A Radio CRC nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” è intervenuto Gyorgy Garics, ex calciatore allenato sia da Conte che da Pioli: “Se preferisco uno tra Conte o Pioli per la panchina del Napoli? Ci sono alcuni punti da considerare, tra cui la rosa attuale. Tutti e due arrivassero, vorranno vincere più possibile e al più presto possibile. Se non si vuole stravolgere troppo il modo di giocare che ha avuto la squadra con Spalletti, potrebbe essere più adatto Pioli. Mentre se si vuole  ripartire dando carta bianca e facendo ripartire il ciclo da zero, opterei più per Conte. Entrambi vorranno vincere al più presto possibile perché sono due accaniti della perfezione. 

 De Laurentiis non dovrebbe cambiare atteggiamento con Conte.  Non sono d’accordo. È il padrone della  società e fa quello che vuole e ne subisce le conseguenze. Vedo difficile che lui possa cambiare o sdradicarsi come persona. Come imprenditore ha preso la società in un momento disastroso e l’ha portata allo scudetto. Come imprenditore che gli vuoi dire? 

Quando pensi di essere arrivato al top, magari perdi un attimo la realtà dei fatti. Pur avendo vinto lo scudetto devi pedalare per riconfermarti. Deve pensare a cosa ha sbagliato, ma da buon imprenditore lo farà. Ma da qui a dire che dia un disastro ciò che sta vivendo, non ci sto. 

Chi credo che tra Conte e Pioli si avvicini di più a Spalletti per caratteristiche mentali? Purtroppo non ho avuto il piacere di lavorare per Spalletti, ma ho sempre avuto stima per lui e so che anche lui ne ha avuta di me. Pioli secondo me potrebbe essere uno che trova più la strada per comunicare con i giocatori. Conte, invece, riuscirebbe più a trasmettere la sua voglia di vincere a tutti i costi. 

Matthias Braunöder? Lo conosco soltanto di nome, so che gioca al Como e che potrebbe essere un ottimo giocatore per il futuro. Non mi permetto di esprimermi su un ragazzo che non conosco. 

L’Atalanta? Negli ultimi anni ha fatto partire una sorta di macchina che produce ragazzi, ma questa macchina ha 25 anni. La storia del settore giovanile dell’Atalanta comincia 20/30 anni fa. I risultati che oggi loro tirano fuori sono frutto di un lavoro di decine di oggi. Stanno trovando il giusto equilibrio lì. Ora per forza di cose bisogna pensare anche a quel tassello lì al quale il Napoli ha abbandonato per tanto tempo o al quale non ha dato il giusto peso”.


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