Napoli-Lazio: primo big match per mister Garcìa
Al Diego Armando Maradona andrà in scena una partita tra due compagini con il morale diametralmente opposto: azzurri a punteggio pieno dopo due vittorie, biancocelesti a zero punti dopo due sconfitte. Pochi dubbi di formazione per Garcia: unico ballottaggio Mario Rui-Olivera. Rientra Kvaratskhelia dall'inizio, panchina per il neo arrivato Lindstrøm. Sarri potrebbe optare per Hysaj sulla sinistra.
Rudi Garcia è stato chiaro in conferenza stampa, si aspetta una Lazio molto attenta alla fase difensiva: compattezza e copertura degli spazi per limitare le fonti di gioco azzurre, perché il pericolo è che il match possa scorrere sulla falsariga dello scorso anno, quando i biancocelesti ottennero i tre punti grazie al gol di Vecino. Visto il momento molto delicato, mister Sarri cambierà sicuramente qualcosa rispetto alle prime due partite: non è da escludere lo spostamento di Marusic sulla destra con l'inserimento di Hysaj sull'out sinistro. Il laterale montenegrino limitò abbastanza bene Kvaratskhelia nella partita dell'anno scorso, con una marcatura ad uomo quasi asfissiante. Possibili novità anche in mezzo al campo: Luis Alberto l'unico certi per una maglia da titolare, mentre potrebbe riposare Kamada. Al suo posto pronto Vecino. Tra i convocati dovrebbe rientrare anche il neo arrivato Guendouzi. In attacco il tridente solito Felipe Anderson-Immobile-Zaccagni.
Come giocherà la Lazio
I biancocelesti sono una squadra di grande palleggio, soprattutto sulla trequarti avversaria. Provano a sviluppare triangoli rapidi e veloci in quella specifica zona di campo, con gli esterni bravi a tagliare internamente, lasciando opportunità ai terzini di sovrapporsi per andare sul fondo e crossare. In fase di costruzione, che inizia con il portiere o i centrali difensivi, centrocampisti, gli esterni offensivi e molto spesso con Immobile, si abbassano per venire a giocare di sponda. Tanto movimento senza palla. Quando possibile attaccano inoltre, la profondità con scatti improvvisi, specialmente con Luis Alberto, Zaccagni ed Immobile. In fase di non possesso difendono con diverse disposizioni: 4-5-1/4-4-2/4-3-2-1. Per la gara del Maradona - molto probabilmente - alterneranno periodi di forte pressione a periodi di attesa nella propria metà campo, restando sempre compatti con i reparti. Linea difensiva alta, pronta a risalire immediatamente quando il pallone viene rigiocato dietro, ed a scappare - sempre di reparto - se gli avversari decidono di andare a cercare la profondità. Palle inattive: su angoli e punizioni laterali la disposizione generale degli uomini è di totale protezione della porta. Ci sarà spazio dal limite dell'area.
Come giocherà il Napoli
La formazione titolare sembra decisa: unico ballottaggio sulla corsia mancina tra Mario Rui e Olivera. Il tridente titolare dovrebbe essere Kvara-Osimhen-Politano, con Lindstrom e Raspadori pronti a subentrare dalla panchina. Gli azzurri dovranno essere bravi a continuare a sviluppare il proprio gioco sulle catene esterne ma non solo. Ci sono diversi modi di colpire la Lazio. In primis servirà superare il pressing laterale di Felipe Anderson e Zaccagni con passaggi secchi, precisi e veloci. Sono queste le intenzioni. Gli indiziati a svolgere questo compito saranno ovviamente i due centrali difensivi, ma pure Lobotka quando andrà a posizionarsi proprio tra i due, e le mezzali Zielinski ed Anguissa. Una volta arrivati in zona esterna, destra o sinistra che sia, si potrà decidere di attaccare con le combinazioni classiche (ormai già meccanizzate) tra terzini, mezze ali ed esterni offensivi, oppure facendo abbassare leggermente quest'ultime - inducendo così l'uscita alta dei terzini - e puntare dritto sulla velocità di Victor Osimhen. Rispetto alla partita dello scorso anno sarà fondamentale dare pochi riferimenti in campo. Ricerca ed occupazione degli spazi - specialementre tra le linee - per mettere in grande difficoltà l'undici laziale. In un contesto del genere ci aspettiamo una grande prova di Piotr Zielinski.
Da non sottovalutare nemmeno l'opzione con i cambi di gioco sulle fasce, visto che la linea difensiva ospite si stringe di reparto in modo sincrono, seguendo il movimento del pallone, e creando un potenziale lato debole da poter sfruttare.