Jesper Lindstrøm: il 'Jobbe' della fascia
Jesper Lindstrøm è un cerbiatto danese che serpenteggia tra gli avversari facendo della palla una prosecuzione del suo piede di propinquità, cioè quello meno lontano dal centro del corpo, che muove con estro e finezza.
Lindstrøm è nato a Roskilde, in Danimarca, il 29 gennaio 1999 e ad oggi rientra - per il rotto della cuffia - nel cespite degl'under 23 stranieri del Napoli. Ha segnato complessivamente 25 gol nei campionati europei, 14 soltanto negli ultimi due anni di Germania. Si è forgiato nel solco del calcio danese dei grandi contropiedisti ed è indubbiamente un giocatore più offensivo che difensivo.
La sua esperienza recente ce lo consegna come un'ala d'attacco, ambidestro, che gioca a tutto campo e predilige discostarsi dalla linea del perimetro del terreno per addentrarsi nel gioco, bazzicando per le zone calde d'agglomerazione, munito del dribbling fronte porta come input al movimento.
Ha iniziato la sua carriera nelle giovanili del Lyngby Boldklub. Nel 2016, si è conquistato un posto nel calcio di alto livello firmando con l'FC Copenhagen. Ha fatto il suo debutto in prima squadra il 21 febbraio 2017, in una partita di Superliga contro il Viborg FF.
Nel 2019, viene ceduto in prestito all'AaB, dove disputa 25 partite condite da 5 gol.
Nel 2020, Lindstrøm torna all'FC Copenhagen dove totalizza 21 partite in Superliga, segnando 6 gol.
Nel 2021 l'Eintracht Frankfurt investe sul suo talento ancora in erba e il suo rendimento non tarda a manifestarsi agli occhi di tutti i grandi club d'Europa. Nell'ottobre dello stesso anno debutta anche in nazionale contro i cugini svedesi.
Soprannominato "Han Jobbe" in patria, ovvero il lavoratore della fascia, il fervido acclimatamento sull'out di destra, assommato alla tecnica sopraffina, hanno fatto sì che in Germania diventasse 'Der Baller': il giocoliere con la palla.
Il talento innato di Jasper è un oggettivo parametro che lascia prevedere la sua ascesa a divenire uno dei migliori esterni destri al mondo entro 5 anni.
Caratteristiche peculiari
Ruolo: Quello dell'esterno ad ampia fascia con le falcate lunghe è il ruolo che gli si cuce addosso ormai già da qualche anno e che a Francoforte, in un modulo con ampia facoltà di movimento negli interspazi, ha accresciuto la sua verve tecnica, denotando l'abilità sia di giocare lungo linea ma soprattutto quella di riconoscere le zone del campo in cui ricevere il pallone, dribblare e scaricare palla, oppure penetrare l'area isolandosi a campo invertito.
Inoltre la sua pronunciata efficacia nel giocare con i due piedi gli consente d'offrire più soluzioni di passaggio anche in posture non perfettamente ortostatiche.
Ma è proprio la poliedricità del suo modo di giocare che fa di questo calciatore un esemplare moderno di cosa voglia dire coprire il campo sia in ampiezza che in profondità, riconoscendo posizioni a cavallo della trequarti per duettare con i compagni e tessere la filatura del gioco offensivo, servendo assist e facendo goals.
Quella del trequartista è per così dire una posizione alternativa a quella di partenza, che spesso per inerzia finisce per ricoprire con eccellente costrutto.
Valocità: Fisico smilzo ed estremamente mobile. Lindstrøm è un giocatore tendenzialmente molto veloce, capace di far da coltellino svizzero offensivo per cesellare le difese. È abile nel mandare a vuoto i difensori che di sovente vengono adescati dalle oscillazioni del bacino del calciatore danese, che con la sua accelerazione progressiva spezza il tempo della prima giocata sul rollio di suola. È altresì abile nel bruciare i marcatori sulla traiettoria di corsa e nella sterzata, ricarburando in una frazione di secondo l'accelerazione propulsiva.
Particolarmente marcato è lo sprint nel "coast to coast", arma letale se si considera che sa sfruttare gli spazi sia in orizzontale che in verticale riuscendo a cambiare piede di slancio senza perdere frequenza di passi e velocità media, spesso fino a giungere alla porta avversaria.
Complessivamente questa sua progressione con il pallone è ciò che innalza il repertorio tecnico già di per sé ricco, plasmando un modello di padronanza della sfera, di apparente discontinuità con le corse lungolinea e i tagli senza palla.
