Napoli-Fiorentina: Conte presenta la gara in conferenza

Antonio Conte, allenatore del Napoli , è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia di Napoli-Fiorentina.
Cosa è cambiato dopo il “se vogliamo possiamo?”. Nulla. Ci siamo allenati con la stessa voglia ed abnegazione, ci siamo allenati sempre al massimo. Non so cosa possa essere cambiato, dobbiamo fare i fatti.
Sul lavoro che Conte sta facendo sul Napoli
“L’ambizione deve essere sempre figlia del lavoro, da questo punto di vista facciamo bene ad essere ambiziosi perché lavoriamo tanto. Ci ha fatto piacere fare quella partita contro l’Inter, che è la squadra da battere. Questo ci deve dar forza anche perché le prestazioni non sono state analoghe nei due risultati. Poi però se guardi a quanto fatto a Como ti demoralizzi. Per vincere i campionati serve la continuità sul lungo periodo, bisogna sempre credere nel lavoro che si fa.
L’obiettivo del Napoli è rendere orgogliosi ed entusiasti i tifosi come contro l’Inter, dove però abbiamo pareggiato. Per chi pensa alla vittoria ed è un vincente un pareggio è sempre una mezza delusione, anche se avremmo meritato di più. Nella mia forma mentis però il pari è sempre una mezza sconfitta. In ogni gara dobbiamo cercare di vincere, spesso ci siamo riusciti, talvolta no come nelle ultime 5 gare, ma fa parte di un percorso. Dobbiamo cercare di recuperare anche tutti gli infortunati, per fare anche delle scelte. Dobbiamo stringere i denti e proseguire il percorso, in questo non vedo ansie e problemi.
Nelle mie esperienze ho sempre cercato di vivere la città, i suoi umori perché lo ritengo fondamentale anche per stare bene con se stesso. Non sono il prototipo di allenatore che una volta terminato va a casa e prosegue a lavorare. Ogni tanto ho bisogno di staccare e socializzare aiuta anche a capire alcune dinamiche che poi si interfacciano anche nel campo lavorativo. Napoli offre davvero tanto, cerco di vivere la città con tutte le sue dinamiche. Stare a contatto con i napoletani ti fa capire tante cose, se fossi chiuso mai le capirei.
Ogni tifoso che incontro mi ringrazia, questa per me è la cosa più importante perché significa che il lavoro che stiamo facendo è apprezzato dal tifoso. Trasferire la passione che ci stiamo mettendo è la cosa più importante.
Quando parlo di costruzione di squadre e strutture vincenti non è facile farlo dall’oggi al domani. Quando vedi che è una squadra che non ha fatto tanti gol, poi vedi i curriculum dei calciatori e non ci sono tanti gol nella rosa. Ovviamente dobbiamo lavorare per far rendere al massimo ogni calciatore, ma non tutto può arrivare subito. L’Inter ha fatto ad esempio 19 gol dai calci piazzati: significa che hai ottimi battitori di piazzati ed ottimi calciatori che segnano sui piazzati. Ci vuole tempo. Capisco che non sia un concetto facile, magari a qualcuno non interessa, ma è un aspetto fondamentale. Noi dobbiamo cercare di migliorare col lavoro I curriculum dei calciatori.
McTominay ha avuto un sovraccarico ed ha avuto due giorni in cui si è allenato meno degli altri, decideremo nelle prossime 24 ore. Gilmour con l’Inter ha giocato benissimo contro l’Inter.
Per queste 11 finali sono stato molto chiaro: “Gioca chi merita”.

Non so come pensiate che debba arrivare in conferenza stampa. Sono teso perché mancano 25 ore al match, se pensate che venga qui a ridere e scherzare non sono quel tipo di persona. Il venerdì sono più sereno (ride). Cerco di far concentrare l’ambiente, la squadra e voi, anche se fate fatica (ride).
Conte sulla Fiorentina e non solo
“La Fiorentina è forte, ha fatto un ottimo mercato di riparazione. Non poco tempo fa ha battuto 3-0 l’Inter, ci darà del filo da torcere, dovremo essere pronti a dare tutto. Passeggiate di salute non ce ne saranno.
Questo è un Napoli che ha tante conoscenze perché abbiamo fatto di necessità virtù. Nella difficoltà abbiamo ampliato le conoscenze. Adesso siamo sapienti dal punto di vista tattico, questo può aiutare nel bisogno. Fa sorridere quando vi vedo stilare i sistemi di gioco perché tutto è opinabile. Il calcio moderno non presenta un sistema di gioco; magari c’è un sistema offensivo ed uno difensivo, è diverso rispetto a prima. Senza dubbio però si è migliorati dal punto di vista tattico.
Quando cambi qualcosa lo fai per due motivi: o perché non sei convinto o per necessità. Cerco sempre di trovare la soluzione migliore per la squadra cercando di rispettare le caratteristiche dei calciatori. Io magari ho idee diverse di calcio, ma io antepongo sempre la squadra alle mie idee di calcio, soprattutto agli inizi. Con la pazienza bisogna modellare e costruire le cose. Le partite vanno sempre giudicate nella globalità, non nel fatto se si è segnato o si è preso gol. Quelle cose lasciamole al Bar. Io alla schedina vincevo sempre, ma non mi pagavano mai perché lo giocavo dopo (ride). In 7 mesi ho avuto tante domande sui moduli, noi dobbiamo andare dietro al lavoro, che è la base di tutto. È giusto che il lavoro poi sia attaccabile ed opinabile”.