Allo stadio Diego Armando Maradona (inizio ore 15) si affrontano Napoli e Verona per la 23ª giornata del campionato di Serie A. Gli azzurri non possono più sbagliare. Servono i tre punti per rispondere al successo del Bologna, in attesa di conoscere il risultato della Roma e dello scontro diretto tra Atalanta e Lazio.

Le probabili formazioni ed il piano gara delle due squadre

Baroni sembra intenzionato a proporre il modulo 4-2-3-1, con diversi interpreti adatti a svolgere entrambe le fasi di gioco. In difesa la coppia di centrali composta da Magnani e Dawidowicz, con Tchatchoua e Cabal ai lati. Duda e Serdan in mediana. Pochi punti di riferimento in attacco, con il terzetto Suslov, Folorunsho e Lazovic a supporto di Noslin, esterno offensivo con buona gamba, che per caratteristiche può ricoprire anche il ruolo di prima punta.

Gli scaligeri sono una squadra molto fisica ed intensa soprattutto nel pressing uomo su uomo. Baroni dispone di calciatori abbastanza veloci sulle corsie esterne, quindi la retroguardia azzurra dovrà stare molto attenta sulle possibili ripartenze. Dopo l’addio di Ngonge, passato proprio al Napoli, ora c’è Suslov che è diventato l’arma in più dell’attacco veronese. Calciatore tecnico, abile e sgusciante palla al piede, che ama partire più defilato sulla destra per il rientro sul piede forte (sinistro) o agire tra le linee.

Mazzarri è stato chiaro in conferenza stampa. Serve il giusto equilibrio tra le due fasi di gioco. Consolidata quella difensiva, specialmente nelle ultime partite, ora bisogna aumentare in maniera pesante la produttività in attacco. Tralasciando la scelta del modulo di base, l’idea è quella di sviluppare la manovra offensiva con una sorta di 2-1-4-3, con Lobotka a costruire in mezzo ai due centrali difensivi, i terzini molto aperti e le mezzali sempre pronte all’inserimento (specialmente Cajuste che spesso potrebbe agire da trequartista).

I due esterni offensivi più dentro il campo vicini alla prima punta, ma all’occorrenza anche più bassi in zona laterale per lavorare da esterno ad esterno o favorire l’attacco allo spazio dei terzini. Doppio lavoro per la prima punta: gioco spalle alla porta con la squadra ed attacco alla profondità qualora si creasse l’occasione. Mazzarri inoltre ha chiesto ad alcuni singoli di provarci con maggiore frequenza e precisione da fuori area. Kvaratskhelia e Politano (o Ngonge) quando rientrano sul piede forte e Cajuste i principali indiziati.

Nel corso di questi 90 minuti, invito i tifosi a immergersi appieno nella passione del match, dimenticando temporaneamente le complessità societarie. È il momento di concentrarsi sull'adrenalina pura del gioco e vivere ogni istante con intensità.

Divertiamoci.