All’Allianz Stadium nel corso del derby di Torino ha fatto l’ingresso in campo Paul Pogba, tra l’applauso dei sostenitori bianconeri e  del mondo del calcio che hanno riabbracciato un campione indiscusso al rientro dopo un lunghissimo infortunio. Il francese infatti si era infortunato al polpaccio in un’amichevole estiva della Juventus, dopodiché non ha mai più recuperato fino al derby del 28 febbraio, saltando quindi ben 32 partite stagionali ed un mondiale con la sua Francia. La sua assenza è stata sicuramente pesantissima nell’economia di una stagione lunga.

Su Paul Pogba ci sarebbe ancora tanto da scrivere, ma il tema infortunistico non riguarda solamente il campione transalpino, ma tutte le squadre professionistiche e merita sicuramente attenzione. In Serie A il calendario è ormai fittissimo e le squadre che partecipano alle coppe europee disputano almeno 47 partite all’anno, un numero importantissimo che spesso arriva anche oltre i 50 e che non fa altro che aumentare l’importanza dei vari staff medici delle varie squadre.

Questi professionisti, da sempre esistiti nel calcio professionistico, negli ultimi anni hanno accresciuto le loro competenze e sono cresciuti numericamente visto che un solo medico non può curare un gruppo squadra di 25/30 persone.

Lo staff medico, come noto, si occupa di cura degli eventuali infortuni, ma soprattutto di prevenzione degli stessi con la collaborazione con lo staff atletico; questo aspetto è fondamentale nel calcio odierno e una buona prevenzione porta punti in classifica. 

Uno dei motivi per cui il Napoli ha distacchi abissali dalle rivali è proprio quello della corretta prevenzione anti-infortunistica, un reparto di eccellenza guidato dal dottor Canonico che sta facendo la differenza: il Napoli infatti ha una media di 1.28 giocatori fuori per infortunio, la Juventus per esempio ha una media di 4.44 ed il Milan addirittura di 5.42.

Questi dati alla lunga fanno la differenza ed è uno dei motivi per cui il Napoli sta stravincendo questo campionato; per arrivare a questo risultato il Napoli ha effettuato un ritiro “alla vecchia maniera” tra le montagne della Val Di Sole prima e del Sangro che ha permesso agli azzurri di  essere costanti nella stagione. Altri come la Juventus hanno preferito tournée internazionali, il Milan è andato a fare varie amichevoli in Europa e ne hanno pagato le conseguenze. Nella prossima estate il Napoli, anche col probabile titolo, non cambierà modus operandi e ne sono contento perché anche se questo comporta un incasso minore previene infortuni e porta a risultati migliori. Che sono quelli che alla fine importano sia ai tifosi che alla società.

Come per le malattie è importantissimo fare prevenzione, lo è altrettanto negli infortuni ed il Napoli deve continuare ad essere un modello anche su quest’aspetto


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