Tecnica individuale: Lindstrøm è un giocatore estremamente dotato tecnicamente. È solerte nello scartare i difensori e creare occasioni da gol, specie quando funge da rifinitore. Alterna tocchi insistiti - sempre in dominio della sfera per divorare il campo in attacco - a giocate di prima intenzione per filtrare il pallone oltre la cortina di gambe, o per scavallare una linea di pressing ed assaltare l'area di rigore in convergenza.
Compone le sue giocate con eleganza sinuosa, intuisce argutamente il rimbalzo del pallone, spesso inarcando il corpo per creare volume attorno allo spettro visivo del marcatore di turno.
Il contenuto che riempie questo bagaglio tecnico definito in un atteggiamento mai passivo ma accuratamente offensivo.
Tiro: La sua tecnica di tiro è buona ma non ottimale. In talune circostanze evidenzia un arrivo sbilenco con il corpo rispetto alla gittata del pallone, imprimendo un debole indirizzamento a discapito della pura forza verso la porta. E' molto efficace quando utilizza l'esterno collo e spesso preferisce i tocchi di fino. Non si cimenta molto spesso nel tiro da fuori, il quale è forse uno degli elementi cardine da migliorare.
Sotto porta sa essere un cecchino di pregio vedendo angoli alti e bassi da mirare, grazie ad una corretta lettura delle traiettorie e la grande dote di saper giocare guardando la porta in moltissime circostanze.
Dribbling nello stretto: La core skill è sicuramente quella di districarsi egregiamente nel ginepraio di gambe, riuscendo a mantenere una certa lucidità anche nella scelta consecutiva all’ondulazione del corpo e al cambio di passo, mescendo la precisione dei passaggi alla diagonale della corsa.
Questa sapienza nel saper codificare una giocata rispetto all'avversario rappresenta un plusvalore nella coralità del gioco, perché aderisce al principio offensivo fondamentale di dover arrivare il prima possibile ad attaccare con il minor numero di passaggi, cercando uomini liberi tra le rette avversarie o facendosi pivot della manovra.
Rollare con la suola: Una griffe da prestigiatore, Lindstrøm la appone letteralmente sulla palla quando necessita del surplus della giocata. È un cliché tipico dei giocatori di campetto, che amano far sembrare la sfera più sicura coccolandola con le parti tattili dei piedi. Il Soling nall (suolare la palla) è un espediente vettoriale che i calciatori di alto livello tendono ad ostentare con la naturalezza di chi ama guidare il pallone con la stessa lungimiranza con cui guida le proprie idee e le sintetizza in mezzo al campo di calcio. Lindstrøm è sicuramente tra i migliori esecutori europei di questa espressione di calcio.
Identificazione dello spazio: La mappa di calore ci insegna che Lindstrøm fa della seconda linea, a ridosso della demarcazione di centrocampo il suo habitat naturale, sintomo che viene spesso a giocare con la squadra e a scalare indietro o in avanti per costruire il gioco o fare densità sul non possesso.
Assimilazione di ruolo: Lindstrøm per la sua bravura a giocare sugl'esterni del campo, la tecnica di base eseguita in pedissequa velocità, e le doti nel ficcare la difesa (anche a palla coperta), può essere paragonato a Leroy Sané del Bayern Monaco. Entrambi sono esterni che agiscono sul versante destro, veloci e con il dribbling nel sangue, capaci di leggere il gioco e creare occasioni da goal.
Apporto alla squadra: Nel Napoli, il danese apporterà senza ombra di dubbio un appurato modo di riconoscere gli spazi e saperli attaccare, fraseggiare con gli uomini che si snodano sulla sua catena portante, sia sotto linea che in sovrapposizione. Una visione di gioco ad ampio spettro e la capacità di mettere dei cross sia grandangolo che rasoterra, unitamente alla predisposizione nel dialogare in velocità con gli altri attaccanti. Un fondamentale da dover migliorare è nel terminare le azioni attaccando il primo palo.
Il regime tattico a cui è stato assoggettato negli ultimi anni ce lo propone come uomo che sa occupare interspazi e galoppare verso la porta, molto forte in campo aperto e sfoggia candide abilità da contropiedista. Abitudinariamente punta ed essere aggressivo e molto verticale nelle giocate; pertanto si suppone possa essere un giocatore di grido nelle transizioni offensive, nelle controffensive e nelle verticalizzazioni su palla scoperta.
Sarà molto utile e bello scoprire come imparerà a giocare insieme ad Osimhen, ignorando talvolta lo stile e l’eleganza del gesto tecnico per favorirne lo slancio atletico, cimentarsi in qualche assortimento del trio d'attacco in area di rigore e creare una semiluna sul lato corner per le sgroppate del capitano Di Lorenzo o per interscambi posizionali con la mezz'ala. La sua predisposizione nel capire la dinamica dell'azione può essere fondamentale se ben abbinata a quel livello di imprevedibilità a cui ci ha abituato.