La febbre di Napoli-Juve sale, in città giustamente non si parla d’altro e il Maradona è tutto esaurito per la sfida ai bianconeri. Napoli ed il Napoli si preparano alla gara più sentita dell’anno che in questo campionato potrebbe rappresentare un crocevia quasi inedito nelle modalità visto che un eventuale successo partenopeo significherebbe andare a +10 dai bianconeri e contestualmente dare indirettamente una bella mazzata psicologica al Milan, impiegato il giorno dopo nell’insidiosa trasferta di Lecce.

Se su questo fronte c’è una trepidante attesa, c’è il vuoto più totale per i prossimi impegni, anche molto ravvicinati: gli azzurri infatti affronteranno tra meno di 6 giorni la Cremonese di Alvini in Coppa Italia e non è nemmeno iniziata la prevendita.

Stesso dicasi per il big match di campionato con la Roma in programma domenica 29 gennaio, con vendita non ancora iniziata.

Una gestione particolarmente rivedibile e soprattutto in netta contrapposizione con le altre società italiane: la Roma è riuscita a portare circa 60mila spettatori all’Olimpico per la sfida al Genoa di domani, l’Inter ne ha portati 40mila contro il Parma ed il Milan ne porterà circa 55mila contro il Torino.

Numeri importantissimi per un ottavo di Coppa Italia che il Napoli verosimilmente non raggiungerà pur essendo sul campo la miglior squadra d’Italia al momento, esprimendo un calcio che “sogna la gente la notte quando va a dormire e pensa alla sua squadra del cuore”, parafrasando Lele Adani.

L’incontro di Coppa Italia non è l’unico caso in stagione, ma è uno dei tanti episodi della controversa gestione azzurra sui biglietti; la politica dei prezzi è stata infatti diversa tra Champions e campionato, visto che nella prima era sempre presente la giusta differenziazione di prezzo tra settori superiori e settori inferiori, mentre in campionato questo non è mai accaduto causando una diversificazione di trattamento ingiustificabile.

Nelle ultime gare di campionato si sono sempre ottenuti numeri molto alti, anche contro avversari non di primissima fascia, ma si potrebbe sempre fare meglio perché alla fine è il tifoso il cliente che deve essere sempre tutelato e riconosciuto come e più di un normale consumatore.

Sarebbe un peccato non sfruttare questo grandioso momento sportivo per non crescere anche da questo punto di vista perché il rendimento sul campo prima o poi - speriamo molto poi - calerà, mentre i tifosi resteranno.

Ed il Napoli deve fare di tutto per ascoltarli ed agevolarli per incentivarli a sostenere la loro squadra del cuore.


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