La narrazione sullo Scudetto quando non c'è una strisciata
Sulla prima pagina dell'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, si può leggere a nove colonne Lo Scudetto degli Errori. Chiaramente riferito agli acquisti sbagliati di Inter e Milan, ma altresì rivolto, per rifletto, alla parata dominante del Napoli che si appresta a vincerlo. Come se, quindi, gli azzurri stessero dominando non per meriti loro, quanto per demeriti degli avversari. Ma è davvero così? Come cambia la narrazione su uno Scudetto quando in testa non c'è una strisciata?
Spoiler: tantissimo.
Le Juventus di Conte e Allegri (primo)
Nella stagione 2013/2014, alla ventisettesima giornata la Juventus di Antonio Conte dominava il campionato con 11 punti di vantaggio sulla Roma e 17 sul Napoli, che a sua volta era distanziato dal quarto posto con ben 10 lunghezze. Nel campionato 2018/2019, invece, sempre alla ventisettesima giornata la Juventus di Massimiliano Allegri aveva 18 punti di vantaggio sul Napoli secondo, 24 sul Milan terzo e 25 sull'Inter quarta. Un distacco molto simile a quello che ha attualmente il Napoli rispettivamente sulla Lazio seconda, Inter e Milan.
Eppure, in entrambe le occasioni si parlava di campionato dominato, di Juventus imprendibile e troppo più forte rispetto alle avversarie. Addirittura, viste le figure europee non entusiasmanti in quelle occasioni, si additava la Serie A quale poco allenante poiché il livello delle rivali bianconere era troppo più basso rispetto ai padroni. La narrazione cambia, si diceva. Eccome se cambia.
Si ricorda inoltre che, nell'edizione 2013/2014 della Champions League, quella Juventus dominatrice dell'Italia si piazzò terza nel proprio girone e uscì per mano del Galatasaray (ricordate la partita recuperata il giorno dopo e il gol di Sneijder?, ndr), mentre quella 2018/2019 vide la stessa Juventus uscire ai quarti di finale con l'Ajax. Il Napoli, invece, non solo ha superato brillantemente il girone e comanda la massima competizione continentale per quanto riguarda i gol segnati, ma ha raggiunto i quarti di finale con un ruolino di marcia fatto di sole vittorie e una inutile sconfitta ad Anfield Road col Liverpool, nell'ultima del proprio girone.
Il campionato dello scorso anno
Nel campionato scorso, alla ventisettesima giornata c'erano Napoli e Milan in testa con 57 punti, due più dell'Inter terza e sette dalla Juventus quarta. I distacchi erano senz'altro molto più ridotti rispetto a quest'anno, ma vedendo il loro andamento nella passata stagione risulta abbastanza lampante che non sono tanto le milanesi ad aver aver underperformato, quanto il Napoli ad aver preso il posto della Juventus di Conte o di Allegri.
Da una parte, ci sono Inter e Milan che con i loro -5 e -9 punti rispetto all'anno scorso hanno certamente contribuito a creare questo enorme divario che gli azzurri hanno su tutti gli altri, ma è pur vero che la più grande differenza l'ha fatta proprio il Napoli che viaggia a +14 rispetto alla passata stagione. Inoltre, è da sottolineare che la stessa Juventus si ritrovi con un +6 - a netto della penalizzazione - nonostante il "fantasma Pogba". Quand'anche Milan e Inter fossero riusciti a mantenere costante il proprio punteggio dell'annata scorsa, gli azzurri si troverebbero comunque con un cospicuo vantaggio di 14 e 16 punti.
E quindi, torna più calzante il paragone con le Juventus di Conte e Allegri, più che narrare di un campionato vinto per demeriti degli altri.
La narrazione è quello che conta
Il Napoli sta spezzando un dominio strisciato che dura da più di vent'anni. Negli ultimi ventuno campionati, infatti, si sono alternati soltanto Milan, Inter e Juventus. Il discorso si potrebbe allargare addirittura agli ultimi cinquanta campionati, escludendo il doppio Napoli di Maradona, il Verona, la Sampdoria del 1991 e le romane del Giubileo.
Ci sta che qualcuno sia spiazzato e cerchi di tamponare un successo così netto e proprompente parlando dei demeriti degli avversari. Come se, a riprova di questo, non bastassero le sei partecipanti su sette disponibili in competizioni europee. Come se non bastassero i numeri degli azzurri a decretarne la superiorità indiscussa che si attribuiva alle Juventus di Conte e Allegri. Come se gli azzurri dovessero ringraziare Inter, Milan e la procura di Torino per lo Scudetto che stanno conquistando con merito, lavoro meticoloso e, soprattutto, alcun sotterfugio.
Il Napoli si appresta a vincere lo Scudetto più onesto e trasparente di sempre, quello sul quale nessuno potrà mai mettere bocca. Ci sta che tentino di svilirlo cercando di spostare l'attenzione su altri lidi.
Fate pure.