Politano: giocatore silenzioso ma fondamentale per Conte
Matteo Politano: il giocatore silenzioso ma fondamentale di Antonio Conte
In una squadra come quella allenata da Antonio Conte, dove i riflettori sono puntati su stelle del calibro di Khvicha Kvaratskhelia, Romelu Lukaku e Scott McTominay, c’è un calciatore che rappresenta l’elemento tatticamente imprescindibile, pur senza godere della stessa notorietà: Matteo Politano. Con le sue prestazioni, l’esterno offensivo italiano ha saputo mantenere gli equilibri della squadra in questo primo e delicato inizio di stagione, risultando cruciale in entrambe le fasi di gioco.
Politano: un motore silenzioso per la squadra
Politano è il classico esempio di calciatore la cui importanza va ben oltre le statistiche superficiali. In un sistema di gioco come quello di Conte, che esige non solo qualità tecnica ma anche resistenza e disciplina tattica, Politano è riuscito a ritagliarsi un ruolo determinante grazie a una combinazione di versatilità, spirito di sacrificio e capacità di inserirsi tra le linee. Non è un caso che, anche in una rosa ricca di talento, il tecnico non rinunci mai al suo contributo.
Le statistiche di Politano: gol, assist e chilometri percorsi
Le statistiche in zona gol delle prime giornate della stagione 2024/25 non rendono giustizia. Politano ha messo a segno soltanto 1 gol (quello del 1-0 nella sfida casalinga al Monza in campionato). Ma è la sua attività su tutto il campo a fare la differenza. Politano percorre in media 10,8 chilometri a partita, posizionandosi tra i giocatori più dinamici della rosa. Questo dato non solo evidenzia la sua resistenza fisica, ma anche la sua capacità di ricoprire più ruoli, garantendo una costante copertura difensiva e un supporto indispensabile agli attaccanti. Non ha caso dopo la sfida al Como, mister Antonio Conte ci ha tenuto a elogiare la crescita del calciatore e la sua importanza, a chi chiedeva un impiego dal primo minuto di David Neres.
Politano, calciatore criticato ma inarrestabile
Nonostante il suo impegno e i numeri che lo premiano, Politano è spesso stato oggetto di critiche ingenerose da parte di una frangia della tifoseria. C’è chi lo vede come un giocatore poco appariscente e non all’altezza dei suoi compagni più celebrati, ma è soprattutto grazie a lui se il brasiliano Neres può scatenare il suo talento contro avversari sfiancati dal moto perpetuo del buon Matteo. Che, stagione dopo stagione, è sempre riuscito a ritagliarsi uno spazio importante. La sua capacità di adattamento, abbinata a un atteggiamento sempre professionale, ha fatto sì che diventasse uno dei giocatori più affidabili per ogni allenatore che lo abbia guidato.
L’importanza del giocatore di sistema
Antonio Conte, noto per la sua meticolosità tattica, considera Politano il classico “giocatore di sistema”: non il fuoriclasse che cambia da solo le sorti della partita, ma l’elemento che permette a chi lo circonda di brillare. Con la sua capacità di coprire più posizioni – ala destra, trequartista e persino esterno nel 3-5-2 – e di interpretare al meglio sia la fase di possesso che quella di non possesso, Politano garantisce quell’equilibrio fondamentale che permette al resto della squadra di esprimersi al meglio.
Un riferimento che non può mancare
Con l’arrivo di grandi nomi come Lukaku e McTominay e la consacrazione di talenti come Kvaratskhelia, la competizione per un posto da titolare è sempre più serrata. Tuttavia, Matteo Politano continua a essere un punto di riferimento essenziale per il suo allenatore, che lo vede come uno degli insostituibili. La sua capacità di inserirsi nei meccanismi della squadra, la dedizione e l’intelligenza tattica lo rendono un tassello fondamentale in qualsiasi contesto.
In definitiva, Politano è il giocatore che permette a Conte di bilanciare il gioco della squadra, garantendo quella solidità necessaria per competere ai massimi livelli. Le luci dei riflettori sono puntate su altri, ma Politano è il perno silenzioso che rende possibile la sinfonia. Possibile che il CT Luciano Spalletti non se ne sia accorto?