Il Bologna strappa d’autorità il pari all’Inter sul prato di S.Siro, rimontando da un passivo di 2-0, frutto di altrettanti tiri verso la porta di Skorupski. Una prestazione, quella degli uomini di Motta, che rivaluta l’amaro pareggio degli azzurri al Dall’Ara, che non riuscirono a portare a casa l’intera posta in palio solo per la poca precisione del cannibale Victor: prima il palo e poi un rigore calciato fuori di centimetri.

Ma a prescindere dai gol, quello che va rimarcato è il dominio del gioco che la squadra di Garcia impose agli avversari, con Meret in pratica spettatore non pagante. In quell’occasione, al netto del rigore fallito, il Napoli riuscì a produrre un xG superiore a quello ottenuto oggi dai nerazzurri, ma pur consapevoli che nel calcio le statistiche certe volte lasciano il tempo che trovano, non troviamo nemmeno corretto valutare il semplice risultato, positivo o meno, senza soffermarsi sulla prestazione fornita in campo. Un pari che fece storcere il naso a troppi, ma non al presidente De Laurentiis che aveva intuito che proprio da Bologna si stava ripartendo.

Con una vittoria domani sera al Maradona il Napoli si porterebbe a sole due lunghezze dall’Inter, una situazione che in pochissimi avrebbero auspicato fino a qualche domenica fa, quando i nerazzurri venivano indicati quali sicuri vincitori del campionato. Ma stride soprattutto il livore che hanno accompagnato i giudizi su Garcia, etichettato con maligno anticipo come un bollito che avrebbe condotto la squadra ad abbandonare sogni di gloria e scucendo dal petto degli azzurri uno scudetto con 8 mesi d’anticipo.