Serie A, Napoli-Como: come scenderanno in campo le due squadre?
Conte ha elogiato il lavoro di Fabregas: lo spagnolo propone un calcio propositivo dal punto di vista della costruzione
La settima giornata di campionato si aprirà questa sera con l'anticipo del venerdì tra Napoli e Como, partita in programma alle ore 18.30 allo Stadio Diego Armando Maradona. Gli azzurri arrivano a questo appuntamento in un ottimo periodo di forma, con l'obiettivo di vincere per continuare la propria corsa in testa alla classifica.
I segnali che arrivano dallo spogliatoio sono tutti positivi: progetto tattico in via di consolidamento e porta blindata con 4 clean sheet consecutivi (compresa la Coppa Italia). Dall'altra parte, il Como si sta rivelando una delle sorprese di questo inizio stagione. I lariani hanno ottenuto 7 punti nelle ultime 3 partite, dimostrando di essere una squadra assolutamente da non sottovalutare. Conte ha elogiato il lavoro di Fabregas: lo spagnolo propone un calcio propositivo dal punto di vista della costruzione, con uomini disposti tra le linee e ricerca di interessanti trame di gioco.
Napoli-Como: le probabili formazioni
Napoli (4-2-2-2): Caprile; Di Lorenzo, Rrhamani, Buongiorno, Olivera; Anguissa, Lobotka; McTominay; Politano, Lukaku, Kvaratskhelia. All. Conte.
Antonio Conte non dovrebbe effettuare cambi di formazione rispetto alle ultime due sfide di campionato contro Juventus e Monza. Olivera sempre favorito su Spinazzola, mentre McTominay agirà di fianco a Lukaku. Neres scalpita per giocare, ma Politano resta in pole per la maglia da titolare.
Como (4-2-3-1): Audero; Van der Brempt (Iovine), Dossena, Kempf, Moreno; Sergi Roberto, Perrone; Strefezza, Paz, Fadera; Cutrone. All. Fabregas.
Poche novità di formazione per il tecnico spagnolo, che dovrebbe confermare gli undici scesi in campo nelle ultime giornate. Un solo dubbio sulla corsia destra di difesa, con il ballottaggio tra Van der Brempt e Iovine
Napoli-Como: l’analisi dell’avversario
La mentalità del Como è caratterizzata dalla volontà di provare ad uscire da dietro attraverso il palleggio. Fabregas chiede coraggio e personalità ai suoi costruttori di gioco, che devono essere audaci e pronti anche a prendersi dei rischi per superare il pressing dell'altra squadra. Uno dei calciatori più abili sotto questo punto di vista è il difensore mancino Kempf, che dimostra costantemente di avere buone qualità di imbucata tra le linee.
Durante la fase di costruzione bassa, con inizio dal portiere, si delinea spesso un 4+2, che oltre i due mediani davanti la difesa, prevede l'abbassamento o il posizionamento di Nico Paz e Strefezza nelle zone intermedie di centrocampo. A volte anche Alberto Moreno entra dentro il campo, da mediano aggiunto, con Kempf pronto ad allargarsi da terzino sinistro e Sergi Roberto in posizione più avanzata. Se non si riesce a superiore la pressione avversaria con il palleggio, si sceglie l'opzione della giocata diretta su Cutrone.
In costruzione media, invece, si determina un 3+2, con il terzetto Dossena-Kempf-Moreno pronto a dialogare con l'ormai collaudata e dinamica coppia Sergi Roberto-Maxi Perrone a sostegno della manovra, mentre il terzino destro (Van der Brempt o Iovine) si posiziona più alto sulla linea dei centrocampisti. Dei due esterni offensivi, è Strefezza quello indicato a giocare maggiormente dentro il campo, quasi da mezzala, muovendosi da sinistra a destra, mentre Fadera è più propenso a restare largo in fascia, sfruttando la sua velocità per andare all'uno contro con l'avversario. La posizione aperta dell'ala gambiana, inoltre, favorisce gli inserimenti improvvisi di Alberto Moreno, ma soprattutto del talento Paz, sempre molto abile a "strappare" in avanti creando pericoli nelle zone di rifinitura. Cutrone è il terminale offensivo della squadra: l'ex Milan si distingue come un giocatore completo, in grado di contribuire in diversi modi allo sviluppo della manovra. La sua capacità di lavorare sia per l'intero gruppo, sia in fase realizzativa, lo rende un elemento indispensabile per Fabregas.
