In questa lunga, lunghissima pausa ne sono state dette e sentite di tutti i colori. Chi parlava di campionato finito, chi parlava degli effetti del Mondiale, chi parlava del terremoto Juventus e chi parlava di altro ancora.

In questa lunga astinenza dalla Serie A, i giornali hanno avuto comunque materiale di discussione, ma c’è stato un coro quasi unanime di dichiarazioni provenienti sia da giocatori che, soprattutto, da giornalisti: per loro, a gennaio inizierà “un nuovo campionato”.

Questo assunto è stato un leitmotiv costante di moltissime interviste in questi mesi, tanto che gran parte del pubblico calcistico, a furia di sentire queste parole, si è oramai auto convinta della veridicità di tale affermazione, riponendo grandi speranze di rimonta o crolli alla ripresa della stagione.

Ma è giusto portare avanti questa narrazione? A gennaio, effettivamente, inizierà un altro campionato?

Declarationes volant, partitio manet

Mercoledì prossimo saranno molteplici le incognite e gli interrogativi, poco ma sicuro: si dovranno vedere come ripartiranno le varie big e come reagiranno a un inedito stop di cinquantatré giorni. Si dovrà capire se potrà esserci una lotta salvezza e si dovrà scoprire come torneranno i giocatori impegnati nella rassegna continentale del Mondiale.

Quindi si, sarà un altro campionato in questo senso, ma così come i saggi latini dicevano “Verba volant, scripta manent” noi diremmo “ Declarationes volant, partitio manent”.

La classifica quindi rimane e, con essa, i rispettivi posizionamenti e distacchi. Tutte le squadre ripartiranno dalla classifica attuale per cercare di raggiungere i propri obiettivi; ma che margine hanno le varie squadre e che cosa ci dicono i numeri?

La schiacciasassi azzurra chiamata Napoli

Le prime 15 giornate di campionato hanno designato, a sorpresa, una squadra tiranna che ha azzannato l’Italia (al momento) che è il Napoli: gli azzurri hanno chiuso la prima parte di stagione con ben 8 punti sulla seconda, 10 sulla terza e 11 sulle quarte. Numeri oggettivamente senza senso in sole 15 partite, che fanno viaggiare gli azzurri, al momento, a una media spaventosa di 2.73 punti a gara e che in proiezione significano 104 punti.

Potenzialmente possono chiudere a 53 il girone d’andata, quindi il campionato a meno di 90 non si vince, vedendo come stanno andando

Massimiliano Allegri parlando del Napoli e della proiezione della quota scudetto, nel post-partita di Juventus-Lazio.

Gli azzurri, quindi, sono i favoriti d’obbligo per questo campionato e possono perderlo soltanto loro, al netto della solita scaramanzia napoletana. Anche perché, prendendo per buone i conti di Allegri sulla quota Scudetto (proiezione alquanto veritiera, ndr), hanno la possibilità di perdere anche 20 punti sui 69 disponibili per arrivare al “porto sicuro” dei 90 punti necessari per assicurarsi lo Scudetto.

Un margine molto ampio

Il Milan invece viaggia con una media di 2.20 punti a partita, che in proiezione significano 84 punti: una media leggermente inferiore agli 86 della scorsa stagione e che quasi certamente non basterà per vincere il campionato.

I rossoneri sono chiamati infatti a cambiare passo, sperando magari in un brusco calo degli azzurri. Gli uomini di Pioli, per arrivare al “porto sicuro”. possono perdere soltanto 12 punti su 69. Un margine già più ridotto per i rossoneri.

Juventus, Lazio e Inter hanno una media punti molto simile (2.06 per i bianconeri, 2 per meneghini e biancocelesti) e dovranno compiere un’accelerazione ancor più marcata per arrivare ai fatidici 90 punti necessari - in teoria - per assegnare il prossimo Scudetto. Ciò significa che potranno perdere massimo 9/10 punti lungo la via, potendosi quindi permettere pochissimi errori.

Media attuale Media per 90 pt Differenza
Napoli 2.73 2.13 - 0.60
Milan 2.20 2.48 + 0.28
Juventus 2.06 2.56 + 0.50
Inter 2.00 2.61 + 0.61
Lazio 2.00 2.61 + 0.61
Tabella riassuntiva delle medie di Napoli, Milan, Juventus, Inter e Lazio per raggiungere la quota Scudetto.

Ciò che è stato non si cancella

Il campionato insomma sarà pieno di incognite senza alcun dubbio, ma pensare che quanto successo nelle prime quindici partite possa esser dimenticato in un colpo di spugna è quantomeno bizzarro, se non tendenzioso.

Le prossime ventitré partite, con  gennaio in particolare, ci diranno che tipo di 2023 sarà. Ma una cosa è certa: le inseguitrici hanno pochissimi bonus da sfruttare e, se hanno intenzione di rientrare nella corsa al trono, dovranno essere perfette o quasi, mentre il Napoli dovrà cercare di fare come Alessandro Ballan al mondiale di ciclismo del 2008 a Varese: allungare da underdog al punto giusto, non temere il rientro degli avversari e chiudere in trionfo e tranquillità il finale.

Ai posteri l’Ardua sentenza.

Buon (ritorno di) Campionato a tutti!


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