Organizzazione e divertimento. Si presenta così Francesco Calzona, nuovo allenatore del Napoli, nella conferenza stampa alla vigilia di Napoli-Barcellona, gara valevole per l’andata degli ottavi di Champions League. Solo due allenamenti con il gruppo squadra, per preparare il primo di due match che saranno fondamentali per il futuro del club partenopeo, ancora speranzoso di entrare tra i partecipanti del nuovo e ricco Mondiale per Club che si disputerà nell’estate del 2025.

Il nuovo Napoli di Calzona

Calzona ripartirà dal 4-3-3. In vista del match di stasera ci sono solo due ballottaggi nell'undici iniziale: Mario Rui-Olivera e Cajuste-Traoré, con i primi che godono di buon vantaggio sui secondi. Pochi dubbi sul compagno di reparto di Rrahmani, si punterà su Juan Jesus che già conosce i movimenti richiesti dal nuovo mister. Lobotka confermatissimo in mezzo al campo. Idem Anguissa. Tridente Kvaratskhelia-Politano-Osimhen.

Nei prossimi giorni, con la speranza di vedere qualcosa già contro il Barcellona, mister Calzona proverà ad inculcare il suo credo calcistico nella testa dei ragazzi. Le richieste sono precise: grande organizzazione tattica, soprattutto difensiva. Si lavorerà sul principio dell’orientamento sulla palla. Marcature a zona sulle palle inattive. Tornerà il drone negli allenamenti e le sedute specifiche riguardanti solo la linea di difesa, che molto probabilmente sarà abbastanza alta. Si lavorerà sulla sincronia di reparto sulle risalite, quando l’avversario riporterà il pallone dietro, e sulle scappate a protezione della porta.

La costruzione del gioco avverrà proprio tra il numero uno e i due difensori centrali che si posizioneranno all’interno dell’area di rigore. Chi condurrà il pallone (sia portiere che difensori) potrà anche guadagnare campo tenendolo tra i piedi prima di scaricare. Molto dipenderà dal primo pressing attuato dagli avversari. Sempre in fase di possesso, si potrà vedere spesso Lobotka abbassarsi a costruire in mezzo ai due difensori. Le uscite più utilizzate saranno quelle fatte da triangoli di gioco veloci tra difensore, terzino e mezzala. Le azioni potranno nascere su una determinata fascia, svilupparsi centralmente e chiudersi sul lato opposto.

C’è da dire - però - che il nuovo Napoli di Calzona non sarà fatto solo di palleggio, ma anche di inserimenti senza palla (soprattutto delle mezzali) e tagli improvvisi degli esterni, sia alle spalle della linea, sia interni per favorire le sovrapposizioni dei terzini. Doppio lavoro per la prima punta: aiuto e gioco con la squadra in posizione leggermente più bassa ed attacco alla profondità quando possibile. Per tutte queste situazioni - quindi - i “costruttori” di gioco potranno usare i lanci lunghi sia per i calciatori offensivi, sia per cambi lato da fascia a fascia. Fase di non possesso: il primo pressing sulla costruzione avversaria, soprattutto da parte dei tre attaccanti, sarà sicuramente più intenso rispetto al passato. Gli altri alle spalle pronti ad accorciare in avanti sui rispettivi calciatori di zona. Si dovrà correre tanto e bene.

Il Barcellona di Xavi

Il modulo base è il 4-3-3. In fase di possesso costruiscono con un 3-2-4-1/3-2-5. Gli spagnoli sono una squadra molto tecnica, che ama il palleggio e le verticalizzazioni. Tanti scambi rapidi e veloci, molteplici movimenti ed inserimenti senza palla, attacchi alla profondità improvvisi. Per quanto riguarda la costruzione bassa, il portiere Ter Stegen è abile con i piedi, e per superare la pressione cerca spesso il lancio diretto verso la prima punta Lewandowski. Alcune volte rischia temporeggiando troppo con il pallone tra i piedi prima di liberarsene. In costruzione intermedia troviamo un 3+2. Dei due mediani, è soprattutto De Jong l'incaricato ad abbassare la sua posizione per costruire in mezzo ai 2 centrali o sul lato sinistro, quasi come fosse un terzino.

