Napoli-Torino: probabili formazioni e analisi del match

La vittoria di Monza con il gol di McTominay e la conseguente sconfitta dell’Inter contro il Bologna, arrivata praticamente all’ultimo respiro grazie ad uno splendido gol di Orsolini, hanno riportato il Napoli in vetta alla classifica. Gli azzurri ora condividono il primo posto a quota 71 punti proprio con i nerazzurri. Questa sera la squadra di Conte scenderà in campo contro il Torino sapendo già l’esito della sfida dell’Inter, impegnata alle 15 contro la Roma. Non dovrebbero esserci rischi di contraccolpi a livello psicologico e mentale, o legati alla pressione del momento, poiché indipendentemente dal risultato tra nerazzurri e giallorossi, il Napoli dovrà pensare esclusivamente a fare la sua parte, ovvero conquistare i tre punti. È chiaro che un risultato diverso dai tre punti per i ragazzi di Inzaghi, rappresenterebbe un'occasione d'oro per i partenopei, che con una vittoria potrebbero salire da soli in vetta a quattro giornate dalla fine del campionato. Un minimo di pressione quindi potrebbe anche palesarsi, tuttavia in questo match serviranno come sempre equilibrio ed attenzione difensiva in primis, poi pazienza nel costruire gli attacchi e nel trovare varchi nella metà campo del Torino. Nessuna fretta, perché non sarà una partita semplice: i granata hanno perso solo una volta nelle ultime otto gare e si confermano squadra solida, fisica e difficile da affrontare. Il rischio è quello di assistere ad una gara simile a Napoli-Udinese, dove si faticò non poco a costruire occasioni da gol. In quella circostanza, tra l'altro, c'era anche Neres.
In partite pesanti e decisive come quella di questa sera, ogni minimo dettaglio può fare la differenza. Per questo motivo, anche durante questa settimana, Conte ha voluto insistere in particolare sulle palle inattive, chiedendo ai battitori della squadra maggiore concentrazione, precisione, e forza nell’esecuzione. Gli ospiti difendono a zona sia sulle palle inattive che nelle fasi di gioco aperto, con un costante riferimento al pallone più che all'uomo. Una scelta che potrebbe essere sfruttata dagli azzurri, puntando sugli inserimenti degli uomini più abili nel gioco aereo. Proprio la questione delle palle inattive sarà uno dei temi centrali ed una richiesta specifica di Antonio Conte in vista della prossima stagione. Il tecnico leccese vorrebbe almeno due calciatori abili in questo fondamentale, dotati di precisione e forza nelle battute, sia su punizioni che su calci d'angolo. Elementi che, molto spesso, fanno la differenza in partite bloccate e non solo: basti vedere l'Inter.
Conte sperimenta, tutte le possibili soluzioni per il Torino
In casa azzurra ci sono diversi scenari da valutare per quanto riguarda la formazione da proporre. In difesa, resta sotto osservazione quotidiana la situazione di Alessandro Buongiorno: le sue condizioni vengono monitorate con attenzione, con Conte che si affiderà pure alle sensazioni del ragazzo per decidere il da farsi. Non si vuole correre alcun rischio, considerando che una recidiva potrebbe compromettere il finale di stagione. Nulla è ancora escluso, ma ad oggi appare più probabile un rientro effettivo in occasione della trasferta di Lecce. Nel caso in cui il difensore ex Toro non dovesse essere disponibile, si pone il dubbio su chi affiancare a Rrahmani. Rafa Marin ha dato buone risposte contro il Monza, soprattutto nelle uscite in marcatura alta, anche se sono emerse alcune difficoltà in fase di impostazione. Il suo impiego, quindi, resta una possibilità. È evidente che lo spagnolo può agire sul centro-sinistra, ma trattandosi di un piede destro naturale, nella costruzione dal basso può risultare complicato cercare imbucate interne efficaci. Proprio per questo motivo, Conte ha provato anche Mathias Olivera come difensore/braccetto di sinistra: avere un mancino puro in quella zona potrebbe agevolare l'uscita e la conduzione palla al piede, facilitando lo sviluppo della manovra offensiva. Anche questa opportunità resta sul tavolo, e se Conte decidesse realmente di puntare sull'uruguaiano, di certo non sarebbe una bocciatura nei confronti di Marin, ma soltanto una soluzione per avere una fase di impostazione più lineare. A centrocampo, è aperto il ballottaggio