Lukaku al momento della firma in maglia azzurra
Lukaku alla firma con il Napoli

L’affare Lukaku 

305 gol tra club e nazionale, 1 campionato belga, 1 Coppa d'Inghilterra, 1 campionato italiano, 1 Supercoppa Italia, 1 Coppa Italia, 1 Mondiale per club, con le maglie, tra le altre, di Inter, Chelsea e Manchester Utd. 

Un bagaglio non da poco quello di Romelu Lukaku, atterrato questa mattina a Ciampino, per poi dirigersi a Villa Stuart per le visite mediche di rito prima di iniziare la sua nuova avventura con la maglia del Napoli, ritrovando, ancora una volta, Antonio Conte. 

Le cifre dell'operazione nel complesso si aggirano sui 45 mln di euro, 30 mln di parte fissa, e 15 mln raggiungibili attraverso diversi bonus. Operazione fortemente voluta da Conte, per sostituire il partente Osimhen, andando a riabbracciare un giocatore che per certi versi, è ben diverso per caratteristiche dal nigeriano. Andiamo a vedere il perché.

Le caratteristiche tecniche 

Necessario partire da un concetto per descrivere che tipo di attaccante sia Romelu Lukaku, concetto espresso proprio da Conte, quando negli studi di Sky Sport, in una serata di Champions League, descrisse così il belga: “Lukaku è uno dei pochi giocatori a fare da target in area, ma allo stesso tempo essere punto di riferimento anche a centrocampo, ce ne sono pochi con questa velocità e allo stesso tempo fisicità, giocatore inoltre molto generoso e bravo nel trovare l’imbucata per i compagni".

Ed effettivamente sotto la gestione Conte, ha sempre svolto un doppio ruolo con altissima efficacia: il perno a centrocampo a fare sponda e la punta fisica in area di rigore. 

Inter 19/20:

Heatmap Lukaku stagione 19/20 Inter
Heatmap Lukaku 19/20

 Inter 20/21:

 

Heatmap Lukaku stagione 20/21 Inter
Heatmap Lukaku 20/21

Come vediamo in queste due immagini, Lukaku riesce con facilità a coprire più zone di campo, partendo proprio dalla metà campo, agevolato dalla fisicità abbinata al cambio di passo sul lungo, e ovviamente spirito di sacrificio, che al belga non è mai mancato. 

A essere sottolineati sono soprattutto i numerosi gol segnati in carriera, ma come evidenziato in precedenza, grazie alla sua abilità spalle alla porta, è anche un discreto uomo assist, riesce a far salire la squadra tenendo al limite dell'area in 1 vs 1, e poi trova i compagni in inserimento a riempire l'area. 

Nelle sue stagioni in nerazzurro, sotto la guida Conte, ha mantenuto una media di 1.4 passaggi decisivi per partita, con 14 assist complessivi, ma ancor più interessante la statistica sugli uno-due, proprio ad evidenziare il ruolo di perno al limite dell'area. Infatti la scorsa stagione, è stato il giocatore che alla Roma ha chiuso il maggior numero di dai-e-vai con i compagni: 14.

Certo è che la soluzione Osimhen avrebbe dato qualcosa in più in profondità, parliamo di un giocatore dalle leve lunghe e con grande senso della posizione per quanto riguarda i tagli alle spalle della difesa, Lukaku al contrario perde in questo aspetto, ma fa guadagnare in termini di difesa del pallone ma soprattutto nella pulizia della palla lunga sull’attaccante, essendo in grado tecnicamente di gestire e smistare con grande facilità. Sarà proprio quest'ultimo aspetto a fare la differenza, il Napoli scenderà in campo con diversi uomini offensivi e l'idea (come visto nelle prime uscite stagionali) è coinvolgere anche i braccetti nella fase di possesso (soprattutto a destra), fondamentale quindi il ruolo di punta al servizio dei compagni, occupando lo spot sulla trequarti per poi ripartire. 

Altra soluzione data dal suo acquisto è il rilancio lungo, Meret tra i pali rimane un giocatore di valore, ma nella costruzione fa troppa fatica, e diversi sono stati gli errori nell'uscita dal basso, di conseguenza avere una punta così forte fisicamente può alleggerire anche questo tipo di compiti, risalendo più velocemente e con meno rischi il campo.

Ovviamente tanto sarà determinato dalla forma fisica del giocatore, le sue migliori stagioni oramai distano qualche anno, ma è vero che per caratteristiche in Italia un attaccante come lui può sempre fare la differenza, e se per Conte rappresenta una garanzia, ora il belga, sarà chiamato ad esserlo per il reparto offensivo azzurro.