La notizia della probabile partenza di Cristiano Giuntoli da Napoli ha fatto rumore nel mondo del calcio e ha suscitato grande preoccupazione tra i tifosi della squadra partenopea. Il Direttore Sportivo, infatti, è stato uno dei protagonisti del trionfo azzurro, portando in rosa giocatori di grande qualità e contribuendo al successo della squadra in campo nazionale e allo exploit internazionale.

Il passaggio di una figura strategica come quella di un DS, da un club all'altro, a cavallo di una sessione di mercato, ha delle dinamiche diverse rispetto a quelle di un allenatore, Il quale finito il suo compito, porta la sua conoscenza e il suo carisma in un nuovo gruppo squadra, riscrivendo tutt'altra storia su un foglio bianco.

Il direttore sportivo, invece, durante la sua esperienza in un club, matura rapporti e conoscenze, contatta giocatori, visiona dati, individua affari, spiana strade verso colpi di mercato, intreccia rapporti con operatori di mercato, tutta materia spendibile anche in un altro contesto. Volendo essere banali, cosa accade a tutto il lavoro di intelligence prodotto in questi anni? Resta a disposizione del Napoli? Proviamo a rispondere.

Che profilo cerca il Napoli per sostituire Giuntoli?

La partenza di Giuntoli rappresenterebbe una grande sfida per il club, che dovrà trovare un sostituto in grado di garantire la continuità del lavoro svolto dall'ex Carpi e dal suo team.

Ma quali sono le caratteristiche che il nuovo DS del Napoli dovrà avere per svolgere al meglio il proprio ruolo?

In primo luogo, dovrà essere una persona in grado di lavorare in sinergia con l'allenatore e la proprietà del club, con l'obiettivo di costruire una squadra solida e competitiva. Ciò significa comprendere le esigenze dell'allenatore e di individuare i giocatori che possano soddisfare al meglio le sue richieste.

In secondo luogo, necessita di una conoscenza approfondita del calcio internazionale e delle tendenze del mercato. Avere la capacità di individuare i talenti emergenti e di anticiparne l'esplosione, al fine di acquisire i giocatori giusti al momento giusto.

In terzo luogo, dovrà avere una rete di contatti vasta e ben strutturata, che gli permetta di individuare i talenti in circolazione e di stringere i rapporti con i procuratori dei calciatori.

In quarto luogo, occorre essere in grado di gestire al meglio il budget messo a disposizione dalla proprietà, trovando il giusto equilibrio tra necessità di rinforzare la squadra e quella di rispettare le limitazioni imposte dal Fair Play Finanziario.

Per raggiungere questi obiettivi, il Napoli potrebbe valutare l'idea di creare una struttura organizzativa più complessa, che preveda l'inserimento di figure specializzate in determinati ambiti, come ad esempio un responsabile del settore scouting o un intermediario che si occupi delle trattative con gli altri club e i procuratori dei calciatori.

In ogni caso, la partenza di Giuntoli rappresenterebbe una grande sfida per il Napoli, ma il club ha già dimostrato di avere una grande capacità di adattamento e di saper trovare le persone giuste per raggiungere i propri obiettivi

Il metodo Giuntoli

Cristiano Giuntoli, durante il suo mandato, ha sviluppato una metodologia di lavoro basata sull'analisi dei dati e sulla valorizzazione dei giovani talenti.

La sua idea di calcio sposa alla perfezione l’evoluzione calcistica che ha seguito la squadra partenopea in questi anni, basandosi su una filosofia di gioco offensivo che mira a controllare il possesso palla e ad attaccare costantemente l'avversario. Per raggiungere questo obiettivo Giuntoli ha messo a punto un sistema di analisi dei dati avanzato, che gli ha permesso di individuare i giocatori più adatti a questa filosofia di gioco e di valutarli in modo oggettivo.

Inoltre, ha sviluppato un network di osservatori e collaboratori, sia in Italia che all'estero, che gli ha permesso di individuare i giovani talenti emergenti e di monitorarne costantemente il mercato.

Infine, ha puntato molto sulla valorizzazione, inserendo i prospetti gradualmente in prima squadra e offrendo loro l'opportunità di giocare a livello professionistico. Questa scelta gli ha permesso di costruire una rosa di giocatori che rappresentano il futuro del club e anche un capitale.

Dove finirà il lavoro svolto da Giuntoli a Napoli?

È difficile dire con certezza dove finiranno i database e l'intelligence raccolti da Giuntoli negli otto anni di Napoli, in quanto dipenderà dalle specifiche clausole contrattuali tra lui e il club.

In generale, è comune che i dati raccolti dai dirigenti sportivi restino di proprietà della società per cui lavorano, a meno che non siano espressamente pattuiti accordi diversi. Inoltre, è possibile che Giuntoli abbia sviluppato alcuni strumenti di analisi dei dati specifici per il Napoli, che potrebbero essere protetti da diritti di proprietà intellettuale.

È quindi probabile che i dati raccolti da Giuntoli rimangano di proprietà del Napoli anche dopo la sua partenza, a meno che non ci siano accordi diversi tra le parti. Tuttavia, è possibile che Giuntoli abbia sviluppato conoscenze e competenze specifiche che potrebbe portare con sé nella sua nuova avventura professionale, se ciò non viola clausole contrattuali o diritti di proprietà intellettuale.

In ogni caso, il Napoli ha una struttura organizzativa solida e professionale, che gli consente di continuare a lavorare sulla base del know-how sviluppato in questo periodo, anche in assenza di Giuntoli. La società potrebbe anche decidere di assumere un nuovo Direttore Sportivo che abbia esperienza e competenze simili a quelle di Giuntoli, in modo da mantenere la continuità nella metodologia di lavoro e nell'analisi dei dati.

Il Napoli dovrà cercare di rimpiazzare Giuntoli con una figura altrettanto competente e preparata, che possa continuare a lavorare sulla base della metodologia di lavoro sviluppata dallo stesso Giuntoli. Potrebbe essere necessario assumere un nuovo Direttore Sportivo che abbia esperienza e competenze simili a quelle di Giuntoli, in modo da garantire una continuità nella gestione del mercato e nell'analisi dei dati.