tra Anguissa e Gilmour per il posto accanto a Lobotka. Di fronte ci sarà una squadra diversa rispetto al Monza, molto più fisica, e che potrebbe apportare anche una decisa fase di primo pressing in alcuni momenti di gara, quindi il tecnico leccese dovrà scegliere se puntare sulla fisicità e sulle incursioni del camerunese, oppure sulle geometrie e la capacità di palleggio dello scozzese, utili per impossessarsi della partita in prima battuta e per eludere la pressione avversaria. Sulla corsia sinistra, dovrebbe essere confermato l'impiego di Leonardo Spinazzola, che con la sua capacità di utilizzare entrambi i piedi può garantire varietà nei cross. In attacco, complice l'assenza di Neres, si va verso un ritorno di Giacomo Raspadori al fianco di Lukaku, in un assetto offensivo che prevede Politano largo a destra e McTominay in posizione ibrida sul centro-sinistra, con una costruzione che potrebbe trasformarsi in un 3-2-5 in fase di possesso. Come già visto in occasione del gol decisivo contro il Monza, sarà fondamentale la capacità di McTominay e Raspadori di scambiarsi spesso la posizione: uno sviluppo tattico che permetterebbe soprattutto allo scozzese di farsi trovare più spesso dentro l'area accanto a Lukaku, aumentando le soluzioni offensive per sfruttare al meglio i cross provenienti dalle corsie laterali.
Le ultime in casa Toro: fisicità ed equilibrio, così Vanoli proverà a fermare gli azzurri
Come Antonio Conte, anche il tecnico del Torino Paolo Vanoli ha deciso di non parlare con i giornalisti in conferenza stampa. I due si conoscono bene e al di là del pieno rispetto di entrambi per la morte del Papa, l'opportunità di non svelare le proprie intenzioni alla vigilia di certo non è dispiaciuta. Passando al campo, salvo sorprese dell'ultim'ora riguardo al modulo (difesa a tre?), i granata dovrebbero scendere in campo con una linea difensiva a quattro, composta da uno tra Walukiewicz e Pedersen a destra, Maripan e Coco al centro, e Biraghi a sinistra. A centrocampo Casadei e Ricci si avviano verso una maglia da titolari. Da monitorare le condizioni di Vlasic e Lazaro: resta incertezza sulla loro presenza al Maradona. Per questo motivo ci sono ancora dubbi sulla composizione della trequarti offensiva, dove al momento solo Elmas e Adams sembrano sicuri di una maglia dal primo minuto. Nel caso in cui i primi due non dovessero recuperare, resta viva l'opzione Linetty per rafforzare il centrocampo, con Casadei che potrebbe avanzare sulla trequarti. Le ultime indiscrezioni parlano inoltre di un possibile impiego di Karamoh. Vedremo su chi punterà Vanoli.
A livello tecnico-tattico, il Torino non è una squadra che abusa del palleggio da dietro. Spesso si fa affidamento sulle ottime capacità di lancio lungo del portiere Milinkovic-Savic, che cerca frequentemente il fisico Casadei in mezzo al campo per le spizzate di testa. In fase di costruzione con la difesa a quattro, Casadei e Ricci si abbassano a turno in zona centrale o si allargano a sinistra, mentre Biraghi si posiziona più in alto, contribuendo alla manovra offensiva. In generale, entrambi i terzini granata restano sempre aperti, pronti ad offrire ampiezza alla squadra. L’attenzione dovrà essere particolare sulla catena sinistra, con Biraghi pronto a sovrapporsi per andare al cross quando Elmas taglia dentro il campo. Vlasic, da trequartista, si abbassa frequentemente per legare il gioco, così come fa la prima punta Adams, che si offre per ricevere il pallone e partecipare alla manovra. Per quanto riguarda la fase di non possesso, il Torino si schiera con un diligente 4-4-2, con Adams ed un trequartista (spesso Vlasic) pronti a pressare in prima battuta sulla costruzione avversaria. Il pressing alto è presente in alcune situazioni, ma i granata mostrano anche la capacità di abbassarsi in maniera compatta nella propria metà campo. Fisicità e duelli, con due difensori centrali arcigni come Maripan e Coco. Con la linea di centrocampo a quattro, che talvolta può risultare statica, sarà fondamentale il posizionamento e la mobilità, specialmente alle spalle della linea mediana avversaria, di giocatori come Raspadori (efficiente nel venire a legare il gioco tra le linee), McTominay, e anche Lukaku, che all'andata fece molto bene nel duello fisico con Coco.