Napoli, città paralizzata per i cantieri: monta la protesta

Il quotidiano Repubblica si sofferma sui problemi viari di Napoli, esasperati dai cantieri.
Napoli: che caos di traffico
Napoli si prepara a nuove giornate di caos viario. Tra cantieri già in corso e altri imminenti, il traffico cittadino è destinato a peggiorare, soprattutto in alcune delle zone più nevralgiche della città. Via Acton e via Partenope saranno presto interessate da ulteriori lavori: oltre a quelli già avviati per il tram del mare e il restyling del lungomare, arrivano anche gli interventi legati alla sesta tappa del Giro d’Italia, prevista per il 15 maggio. Le conseguenze si stanno già facendo sentire: giovedì sera, senza alcun preavviso, è stata chiusa una corsia da via Colombo fino al termine di via Marina per un primo intervento collegato alla gara ciclistica, congestionando immediatamente la viabilità.
Il centro, già messo sotto pressione dai tanti cantieri aperti, ieri ha vissuto una giornata difficile, complicata ulteriormente dalla presenza record di 240 mila turisti in città, secondo le stime dell’osservatorio comunale. A questi si sono aggiunti migliaia di napoletani e visitatori dalla provincia, affluiti sul lungomare per il giorno di festa.
I lavori legati al Giro d’Italia prevedono rifacimenti del manto stradale nei tratti più ammalorati del percorso, in particolare su via Gianturco, via Acton, via Partenope e via Caracciolo, dopo i recenti interventi su via Marina e via Colombo. A finanziare i cantieri è la Città Metropolitana, che ha stanziato 3,1 milioni di euro per sistemare 22 chilometri di strade in 15 Comuni, tra cui anche Napoli, dove interviene anche il Comune con un cofinanziamento per il lungomare e l’impiego di Napoli Servizi.
Napoli: i cantieri fanno scattare proteste
Oggi sono previsti sopralluoghi per stabilire le date di avvio dei prossimi cantieri. A differenza di quelli in via Marina, eseguiti di sera o di notte per contenere i disagi, i nuovi lavori si svolgeranno di giorno e con il traffico aperto, aggravando una situazione già critica. Ieri, via Acton è diventata una trappola di auto in coda per ore, scooter sui marciapiedi e turisti costretti a fare lo slalom tra le transenne per attraversare la strada. L’effetto a catena ha bloccato anche altre zone della città, da Mergellina a Fuorigrotta.
A complicare ulteriormente il quadro, lo stop della Funicolare Centrale fino al 29 aprile, la Linea 6 della metro operativa solo in parte e il caos in viale Kennedy, all’altezza di Edenlandia, causato dal sistema di pagamento all’ingresso dell’area di sosta. Il presidente della commissione infrastrutture e mobilità, Nino Simeone, ha denunciato la situazione chiedendo da mesi una modifica del sistema per evitare le code, che ieri hanno toccato i 40 minuti per percorrere appena 500 metri.

Il punto più critico, però, resta l’incrocio tra via Acton, via Cesario Console e il tunnel della Vittoria: senza percorsi alternativi, i rallentamenti si ripercuotono su tutto il centro e su via Marina. E i lavori, si sa, dureranno almeno un altro anno. Intanto, sono in programma altri interventi anche in via Posillipo e corso Umberto.
Le proteste intanto aumentano. Diverse associazioni, dai tassisti ai medici del pronto intervento, passando per i consumatori, hanno scritto al sindaco e al prefetto chiedendo un piano traffico serio e l’attivazione di tutte le Ztl per garantire rapidità nei soccorsi e nei trasporti. Il Comune valuta modifiche e correttivi. Una proposta concreta è già arrivata: sospendere la svolta da via Acton verso via Cesario Console, lasciandola attiva solo per i taxi. Una piccola misura in mezzo a una grande emergenza.