Le qualità tecniche di alcuni singoli difensori spagnoli sono notevoli. C'è Araujo, piede destro, bravo sia nelle imbucate che nei lanci lunghi o cambi lato. Il giovane Cubarsi, piede destro, davvero bravo tecnicamente. Riesce spesso a tagliare fuori le pressioni avversare con imbucate davvero interessanti. Inigo Martinez (favorito su Cubarsi), piede sinistro, anche lui bravo sia in impostazione che nei cambi lato. C'è anche Christensen, che molto probabilmente verrà schierato a centrocampo ed in coppia con De Jong in costruzione davanti alla difesa.

In fase offensiva troviamo una linea 4+1/5 In linea generale, l'esterno offensivo sinistro (Pedri), oltre a venire incontro al pallone per ricevere in fase di costruzione, è spesso più dentro il campo, molto vicino alla prima punta. I suoi tagli interni, i suoi inserimenti centrali senza palla, favoriscono la sovrapposizione del terzino sinistro (Cancelo) su quel lato. L’ex Inter può essere servito soprattutto da cambi lato da destra a sinistra. A proposito di Cancelo, da piede destro a sinistra, quando arriva sul fondo ha come abitudine il rientro sul piede forte o il cross tagliato in trivela. Dal lato opposto - invece - il terzino destro (Koundè) più volte va a posizionarsi da mezzala destra (movimento alla Di Lorenzo) riempiendo lo spazio lasciato vuoto proprio da quest’ultima che nel frattempo si è abbassata.

L'esterno offensivo destro (Yamal) gioca sia interno campo che più largo. In quest'ultimo caso per ricevere, puntare in velocità e rientrare sul piede forte (sinistro). Yamal, inoltre, è molto bravo negli attacchi improvvisi (anche interni) alla linea difensiva. Di fianco a Yamal, alla sua sinistra, ecco Gundogan: anche lui molto vicino a Lewandowski e bravo negli attacchi alla linea difensiva. Per quanto riguarda l’attaccante polacco, le sue qualità sono tante ed è attivo in tante situazioni di gioco: viene in soccorso della squadra in fase di costruzione, protegge, pulisce e scarica il pallone, per poi risalire velocemente il campo ed attaccare l’area con ferocia. Spesso, questo movimento, soprattutto quando si è già nella metà campo avversaria, innesca gli inserimenti ai lati di Pedri e Gundogan. Il 9 del Barcellona - inoltre - così come Yamal, è molto bravo negli attacchi improvvisi (spesso in simultanea con Gundogan) alla linea quando l'azione è in fase di costruzione da dietro.

Fase di non possesso: il Barcellona gioca con una difesa abbastanza alta, quindi può soffrire gli attacchi improvvisi alla linea. Soprattutto se perdono palla in fase offensiva, rischiano molto nelle ripartenze restando spesso con soli 3/4 calciatori a protezione della porta. Il pressing sulla costruzione avversaria viene portato con una linea di 4 calciatori. Gundogan uno dei più attivi. Il tedesco si sdoppia tra la marcatura del regista avversario ed il pressing sul portiere (persino nella propria area). In tal caso è De Jong che accorcia in avanti sul mediano. Poi c'è Lewandowski, che di solito va sul difensore centro-destra, e Yamal che si occupa di quello centro-sinistra. Pedri pronto a sbarrare la strada al terzino destro.

Come accennato in precedenza, Calzona lavorerà molto sull’organizzazione tattica e sulla costruzione da dietro. È chiaro che serviranno ulteriori allenamenti per cominciare ad assimilare i nuovi concetti di gioco. Tuttavia dalla seduta tattica di ieri, ci risulta che siano già state preparate delle uscite di gioco (i triangoli) proprio per superare la pressione del Barcellona e sviluppare velocemente azioni offensive.

Palle inattive: il Barcellona sui corner a sfavore opta per la marcatura ad uomo. 9 uomini in area di rigore con Lewandowski che si piazza proprio al centro dell'area di rigore in zona dischetto. Sui corner a favore, invece, portano 6 calciatori a saltare.