Francesco Calzona, allenatore del Napoli, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Cronache di Spogliatoio, di cui vi avevamo anticipato uno stralcio già nei giorni scorsi.

Essere già conosciuto da gran parte dello spogliatoio è stato un aiuto?

“Può aiutare senza dubbio, ma per ottenere rispetto devi dare rispetto. Ho iniziato dal primo giorno a dare rispetto e loro hanno risposto allo stesso modo dal primo allenamento”.

Sul possesso palla

“Lo reputo un elemento chiave perché avere la palla vuol dire che ci sono meno possibilità di prendere gol. Non mi piace il possesso palla sterile, io chiedo ai miei giocatori di verticalizzare appena ne abbiamo la possibilità, abbiamo le qualità per farlo. Gli ho detto che qualunque errore è colpa mia, di perseverare che la strada è quella giusta”.

Come hai trovato i giocatori rispetto a come li conoscevi?

“A livello mentale diciamo che non era l’ideale, ma a me non interessa quello che è successo prima. Abbiamo il Maradona sempre pieno e noi siamo in debito con loro (i tifosi; ndr.). Ho detto che dobbiamo fare di tutto per fare un grande finale di stagione e dare delle soddisfazioni a questa città”.

Cambiare ruolo, ti ha fatto cambiare anche il modo di porti?

“Non mi piace passare per il generale della situazione, nemmeno ora che sono prima allenatore. Cerco di instaurare un rapporto di onestà con i calciatori, non voglio che percepiscano che nella stanza c’è un generale che li comanda. Devo portarli a capire che è importante pure per loro. Devo portarli a capire che se facciamo tutti bene, raggiungiamo l’obiettivo c’è bisogno di stare tutti insieme. Quando c’è bisogno di staccare, lo concedo perché secondo me è importante”.