcio, lui sappia cosa fare e come intervenire”.

Un impatto immediato: Napoli in Champions e in lotta per lo scudetto

“Ha ottenuto già tutto quello che gli era stato chiesto: è in Champions. E poi si sta giocando lo scudetto. Sfido chiunque a trovare un tecnico capace di incidere in questa maniera così netta, così decisiva, dopo le amarezze della passata stagione”.

La chiave del futuro: la continuità del progetto

“Semplice: la continuità del Progetto, come dicono quelli bravi. Per me è il migliore in assoluto in circolazione. Ha una capacità di trasmettere sensazioni forti ai suoi ragazzi e di far cambiare loro l’atteggiamento, trasformandoli completamente, sia in campo che fuori. E poi Napoli l’ha conquistata: ho amici da 40 anni, sto spesso in città, so cosa provano per lui”.

Il rimpianto più grande: la cessione di Kvaratskhelia

“La cessione di Kvara, che appartiene però alle dinamiche del mercato nelle quali non entro. Ma io immagino cosa sarebbe stato il Napoli con quel fenomeno lì. Ho visto Psg-Liverpool e Liverpool-Psg, un calciatore totale, che pure a destra faceva male agli avversari. Ha segnato un gol di una bellezza rara, annullato per fuorigioco di un’unghia o forse anche meno. È il quarto marcatore della squadra, ed è andato via da due mesi. Ha segnato anche in tempi di carestia, come nel campionato chiuso al 10° posto. Potremmo star qui a parlare per ore di uno che sposta i valori, in maniera anche netta, e che Conte non ha più. Ci fosse stato, non dico che avrebbe vinto il campionato ma probabilmente ora sarebbe primo”.

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Antonio Conte sulla panchina del Napoli

Conte e Napoli: un legame destinato a durare

“Faccio fatica a pensare diversamente, né credo che possano farlo De Laurentiis e Manna o lo stesso Conte. Sono state gettate le basi, nell’estate scorsa, per aprire un ciclo nuovo e duraturo. Il primo obiettivo era rientrare in Europa e il Napoli lo ha fatto dalla porta principale, dalla Champions. Il secondo gradino è lo sviluppo di questo programma, che passa obbligatoriamente dalla permanenza dell’allenatore. Chi può garantire l’evoluzione di questa squadra, se non chi l’ha guidata e le ha impartito le sue convinzioni tecniche, tattiche e pure caratteriali? Perché Conte porta con sé tutto un pacchetto, anche dal punto di vista psicologico, che alla fine ti premia”.

Fonte: Gazzetta


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