Crollo nella Vela Celeste: gli sfollati pronti a lasciare l'università
Ci pensa il sindaco Gaetano Manfredi a chiarire come stanno le cose a Scampìa dopo il crollo di un pezzo della Vela celeste: "Non bisogna confondere - spiega - l’emergenza sfollati dal tema dell’assegnazione delle nuove case".
Da oggi infatti inizia l’esodo degli sfollati che sono circa 700.
Dovranno recarsi alla Municipalità a partire dalle 10 e spiegare quali sono le esigenze: vale a dire chiedere il contributo, il Comune ha messo a disposizione già un milione, oppure una sistemazione in uno degli alberghi che si trovano tutti fuori città, a Napoli sono pienissimi e già tutti occupati dai turisti.
Quanto alle nuove case che saranno 433 a fronte di 507 nuclei censiti, ovvero c’è chi non ha i requisiti per ambire a un nuovo alloggio, Manfredi risponde così: "In questa fase è stata già fatta una valutazione attenta dei requisiti della platea e la larga maggioranza ha tali requisiti, poi esistono situazioni marginali che sono sotto attenzione e che continueremo a seguire".
Ma la vera buona notizia arriva dal Santobono dove le due bimbe più gravi, Mia e Patrizia, di 4 e 7 anni danno segnali di miglioramento.
Come si evince dal bollettino dell’ospedale dove sono ricoverate in terapia intensiva e in prognosi riservata le bimbe sono state estubate con soddisfacente riscontro clinico strumentale.
Dunque oggi inizia l’esodo e si partirà dall’Università che deve essere liberata entro il 15 agosto.
Quella di ieri è stata una giornata intensa sia sul fronte del Comune che per i Comitati delle Vele che dopo un’assemblea notturna proprio all’Università hanno dato il via libera al Piano Manfredi - ovvero il contributo o la sistemazione in albergo con una nota di buon mattino.
"Il popolo delle vele ha dato il suo ok -si legge - ora il Comune si impegni ad avviare quanto prima la macchina organizzativa: aprire gli uffici della Municipalità e iniziare il piano di sistemazione per tutte le famiglie, circa trecento, accampate nella sede dell’Università da dieci giorni. E mettere da subito a disposizione le strutture alberghiere resta prioritario per consentire alle famiglie di tornare ad una normalità".
Poi il passaggio sul contributo: "Anche sul mantenimento economico proposto dal Comune c’è il pieno benestare: alle famiglie potrà essere consentito di scegliere in maniera autonoma la modalità con cui utilizzarlo".
Insomma, la schiarita è stata così grande che nella Facoltà della Federico II in tanti già hanno iniziato a smantellare l’accampamento e a fare le valigie.
La sensazione è che gli sfollati, non solo quelli dell’Università, in gran parte utilizzeranno il contributo per trovare una sistemazione secondo le proprie necessità.
Si tratta di un milione che verrà erogato seguendo le regole della Protezione civile.
Quindi a seconda del nucleo familiare e la composizione della presenza di anziani e bambini oppure di persone con disabilità si varia, nel caso di un singolo,
da 400 euro o nel caso di una famiglia più articolata, da 900 euro.
A tarda sera, intorno alle 20 arriva la nota del Comune al termine di una lunga concertazione con la Prefettura che precisa le modalità di attuazione del Piano.
Da oggi è aperto lo sportello nella Municipalità "per raccogliere le richieste del contributo sociale che il Comune ha stanziato in favore delle famiglie" sfollate.
Che saranno poi contattate dall’area Welfare del Comune "per formalizzare la propria richiesta del contributo che ha lo scopo di aiutare le famiglie a trovare una sistemazione abitativa autonoma. In alternativa alla sistemazione autonoma, i soggetti convocati, che presentano particolari situazioni di fragilità, potranno optare per una sistemazione alberghiera presso una delle strutture dichiaratesi disponibili".
La sistemazione autonoma è quella più gradita dal Municipio napoletano anche perché monitorare la situazione negli alberghi è di certo più difficile.
Ci sono state altre emergenze in passato dove il Comune preferì la sistemazione negli alberghi che poi è durata anni con costi esorbitanti.
Dunque in un paio di settimane -ma la sensazione è che si farà molto prima - gli sfollati troveranno una sistemazione se anche con il crisma della provvisorietà.
Tema sul quale il sindaco è stato molto compulsato dagli sfollati.
Infatti nel Piano è prevista una forte accelerazione della cantierizzazione dei nuovi alloggi.
E su questo Manfredi rassicura i Comitati.
"L’obiettivo primario - racconta - è accelerare i lavori che sono legati alla costruzione delle nuove abitazioni così da dare una soluzione definitiva a questo problema che si trascina ormai da oltre 40 anni".
Manfredi va sul concreto: "Uno dei cantieri - dice - è stato già consegnato e i lavori sono iniziati, mentre per l’altro blocco di edifici, da realizzare proprio vicino alla Vela celeste, la consegna del cantiere avverrà nella prima settimana di settembre".
Manfredi poi ritorna sul tema della platea di chi aspira a un alloggio pubblico: "I numeri del censimento realizzato due anni fa dall’Amministrazione comunale dicono che nelle tre Vele risiedono quasi 500 nuclei familiari, pari a 1800 persone, di cui 800 minori e 200 disabili".
Manfredi si rivolge al governo: "Abbiamo avuto pieno sostegno, sia economico che normativo e condivisone da parte del Governo, che ringrazio, per fare in modo che questa fase transitoria venga gestita con la massima legalità e trasparenza, ma anche con la massima solidarietà come deve avvenire in un Paese civile".