Fase di non possesso: su costruzione bassa dell'avversario, Fabregas porta almeno cinque calciatori in zona palla per effettuare un pressing intenso. Tra questi troviamo Fadera e Strefezza, molto attivi sui difensori centrali, mentre il duo Paz-Sergi Roberto si occupa delle marcature sui mediani. In costruzione intermedia, invece, si verifica un 4-4-2 con Nico Paz affiancato a Cutrone e i due esterni d’attacco sulla linea dei centrocampisti.
Napoli-Como: tattica e sviluppo della partita
Il Napoli sotto la guida di Antonio Conte sta attraversando un periodo di trasformazione tattica, confermando la sua volontà di adattarsi e migliorare in funzione delle diverse situazioni di gioco. Se in fase offensiva la situazione è già ben definita, con l’apporto di Mc Tominay da attaccante aggiunto vicino a Lukaku, in quella difensiva abbiamo assistito al passaggio da una linea a 4 (vs Juventus) ad una a 5 (vs Monza). L'inserimento di Politano in un ruolo più difensivo ha permesso di stabilizzare la fascia destra, dando al Napoli più solidità e copertura contro gli attacchi avversari. La partita dell’esterno romano è stata davvero di notevole livello: il suo apporto, infatti, non si è limitato solo alla fase difensiva; la capacità ripartire velocemente e supportare l'attacco è cruciale nel mantenere l'equilibrio tra difesa ed attacco. Proprio per questo, Conte continuerà ad utilizzare entrambe le linee di difesa (sia a 4 che a 5), a seconda delle partite e delle caratteristiche degli avversari. Tutto il lavoro difensivo svolto in ritiro non resterà vano.
Il piano di gioco per la partita odierna sembra ben strutturato e mirato a sfruttare le debolezze dell'avversario. Quando si affronta una squadra come il Como, che cerca di costruire il gioco dal basso, esercitare un pressing intenso nelle zone in cui tenterà di sviluppare la manovra potrebbe risultare particolarmente efficace. Interrompere le costruzioni di gioco già nella metà campo avversaria, costringendo gli avversari a commettere errori nelle scelte, può portare a situazioni favorevoli, vedi il gol di Kvara contro il Monza. È importante che tutto il team lavori in sinergia per assicurare che il pressing sia coordinato ed efficace, per evitare di subire contropiedi pericolosi.
In fase di possesso, invece, la strategia di un’ottima prima costruzione bassa dal portiere sarà fondamentale per gestire il pressing alto del Como e per sviluppare il gioco offensivo in modo efficace. Per questa partita, Romelu Lukaku, con le sue caratteristiche fisiche e tecniche, rappresenta una risorsa preziosa. La sua posizione leggermente defilata dal centro dell’attacco e le sue grandi capacità di fare a sportellate e di tenere palla spalle alla porta, permetterà non solo di attirare l'attenzione di almeno due difensori ospiti (Kempf e Moreno), ma anche di liberare degli spazi su quel lato di campo per gli inserimenti di Di Lorenzo e Politano. Inoltre, l'occupazione del campo sulla sinistra da parte dell’attaccante belga, potrebbe creare delle ulteriori opportunità in zona centrale per McTominay, Kvara, Anguissa ed Olivera. Un buon movimento senza palla è essenziale: tutti dovranno essere pronti a cogliere gli spazi che si apriranno in area, approfittando della distrazione che Lukaku può causare ai difensori avversari.
Il Como guidato da Fabregas si presenta come una squadra con un approccio audace, pronta a sfidare gli avversari con coraggio e personalità. La loro tattica prevede che, in determinate fasi della partita (soprattutto in fase di pressing), possano alzare la linea difensiva. Questo potrebbe lasciare spazi da attaccare alle spalle, un'opportunità che Conte ha intenzione di sfruttare. Gli inserimenti improvvisi e le corse in profondità potrebbero risultare molto pericolosi per la difesa lariana, in particolare sul lato di Alberto Moreno. Il Napoli, inoltre, punterà a fare leva sulla scarsa fisicità degli avversari, cercando di sfruttare la differenza di centimetri a proprio favore. Conte ha esortato i suoi calciatori a migliorare la precisione e la forza nelle battute delle palle inattive (angoli e punizioni). L’obiettivo sarà quello di di indirizzare le traiettorie nel cuore dell’area di rigore, dove gli azzurri potranno approfittare di situazioni favorevole per andare in gol. Una strategia mirata a mettere in difficoltà la retroguardia del Como, che potrebbe faticare a fronteggiare i saltatori più alti e fisici dei partenopei.