Finalmente è arrivato il grande giorno. Stasera, ci sarà la finalissima della Supercoppa Italiana. In campo si affrontano l'Inter di Simone Inzaghi e il Napoli di Walter Mazzarri. La partita sarà sicuramente vibrantes potrà regalare diverse sorprese. Mazzarri è chiamato a un altro capolavoro tattico per fronteggiare una squadra che attualmente è superiore agli azzurri di diverse spanne.

Si tratta di una finale e il Napoli è ancora il Campione in Italia, quindi va giocata al 100% delle possibilità. Siamo al culmine dell'attesa, pronti a immergerci in un'atmosfera di adrenalina e passione calcistica. La Supercoppa Italiana si dispiega come un palcoscenico dove le due compagini daranno spettacolo e si sfideranno con la determinazione dei grandi appuntamenti.

Napoli-Inter: il precedente

Inzaghi, il maestro della tattica, intreccia la sua strategia con la precisione di un artigiano, mentre Mazzarri, esperto in battaglie calcistiche, deve forgiare una nuova epopea per contrastare un avversario di indiscussa grandezza. Il Napoli deve stare dentro la partita per i primi 30 minuti. E lì che deve cercare il vantaggio. Non dovrà essere remissivo in quel frangente. Sarà un match diverso rispetto a quello del mese scorso. In quel caso scendeva in campo una squadra ancora incerta su quello che sarebbe stato il suo futuro.

La voglia di tornare ad "offendere" e dominare il gioco prevaleva su tutto. Una proposta rischiosa e dispendiosa da attuare contro una grande squadra come l'Inter. Il Napoli non meritò la sconfitta. Ricordiamo un bel primo tempo, fatto di pressing e presenza costante nella metà campo avversaria. I nerazzurri, a loro volta, furono concreti e voraci nelle ripartenze a campo aperto, bravi nello sfruttare alcune errate pressioni in avanti dei centrocampisti partenopei.

Napoli-Inter: il match

Stasera sarà tutto diverso. Mazzarri ha cambiato assetto tattico e si andrà avanti in questo modo. Una scelta precisa nata dopo il disastro di Torino. Il tecnico di San Vincenzo ha calibrato diverse modulistiche di gioco che possono variare di minuto in minuto. In fase di possesso 3-4-3/3-4-2-1/3-3-3-1, in quella di non possesso 5-3-2/5-2-3/5-4-1. Contro la Fiorentina si sono viste alcune costruzioni di gioco interessanti: soprattutto a sinistra, quando il pallone arrivava a Mario Rui, c'era subito la verticalizzazione verso Simeone che veniva incontro.

Ottimo il lavoro di Cajuste, che abbassando leggermente il suo raggio d'azione attirava la risalita del play viola, permettendo l'attacco offensivo del braccetto sinistro di difesa, ovvero Juan Jesus. Così è nato il primo gol di Simeone. Mentre sempre in fase di costruzione, Di Lorenzo spesso agiva quasi da doppio mediano di fianco a Lobotka. Talvolta pure Rrahmani ha occupato quella posizione. Cajuste, invece, sempre più in alto quasi da trequartista. Sempre il capitano Di Lorenzo, proprio come Juan Jesus dall'altra parta, attaccava quasi da mezzala quando Politano si abbassava in costruzione e riceveva palla da Mazzocchi. Due opzioni per l'ex Inter e Roma: lancio improvviso o strappo palla al piede interno campo.

Buone sensazioni anche dalla fase di non possesso. Come dichiarato da Di Lorenzo in conferenza stampa, proteggersi con una linea a 5 può risultare molto difensivista ed attendista, ma in realtà conta molto l'interpretazione che i singoli calciatori danno a tutta la modulistica di gioco. La linea soprattutto nel primo tempo è stata comunque alta, di meno nella ripresa in funzione di difesa del risultato. In pochi hanno notato, inoltre, gli inserimenti in fase offensiva dei due braccetti (Di Lorenzo-Juan Jesus). Una novità di Gasperiniana memoria.

Per quanto riguarda le marcature, ora si difende uomo su uomo in ogni zona di campo. Contro la Fiorentina abbiamo visto Di Lorenzo e Juan Jesus rompere più volta la linea uscendo forte su mezzali ed esterni offensivi viola. Situazioni da replicare stasera per limitare gli inserimenti di Barella e Mkhitaryan. Molto bene Rrahmani che è riuscito a francobollare Beltran, ma contro l'Inter che disporrà due attaccanti servirà maggiore copertura. Equilibrio, attenzione massima in difesa e ricerca di ripartenze veloci. Sono queste le armi per fronteggiare l'Inter di Inzaghi, un team in totale fiducia, al massimo livello della propria condizione fisica e mentale, e con principi di gioco codificati.

Napoli-Inter: le probabili formazioni

La notte si preannuncia carica di sorprese. Le formazioni sono pressoché fatte: zero dubbi in casa Napoli con la riconferma in blocco dell'undici vittorioso sulla Fiorentina. Cajuste e Mazzocchi hanno recuperato dai loro rispettivi acciacchi e partiranno dall'inizio. Confermato Simeone in attacco. Il neo acquisto Ngonge in panchina. Simone Inzaghi, invece, deve sciogliere le riserve su difesa e centrocampo: le ultimissime parlano di Pavard e Darmian in campo dall'inizio, ma non è escluso vedere l'italiano agire da centro-destra di difesa, con Dumfries esterno di centrocampo.

Il Napoli, campione in carica, deve giocare la sua partita al 100%, difendendo il proprio onore e lasciando un segno indelebile nella storia del calcio italiano. Sarà una finale emozionante , dove il destino della coppa si intreccia con il coraggio e la determinazione di chi calca il campo da gioco. Inzaghi ne ha vinte 4 su 4, score mostruoso. Ma attenzione. I momenti nel calcio sono tutto. Con una Juventus così spietata e meritatamente prima in Italia, con questo 4 su 4 di Inzaghi, con un Napoli per tutti (giustamente) sfavorito, può venire fuori qualcosa di epico.

Che vinca il migliore, in una notte destinata a essere ricordata per sempre nell'annale del calcio italiano.