Ex Cava Suarez a Napoli, sita tra via Tommaso De Amicis e via Sant'Ignazio di Loyola. Una cava che era da bonificare, nei Camaldoli, nel cuore del Parco Metropolitano delle Colline. Un luogo che, quindi, doveva rappresentare tanto per un futuro diverso della città: più giusto e più sostenibile. Ma, ahinoi, si è trattato di una cava che per anni ha subito sversamenti illegali di rifiuti tossici: oltre 200mila tonnellate scoperte dal blitz congiunto della Procura della Repubblica di Napoli – Sezione V “Ambiente Edilizia Urbanistica”, con a capo il sostituto procuratore Giulio Vanacore e il procuratore capo Nicola Gratteri, della Polizia Locale, dei carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico e della Guardia di Finanza con il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria.

Per la Procura, quindi, si profilerebbero i reati di inquinamento e disastro ambientale. D'altronde, parliamo di un ammontare di metri cubi di rifiuti che andrebbe dai 146mila ai 176mila metri cubi. Una "montagna" delle dimensioni pari a quelle di un edificio largo 180 metri quadrati e alto almeno sette piani. Gli agenti, nell'operazione condotta stamattina, hanno trovato di tutto nel sito: amianto, idrocarburi e persino gli scarti dei lavori del prolungamento della linea 1 fino all'Aeroporto di Capodichino.

Napoli, ex Cava Suarez discarica abusiva di rifiuti tossici: arrestato un imprenditore

https://youtu.be/DlVK8edjyfo?si=eDWRZK0ggcCIhT7R

Al momento, è stato arrestato un imprenditore: Bruno Sansone, attualmente ancora indagato e agli arresti domiciliari, a cui diversi anni fa già era stata imputata l'omessa bonifica dell'ex Cava Suarez. A Sansone, inoltre, sono stati sequestrati mezzi di trasporto come autocarri e macchinari per il movimento a terra, oltre che i beni di una delle due società che gli appartengono, per un ammontare di circa un milione d'euro. In ogni caso, si tratta di una vicenda davvero molto grave, dato che è stato inquinato con una discarica abusiva di rifiuti tossici l'ambiente di una delle zone con maggiore densità abitativa di Napoli. Si spera, insomma, di poter cambiare pagina una volta per tutte.


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