Lozano a Napoli è nel club giusto, ma sempre al momento sbagliato
Dopo l'annuncio del rinnovo del capitano Di Lorenzo e quelli imminenti di Kvara e Zielinski, il Napoli viaggia spedito lungo la strada tracciata da mister Garcia, quella della conferma in blocco della rosa. Un aspetto tutt'altro che secondario e che non va visto esclusivamente come il riconoscimento economico che la società ha scelto di concedere ai suoi calciatori, ma la volontà di proseguire nel segno della continuità tecnico tattica, arma con la quale il club ha scelto di provare a difendere lo scudetto appena cucito al petto.
La questione Osimhen ha catalizzato le attenzioni mediatiche e della tifoseria, mettendo in secondo piano quello che viene considerato il ruolo con più margini di miglioramento della squadra, l'esterno destro d'attacco. Un ruolo condiviso negli ultimi anni da Politano e Lozano, con il messicano in scadenza nel 2024 e ritenuto, dagli esperti di mercato, sempre più lontano da Napoli.
Lozano Napoli, una storia d’amore mai sbocciata
Quella col Chucky è una storia d'amore mai sbocciata, arrivato nell'estate del 2019 su richiesta di Carlo Ancelotti, doveva rappresentare il nome nuovo del tridente offensivo azzurro. Lozano capì ben presto che non avrebbe avuto vita facile e, ai tempi, le indiscrezioni dallo spogliatoio raccontavano di un messicano messo ai margini dal gruppo per volere dei senatori, infastiditi dalla presenza ingombrante del talento nativo di Città del Messico che in un colpo solo aveva messo in discussione la titolarità sulla sinistra di Insigne, con Ancelotti desideroso di dirottarlo nel ruolo di trequartista del suo 4231 e ottenuto un ingaggio importante, alla faccia di chi solo negli anni aveva poi raggiunto determinate cifre, circa 4,5 milioni netti che grazie al decreto crescita diventano 6 milioni lordi.
A peggiorarne l'ambientamento ci pensò poi la tifoseria azzurra che gli avrebbe preferito James dal Real e che, dopo l'importante esborso per strapparlo al PSV, una cifra vicina ai 40mln bonus compresi, pretendeva da Hirving un rendimento da top player.
Un anno balordo per il Napoli, probabilmente il peggiore della gestione De Laurentiis, con un gruppo ormai logoro che ben presto smise di essere squadra fino al noto e triste ammutinamento che portò all'esonero del tecnico di Reggiolo e il Napoli a chiudere addirittura fuori la zona Europa, acciuffata solo grazie alla vittoria della Coppa Italia con l'arrivo di Gattuso in panchina.
Proprio con Gattuso il Chucky vive la sua migliore stagione, la seconda in Italia e chiusa in doppia cifra, furono infatti 15 le reti messe a segno, distribuite sulle tre competizioni per un totale di 43 presenze e un ruolo centrale nell'undici del tecnico. Ma colpì in particolar modo la facilità di saltare l'uomo, con una serie di prestazioni esaltanti e la capacità di chiudere sul secondo palo tagliando dalla destra. Con l'arrivo di Spalletti cambiano i dettami tattici, con l'esterno destro scelto come l'elemento deputato a dare ampiezza, permettendo così a Di Lorenzo di entrare in zona centrale, con un movimento codificato da Guardiola che per la prima volta portava i terzini dentro al campo e la prima punta che non tagliava più sul primo palo, ma si staccava dalla marcatura andando a colpire all'altezza del secondo tagliando alle spalle del marcatore. Tutta una serie di accorgimenti che riducevano drasticamente la capacità realizzativa di Lozano e del suo alter ego Politano che in due stagioni hanno trovato in rare occasioni la via della rete.
