Gli Azzurri sono scesi in campo conoscendo il risultato della loro prima diretta inseguitrice, la Lazio di Maurizio Sarri che ieri ha accorciato il distacco a -13, e quello dei prossimi avversari di Champions, il Milan, che a Bologna, dopo un inizio shock, complice il turnover totale, riesce a recuperare ma porta a casa soltanto un punticino che lo lascia in piena bagarre Champions.

Spalletti, per la prima volta da agosto, quando si giocò Napoli Lecce, opta per un turnover ampio ma comunque meno evidente del suo avversario di martedì: a difesa a sorpresa sceglie Juan Jesus, il principale candidato a sostituire Kim martedì, in luogo di Østigård, ed Olivera per Rui. Kim, squalificato contro il Milan, e Di Lorenzo a completare il reparto. Al centro Demme per Lobotka, con Elmas e Anguissa ai lati. Tridente d'attacco inedito con Politano a destra, Lozano a sinistra ed al centro Jack Raspadori.

Primo tempo: il ritorno del tifo

La partita inizia sotto una pioggia copiosa ma la vera prima importante notizia è il ritorno della bandiere e del tifo, scandito anche dal tweet presidenziale con tanto di fototestimonianza dell'armistizio con gli ultras. Il primo sussulto è al ventesimo, quando sugli sviluppi di un corner, una conclusione sbilenca di Politano – tra i più in palla nei primi minuti – viene deviata in porta da Gaich alle spalle di Montipò. L'arbitro La Penna annulla però immediatamente per fuorigioco attivo di Olivera. Decisione apparsa giusta. Il Verona risponde al minuto 29 con un gran sinistro di Kevin Lasagna deviato bene da Meret. Nel giro di altri dieci minuti l'attaccante scaligero, che ha nel Napoli la sua vittima preferita, ci prova un altro paio di volte ma le conclusioni sono ben lontane dallo specchio. Il Napoli si riaffaccia dalle parti dell'area del Verona al 40' quando, dopo una sgasata di Anguissa sull'out destro del fronte d'attacco, Lozano viene anticipato di un soffio. Il primo tempo si chiude dopo un minuto di recupero a reti inviolate.

Secondo tempo: torna Victor Osimhen

Si riparte con gli stessi uomini. Al quinto Ceccherini viene graziato per un brutto intervento su Lozano: sarebbe stato il secondo giallo, ma La Penna non è d'accordo. Il primo squillo è del capitano: al 56esimo una sua schiacciata di testa termina a lato. La spinta del Maradona nel frattempo sale di giri. Minuto 64: entrano Kvaratskhelia e Zielinski per Lozano e Demme. Al minuto 72 lo Stadio urla: è il momento del ritorno in campo di Victor Osimhen. Con lui entra anche Stani Lobotka. Escono Elmas e Raspadori. Victor sembra subito dentro il match e difatti all'82esimo arriva l'occasione più clamorosa del Napoli: un bolide di controbalzo del nigeriano si infrange sulla traversa. Con il Napoli che prova il forcing finale, entra anche Zedadka per Politano, l'occasione più clamorosa è però per il Verona: in clamoroso contropiede, Ngonge appena entrato a tu per tu con Meret prova il gol alla Maradona al Maradona: il suo pallonetto fa una fine pessima: a lato.

L'arbitro La Penna diventa protagonista nel finale: prima concede solo 4 minuti di recupero, pari più o meno al tempo perso dal solo Montipò ad ogni rinvio, e poi, in coerente prosecuzione con quanto visto a Lecce quando Politano venne fermato mentre si involava verso la porta vuota, anche oggi Zielinski, liberatosi con un delizioso sombrero, e pronto ad entrare in area di rigore, viene stoppato dal triplice inspiegabile fischio di La Penna.

Finisce 0-0. Per la terza volta consecutiva il Napoli non riesce a battere il Verona in casa. Il distacco dalla seconda si riduce a 14 punti mentre i punti che ci separano dalla matematica diventano 11, Juventus permettendo. I ragazzi terminano la partita infuriati con l'arbitro ma poi si dirigono sotto le curve a ricevere il sostegno.

Furore, tifo, arbitraggio equo e un pizzico di fortuna. Sono questi i quattro pilastri sotto i quali il Napoli dovrà costruire la sua rimonta nella serata più importante della sua Storia Europea.

Forza ragazzi, possiamo farcela. Ce la faremo.