La cura sperimentale di Aurelio De Laurentiis per ora fornisce segnali incoraggianti. Il Napoli vince e convince. Al netto di un allenatore sfiduciato, esautorato, esonerato, umiliato e una squadra disorientata dalla tirannia del proprio presidente e orfana di Victor Osimhen oltre che di Frank Anguissa.

Rudi Garcia ha le ore contate, si vocifera. I calciatori non hanno più motivo di seguire il mister. E invece. Invece il Napoli sfoggia una prestazione importante su un campo difficile. Primo tempo da squadra seria. Precisa tatticamente, cattiva, efficace sotto porta. Non era scontato. Non lo era, non tanto per i valori in campo, ma per le nefaste previsioni della vigilia. Energie negative che la squadra però non ha assorbito. Il lavoro mentale svolto dalla dirigenza durante questi giorni difficilissimi ha prodotto il risultato di schierare a Verona undici ragazzi con la testa sgombra.

Per la prima volta dopo tanto tempo, compreso lo scorso anno, il Napoli vince il match dopo la sosta. Ancora troppo poco per dire se qualcosa sia cambiato. Ma c'è però da registrare una prestazione che nessuno avrebbe pronosticato. Questa mattina era idea comune che squadre tignose come il Verona fossero un test proibitivo per il Napoli fragile di un bollito Garcia. Sappiamo che dopo questi novanta minuti, gli scaligeri torneranno a essere di nuovo poca roba. Solita storia. Solito disfattismo.