Proprio l'aver perso incisività in zona gol ha aumentato la convinzione popolare che fosse l'ala destra il ruolo dove intervenire sul mercato, andando alla ricerca di un elemento più prolifico, che unita ad alcune dichiarazioni del Chucky mal interpretate, rilasciate ai media messicani e nelle quali parlava del desiderio di ambire ad un club “superiore”, hanno finito per tracciare un solco invalicabile tra il calciatore e la tifoseria.
Lozano e la chance Garcia
Garcia però sin dalle prime dichiarazioni ha fatto capire che anche Lozano è da considerare un elemento al quale non rinunciare e nell'ottica di un calcio più verticale, fatto di aggressione dello spazio, potrebbe rappresentare la rinascita del forte esterno messicano, andando finalmente a giustificare lo sforzo economico della società.
Ma perchè tutto questo accada bisogna trovare un punto d'incontro tra le ambizioni del calciatore e la volontà della società di ridiscutere il suo contratto. De Laurentiis è stato chiaro, chi è in scadenza deve trattare il rinnovo o portare una proposta ritenuta congrua dalla società per la cessione del suo cartellino, pena l'esclusione dalla rosa. Il Napoli dunque non è intenzionato a perdere a parametro zero nessuno dei suoi calciatori e crediamo che al momento nessuna squadra sia in grado di garantire al calciatore la competitività alla quale ambisce.
Unici abboccamenti sono arrivati dal campionato arabo e da quello statunitense, con proposte allettanti si, ma esclusivamente dal punto di vista contrattuale. Riteniamo inoltre che un anno ai margini della rosa non sia auspicabile per il messicano che tra 12 mesi si ritroverebbe libero, ma di sicuro in una condizione per la quale difficilmente troverebbe una squadra del livello ambito.
Lozano a 27 anni si appresta ad entrare nel pieno della sua maturità atletica e la prossima stagione potrebbe rappresentare lo spartiacque della sua carriera, crediamo quindi che sia nel suo interesse restare a Napoli e provare a rilanciarsi, soprattutto con un allenatore che potrebbe finalmente metterne in risalto le doti, che restano di alto livello.
Troppe volte ci si è affrettati a considerare il Chucky quale elemento facilmente sostituibile, soprattutto in considerazione dei nomi fatti che riteniamo non superiori, se non altro per quanto finora dimostrato sia in termini di prestazioni che di gol.
Ora sta a lui dimostrare quanto sia competitivo e ambizioso, rinunciando all'attuale contratto e mettendosi in discussione, provando a dimostrare il suo valore in maglia azzurra. O accettare di veder spegnere lentamente la candela della sua carriera in nome di un ritiro dorato in campionati dal basso valore di competitività. Elementi come Tete o Chukwueze possono essere nomi stimolanti solo per chi si fa facilmente ammaliare e tratta la materia in maniera superficiale, in quanto, lo dice la loro carriera, non solo non hanno dimostrato di poter essere un valore aggiunto a questa rosa, ma hanno pretese economiche pari a quelle attualmente riconosciute al messicano e non in linea con le esigenze di bilancio azzurre.
Ora che il mercato entra nel vivo, a poche settimane dall'inizio della stagione, c'è bisogno di dare una svolta decisiva a questa trattativa, anche per dare la possibilità al tecnico di lavorare esclusivamente con gli elementi legati al progetto e tastarne le qualità all'interno del suo scacchiere tattico. Un primo segnale potrebbe arrivare tra il 29 luglio e il 2 agosto, quando la squadra affronterà in amichevole a Castel di Sangro i turchi dell'Hatayspor e gli spagnoli del Girona. Lozano ha saltato le prime due amichevoli per recuperare dalla distorsione al ginocchio patita nel finale dell'ultima stagione, ma col suo rientro stabile in gruppo ce lo aspettiamo in campo anche solo per qualche minuto, mentre una sua assenza potrebbe suggerire una separazione e la volontà delle parti di proseguire ognuno per la sua strada. Ancora qualche giorno e ne sapremo di più.