Il tifoso social sarà la rovina del calcio moderno
L'appiattimento del tifo è, senza dubbio, il responsabile principale del crollo di questo fantastico sport
Il tifo, nell'epoca dei social, è abbastanza particolare. Sembra essersi involuto totalmente rispetto ad anni fa. Ma non è l'unico aspetto ad aver subito una metamorfosi: anche il calciomercato - ad esempio - risulta sempre più appassionante, a dispetto del calcio giocato, che invece pare sempre meno emozionante.
"Provinciale", è questo uno dei nuovi termini coniati - e già inflazionati - con cui viene descritto il tifoso moderno. In sostanza, se un tifoso sente particolarmente la pressione prima di un match - come potrebbe essere Juventus-Napoli - allora si potrebbe essere tacciati di provincialismo.
Il tifoso social e l'omologazione del pensiero
Perché la gara di Torino - a detta dei "guardiani del tifo", o meglio i "guardiani del come si dovrebbe tifare" - è uguale a quella di Cagliari o quella di Venezia. Oppure che andrebbero sostenute le squadre impegnate nelle coppe, in quanto italiane. Quindi una sorta di linee guida, delle emozioni e delle sensazioni, dalle quali non è concesso discostarsi.
Come se non si dovesse più guardare in casa di altri, sperando in un pareggio o in una sconfitta della squadra che, ad esempio, è la favorita o tra le favorite per un obiettivo comune.
L'appiattimento del tifo è, senza dubbio, il responsabile principale di una caduta sempre più a picco di questo fantastico sport; al pari dei milioni di euro che girano innaffiando i conti correnti di onesti mestieranti del pallone.
Maradona e le rivalità nel calcio
Eppure, perfino Diego Armando Maradona, - vero genio del pallone - alla vigilia di una semifinale di un mondiale, giocatasi proprio a Napoli, dichiarò: "Offendono tutto l'anno i napoletani e ora gli chiedono di essere italiani…".
Non vale più nulla. Sediamoci sul divano e come automi guardiamo le partite! Magari anche un bel gemellaggio non sarebbe male. Talmente assuefatti all'assenza di emozioni, che credono che chi guarda ancora lo sport con la speranza di esultare per le disgrazie sportive altrui - la classica gufata - sia antico, provinciale, arretrato. Da che pulpito! Gli stessi che hanno vissuto sul mantra di "meglio la serie C che un presidente così". Paradossi tutti partenopei.
Il calcio è in caduta libera. Il tifo anche. Ma le cose, si sa, vanno a braccetto.