Termina 3-0 la prima finale stagionale del Napoli, come dichiarato da Spalletti nel pre gara, con la doppietta di Osimhen e il rigore conquistato e segnato da Zielinski. 5-0 il parziale complessivo inflitto ai tedeschi dell’Eintracht Francoforte tra andata e ritorno, risultato che permette al Napoli il primo e storico passaggio della sua storia nei quarti di Champions League, tra le 8 più forti d’Europa. Andiamo ad analizzare la vittoria degli azzurri in una (ennesima) serata da ricordare in questa stagione.

Schema tattico

Spalletti decide di scendere in campo con il 433, torna tra i pali Meret dopo l’assenza nell’ultima giornata di campionato, al rientro anche Mario Rui, scontata la squalifica di due giornate in campionato, prende il posto di Olivera. A centrocampo nessun cambio, Lobotka in regia con Anguissa e Zielinski sulle mezz’ali, in avanti la coppia inamovibile Osimhen Kvaratskhelia, sulla destra ancora titolare Politano.

Fase di possesso

In fase di possesso molto coinvolti i terzini, con Mario Rui che andava sul fondo scambiandosi con Kvara che spesso si faceva trovare in posizione centrale, Lobotka ripiegato a ridosso dei centrali a dare copertura ed a smistare per gli esterni. Anguissa e Zielinski molto avanzati, il polacco sul centro sinistra, il camerunese sulla destra. In fase difensiva Di Lorenzo e Mario Rui più bassi, Anguissa arretrato a fare reparto con Lobotka con l’aiuto dei due esterni offensivi, Zielinski molto importante in pressing su Sow e Rode per rallentare la manovra tedesca, Osimhen più isolato per sfruttare i lanci lunghi.

Gli avversari

L’Eintracht scende in campo con il 4231, assenti due terzi dell’attacco titolare, Kolo Muani per l’espulsione dell’andata, Lindstrom fermato da un infortunio. Molto aggressivi sin dall’inizio, come da copione visto il risultato ottenuto in Germania, esterni molto alti, con Buta che parte terzo centrale a destra per salire in costruzione, Lenz a spingere a sinistra. Molta densità a centrocampo con Knauff in aiuto sulla linea a tre, Sow arretrato con Kamada a staccarsi per tentare delle giocate palla al piede. Gotze ad affiancare Borrè in attacco.

Le statistiche

Nonostante l’aggressività tedesca, la partita, così come all’andata, non c’è stata, ed il 5-0 complessivo va anche stretto alla squadra di Spalletti. Le statistiche della gara di ritorno sottolineano un predominio della squadra di casa, 12 le conclusioni, 8 in porta, 5 grandi occasioni, 612 passaggi, 537 riusciti (88%), 58 i contrasti totali vinti. 2.78 xG, 1.12 il dato dell’Eintracht.

Nel secondo tempo però sono arrivate le occasioni più importanti, inevitabile visto l’andamento della partita, dopo 20 minuti in cui si fa fatica a girare palla per il poco coinvolgimento di Lobotka, ripreso anche da Spalletti, il Napoli esce e lo fa con il gol bellissimo di Osimhen, dopo una grande azione e un colpo di genio proprio dello slovacco. Nella seconda frazione i tedeschi si allungano e allora il Napoli trova più spazi in ripartenza, fondamentale in questo senso Zielinski tra le linee a far saltare il pressing avversario. Per il polacco il rigore conquistato, e segnato (3-0), 50 tocchi, 85% la precisione, ben 5 passaggi chiave, 2 grandi opportunità create, 3 (su 4) dribbling riusciti, 7 i contrasti vinti (su 10).

Bene anche la catena di destra, da lì sono arrivate molte delle occasioni principali del Napoli, Anguissa da trequartista a scambiare con Politano e Di Lorenzo, che hanno trovato più volte il fondo per andare al cross, 8 le palle lunghe riuscite, in particolare a funzionare sono stati i duelli 1 vs 1 sull’esterno, per il Napoli 17 dribbling riusciti, il 61%, per l’Eintracht solamente il 38% (3 su 8), molto efficaci nel saltare l’uomo Kvara, Zielinski e Osimhen.

L’MVP

Tante le grandi prestazioni, su tutte spicca ovviamente quella di Osimhen, il nigeriano sale a 23 reti stagionali, 4 in Champions, inoltre è l’unico giocatore della storia del Napoli ad aver segnato sia all’andata che al ritorno in un ottavo di Champions. Per lui un primo tempo complicato, a sbloccarlo però la rete del vantaggio, stacco praticamente da fermo che ha lasciato incredulo l’intero Maradona, compreso Anguissa. Secondo tempo in discesa, migliore anche la difesa del pallone spalle alla porta rispetto alla prima frazione. Chiude la partita con 1.26 xG, 3 tiri in porta, 50% i dribbling riusciti, 34 tocchi, 69% di precisione, 5 i contrasti vinti a terra, 3 su 4 quelli aerei, ed ovviamente la doppietta che gli consegna il premio del migliore in campo.