Napoli: c'è delusione per lo smantellamento da Proxima Centauri b
Proxima Centauri b, anno 2023. Luca, un abitante di Proxima City, riesce a captare inavvertitamente il segnale di una partita del Napoli. Precisamente, Napoli-Juventus 5-1. Inizialmente, non riesce a capire come funzioni quello strano gioco animato da quegli strani individui vestiti in maniera diversa. Tuttavia, si appassiona. Comincia a fare delle ricerche e, interpellando il governo, la comunità scientifica riesce a risalire alla fonte: è la vicina Terra, distante poco più di 4 anni luce dal pianeta orbitante attorno alla più piccola del sistema a tre stelle che è Alfa Centauri.
Il padre di Luca, Ambrogio, un facoltoso imprenditore locale, pur di accontentare il figlio organizza quindi una spedizione verso la Terra al fine di permettere al figlio di apprendere quante più cose possibili sul calcio e, in particolar modo, sulla sua nuova (e prima) squadra del cuore, cioè il Napoli. Dopo un lunghissimo viaggio, arrivano quindi sulla Terra. Camuffatisi da esseri umani, cominciano a domandare in giro, a guardare trasmissioni sportive e leggere i quotidiani.
Con sommo dispiacere, Luca si accorge che il Napoli sta smantellando. Pur non comprendendo appieno cosa questo significhi, il piccolo abitante di Proxima Centauri b, fresco fresco laureatosi campione d'Italia a sua insaputa, si rende conto che quanto captato in precedenza non sarà più ripetibile in quanto il Napoli sta smantellando.
Luca, quindi, deluso da questo nuovo termine imparato, se ne torna a casa.
Ma il Napoli sta davvero smantellando?
Al di là di questo accuratissimo racconto scientifico (sono ironico, chiaramente, ndr), è questa la sensazione che un qualsiasi Luca potrebbe provare nel leggere i titoli drammatici dei giornali che vengono riservati al Napoli. Il Napoli sta smantellando dopo la vittoria dello Scudetto. Via Spalletti. Via Giuntoli. Via Kim. Via Osimhen. Via Kvaratskhelia. Via Lobotka. Via tutti. De Laurentiis sta mettendo tutto a riserve di bilancio. Per cosa, poi, non si sa. Ma va bene pur che serva, cantava Max Pezzali.
La realtà, però, è un tantino diversa. A parte Spalletti che ha dichiarato a più riprese di volersi prendere un anno sabbatico e di Kim che, come si sa, ha una clausola, il presidente Aurelio De Laurentiis è stato chiaro anche in occasione della presentazione del nuovo tecnico Rudi Garcìa: non voglio vendere nessuno, a meno di offerte irrinunciabili. Offerte che, al momento, non sono arrivate e probabilmente mai arriveranno. Anzi, ha pure dichiarato di essere vicini al prolungamento di Osimhen per altre due stagioni. Giuntoli, poi, è un discorso diverso che impatta poco poi sull'ambito sportivo della prossima stagione.
Le richieste del Napoli, giustamente, sono altissime. D'altronde, il prezzo alto è proprio la giustificazione per la vendita. Non avendo alcuna necessità di bilancio nel fare cassa, il Napoli può permettersi di fare il prezzo che ritiene giusto, esagerando e avendo finanche ragione nel farlo. A differenza di altri.
Le altre smantellano sul serio
Stessa cosa non si può dire per le rivali del Napoli. La Lazio, arrivata seconda a ben sedici punti, è sul punto di cedere Milinkovic-Savic. L'Inter ha già perso Dzeko e Lukaku (tornato al Chelsea) e potrebbe congedarsi da uno tra Brozovic e Barella, se non tutti e due; il Milan Brahim Diaz (tornato al Real Madrid), Ibrahimovic e ha perso pure la dirigenza sportiva con Maldini e Massara; la Juventus è rimasta orfana di Di Maria ancor prima di intavolare una trattativa per il rinnovo e rischia di salutare anche Rabiot e Vlahovic.
Insomma, le altre vendono nonostante siano arrivate a doppia cifra di ritardo dalla vetta e il Napoli porta la nominata di stare smantellando. Ma va bene pur che serva, cantava Max Pezzali. Forse lo smantellamento è più una speranza, un augurio come lo era lo scorso gennaio, piuttosto che la realtà dei fatti.