Napoli Milan: lo "Sfogo" dei social rossoneri
The Purge, conosciuto in Italia come La notte del giudizio, è un film del 2013 scritto e diretto da James DeMonaco. Il soggetto del film, abbastanza discutibile poi nell'intreccio e, sopratutto, nello svolgimento dei fatti, è semplice: una volta all'anno, per dodici ore, Lo Sfogo permette a chiunque di delinquere senza alcuna conseguenza. Omicidio compreso.
Tuttavia, non è questa sede per parlare del film, quanto soltanto per prendere spunto dal concetto di Sfogo e accostarlo alla settimana che ha separato Napoli-Milan da Milan-Napoli. La cloaca social si è compattata in un vero e proprio Sfogo nei confronti del popolo partenopeo, specie dopo la questione Theo Hernandez, in un coacervo di luoghi comuni, offese e odio indiscriminato.
Si stava meglio quando a vincere erano loro
Non ci si abitua mai allo schifo, questo è inutile ribadirlo. Per quanto abituato il popolo partenopeo sia alla vessazione da parte dei propri connazionali, questa settimana è stata una lunghissima e sfiancante notte del giudizio durante la quale, per una buona fetta dei social rossoneri, l'obiettivo principale è stato quello di riversare tutto il proprio odio verso i tifosi azzurri. Trascendendo il calcio, come sovente accade, gettando in caciare i soliti cliché sociali che nulla hanno a che vedere col calcio.
Letteralmente, i napoletani si sono stancati. È stata dura, ma è finalmente giunta al termine. Stasera, dalle 23.00 circa in poi, suoneranno le sirene e potranno tornare a essere ignorati mentre sui social rossoneri torneranno a insultarsi coi loro cugini. Molto meglio l'indifferenza, che una settimana così. Sarebbe meglio che quanto letto in questi giorni scivolasse addosso, ma per quanto ci si possa sforzare, risulta difficile - se non impossibile. Il napoletano è avvilito. Questa sensazione di pesantezza e stanchezza può essere condivisa con una larga platea di napoletani.
Quando a vincere era il triumvirato, in terra partenopea si stava meglio. Le offese se le riservavano tra di loro, nell'elitario circolo di tifosi strisciati. Quest'anno, tutti gli occhi sono stati sul Napoli, su Napoli e sui napoletani, soprattutto perché nessuno se lo aspettava. Non avevano idea che gli azzurri li avrebbero demoliti a suon di prestazioni, di avversari maciullati in campo e di anni luce di distacco. Non se lo aspettavano, forse è questo il motivo per il quale lo Sfogo annuale è stato così duro nei confronti dei partenopei.
Inneggiare al Vesuvio non vi rende fighi
Cadere nei soliti chiché del reddito di cittadinanza, del sapone (come lo striscione visto durante la partita di andata), del Vesuvio non vi rende affatto fighi, ma soltanto stupidi. E non si tratta di chiagnere e fottere, ma di riportare semplicemente una realtà insostenibile che nell'arco di queste tre partita è diventata asfissiante.
Questo articolo probabilmente si perderà nel vuoto, o meglio, andrà a riempire un oceano così come farebbe una singola goccia: servirà a nulla. Il prossimo anno, le sirene suoneranno nuovamente e comincerà un nuovo Sfogo. I social resteranno sempre la giungla che sono, gli odiatori seriali resteranno gli stessi, carnefici e vittime si scambieranno ripetutamente i posti. Così era, così è stato e, purtroppo, così sarà. Fin quando qualcuno non prenda in mano questa monnezza e cerchi di risollevare i valori morali di questo paese privo di gentilezza e ricco di cattiveria - così come The Purge, seppure candendo nei classici archetipi di un horror hollywoodiano, cerca di comunicare.