Antonio Giordano, giornalista, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Radio Marte: “Perché Conte dovrebbe dire sì al Napoli? In presenza di un progetto serio, vero, credibile e fondato su un’autonomia tecnica potrebbe dire sì; in caso contrario, qualora si dovesse adombrare un’invasione eccessiva da parte della presidenza, non accadrà. Conte è persona molto intelligente, sa bene cosa scegliere. Manna? Molto bravo, giovane, originario della provincia di Salerno, formatosi nella Next Generation, è ricco di contenuti tecnici. Io terrei molti dei giocatori del Napoli presenti in rosa, lo scudetto non è figlio della casualità. C’era una gestione tecnica oculata con Spalletti e Giuntoli, senza dimenticare che lo scudetto appartiene anche al presidente: la situazione contingente non può cancellare quanto fatto fin qui.

Ora bisogna trovare un allenatore che sappia comprendere la natura di questa squadra che è molto forte, che perderà il patrimonio tecnico di Zielinski ed Osimhen ma resterà forte. Con l’addio in contemporanea di Insigne, Mertens, Koulibaly, Ospina e Fabian Ruiz sembrava fosse finito il calcio, non è stato così. Questa è una squadra che può ancora dire la sua e potrà fare a meno - seppur dolorosamente - anche di Zielinski ed Osimhen. È il momento di Kvara, di Lobotka, di Anguissa, di giocatori nuovi che sapranno ripartire: Manna ha il senso del talento da scorgere e panorama ampio in cui raschiare. Vedremo se sarà lui, ma mi pare un’idea con un suo fascino. È stata una stagione disgraziatamente, con una serie di errori che hanno inciso in modo decisivo sull’andamento della stessa. De Laurentiis si è assunto le responsabilità di tutto ciò, si può sbagliare e ora si deve far tesoro degli errori del passato e ricominciare. Italiano, perplessità sulla fase difensiva? Certo può perfezionarla, ma è un allenatore con esperienza ampia, grande conoscenza calcistica, sa attaccare e conferire allegria alla squadra. Italiano ha le qualità per provare ciò che avrebbe potuto provare già un anno fa.

Meluso bocciato? No, non ha avuto la possibilità di fare ciò che avrebbe voluto fare: c’è stato un momento di delirio assoluto. Non ha alcuna responsabilità in quanto non ha avuto la necessaria libertà di espressione. Responsabilità calciatori? L’allenatore non incide per il 20%, ma molto di più, per questo i calciatori non hanno reso come l’anno passato dove Spalletti ha mostrato la sua forza demolendo un campionato in cui c’era un’Inter che lo sta demolendo quest’anno. La chimica la creano uomini e situazioni, Giuntoli ha avuto in questo un valore l’anno passato. Anguissa da confermare? Per i prossimi venti anni, anche quando va in pensione. Esattamente come Rrahmani: gli errori li hanno fatti ma questo non ne pregiudica le indubbie qualità”.