Tra le pagine dell'edizione odierna del Corriere dello Sport, è possibile leggere le reazioni della politica tedesca al divieto di trasferte imposto ai tifosi dell'Eintracht in vista del ritorno valido per gli ottavi di Champions League allo Stadio Diego Armando Maradona.

Tra i tanti, quello che ha destato certamente interesse è l'intervista del consigliere comunale di Francoforte Maximilian Klöckner, il quale, a gran voce, chiede l'esclusione del Napoli dalla Champions League per motivi o regolamenti che conosce soltanto lui.

“L’unica conseguenza logica di questa decisione sarebbe l’esclusione del Napoli dalla Champions League. L’Eintracht dovrebbe considerare questa ipotesi, dobbiamo annullare anche tutta la parata diplomatica, non facciamo buon viso in una situazione del genere. Non partecipiamo a cene o pranzi Uefa”.

Cosa c'entra il Napoli?

Sarebbe quantomeno ridicolo dover commentare un'esclamazione così forte. Tuttavia, certe volte, sembra che alcune persone - finanche politici - parlino giusto per aprire bocca. Innanzitutto, la responsabilità del divieto di trasferta ai tifosi del Francoforte non è di responsabilità del club partenopeo, ma del Ministero dell'Interno e, quindi, del ministro Matteo Piantedosi.

"L'Eintracht è stato informato ieri sera dalla UEFA che il Ministero dell'Interno italiano emetterà un'ingiunzione questa mattina al Napoli, vietando al club di vendere i biglietti ai tifosi dell'Eintracht per l'evento di mercoledì 15. Il ritorno degli ottavi di finale di Champions dunque è vietato. Ciò dovrebbe includere anche il contingente di ospiti ufficiali per un totale di 2.700 biglietti, di cui 2.400 nel settore ospiti, a cui il club ha diritto ai sensi dei regolamenti UEFA. Non appena sarà disponibile il contenuto concreto dell'ordine, l'Eintracht commenterà in dettaglio questo sviluppo".

Lo striscione apposto dai tifosi del Bayern Monaco contro la decisione del Ministro Piantedosi.

Divieto di trasferta sacrosanto

Nel comunicato del Ministero degli Interni si fa riferimento alla trasferta degli olandesi in occasione di Napoli-Ajax dello scorso ottobre, quando ci furono scontri e incidenti in città nel giorno della partita. Ora, considerato che a Francoforte i tifosi del Napoli e quelli dell'Eintracht sono già entrati violentemente in contatto (il bilancio fu di tre napoletani feriti e nove tedeschi fermati), appare sacrosanto e legittimo, per quanto concerne la sicurezza di tutti sul territorio, il divieto di trasferta imposto dal Ministero. A Napoli, sicuramente, ci sarebbero stati ulteriori problemi visto i trascorsi con i tifosi tedeschi.

Alla luce di ciò, la reazione della politica tedesca appare sorprendente e, francamente, populista. Non è di certo colpa del Napoli se alcuni supporter dell'Eintracht, protagonisti già di violentissimi scontri anche in occasione della partita con i Rangers, sfruttano quello che è un incontro di un gioco per suonarsele di santa ragione e fare ammuina. La politica tedesca dovrebbe prendere coscienza del problema e applaudire la decisione del Ministro Piantedosi, anziché lasciarsi andare in dichiarazioni così prive di senso da mettere a repentaglio la credibilità degli stessi personaggi.

Guardassero a casa loro, prima di puntare il dito altrove. Perché se cercate un colpevole, non c'è che da guardarsi allo specchio.