David Neres racconta di Napoli, di Conte e dei suoi segreti

David Neres, attaccante del Napoli, ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera.
Neres, perché non sorride mai?
«Le telecamere mi mettono a disagio. Poi sono timido con chi non conosco».
Neres così su Conte
«Come è il mister? Molto simpatico! Sono serio: pretende tanto da ogni giocatore. Per me è perfetto perché quando un allenatore non è esigente tendo a rilassarmi. Tira fuori il massimo, ti stimola, ti motiva come nessuno. E ti rimprovera anche, mi è successo dopo due settimane che ero qui».
Ce lo racconta?
«Avevamo fatto un’amichevole e diciamo che non mi ero impegnato, mi chiamò da parte in maniera chiara e diretta. In quel momento capii bene però chi avessi di fronte e come dovevo comportarmi. Mi è servito».

È vero quello che si dice sui suoi allenamenti durissimi?
«Sono i più duri che abbia mai fatto. Ho corso di più in questi 6 mesi che nel resto della mia carriera finora».
Il compagno di squadra più forte.
«Lukaku, leader in campo e nello spogliatoio. Poi Lobotka, prezioso per noi».
Neres sul fatto se sia lui l’erede di Kvaratskhelia
«Io sono David Neres, nato a San Paolo cresciuto col mito di Messi e Ronaldinho. Kvara è un top player. Uno di quei giocatori fondamentali per un club. Come persona e come amico mi è dispiaciuto sia andato via».
Un pregio e un difetto di Conte.
«Per carità… Mi piace tutto di lui! Tira fuori la versione migliore di me».
Chi vince lo scudetto?
(sorride e allarga le braccia) «Il Napoli, why not?! Non è facile ma di sicuro ci proveremo fino alla fine. Non possiamo mollare mica adesso».
Rientra da un infortunio dopo 50 giorni.Giocherà col Milan domenica?
«Lo spero ma decide Conte, ovviamente».
La squadra più forte?
«L’Inter come organico. Col Napoli non ci ho giocato contro ma col Benfica l'ho incrociato tre volte e mi ha fatto impressione. Bastoni mi ha messo in difficoltà».