Perdere non piace ovviamente a nessuno, specialmente quando la sconfitta arriva dopo una partita giocata alla pari in cui, probabilmente, sarebbe stato più giusta la divisione della posta in palio. Il campo però è stato sovrano ed ha decretato la vittoria del Milan per 1-0 contro il Napoli. Nono posto al 12 febbraio per gli azzurri che ora sono distanti 7 lunghezze dall’Atalanta quarta in classifica.

La situazione è oggettivamente durissima e vedere il Napoli stazionare al centro della classifica, a metà febbraio, è un incubo che nessuno avrebbe creduto possibile ad inizio anno, ma purtroppo ciò che è accaduto non si può cambiare. Ciò che però è possibile mutare è il futuro e c’è sicuramente più di qualche elemento per poter avere un minimo di fiducia.

Anzitutto, il Napoli ritroverà da sabato prossimo Victor Osimhen e non è cosa da poco. Il nigeriano ha saltato ben 14 gare sulle 32 stagionali (44%) e ciò ha rappresentato sicuramente un malus per il Napoli. Avere il nigeriano non può che aiutare Mazzarri e la squadra che non segna fuori casa da 5 partite consecutive.

Inoltre, il Napoli adesso ha terminato la fase di emergenza a livello di infortuni, tanto che al momento l’infermeria è vuota. Poter contare su tutta la rosa a disposizione non è cosa da poco. Ed in terzo luogo, il Napoli può contare anche sul calendario nelle prossime 15 partite.

Mazzarri avrà infatti quattro scontri diretti su 5 contro le rivali europee da giocare in casa ed ha soprattutto terminato la fase di tante trasferte consecutive che è stata sicuramente tosta da affrontare per il tecnico di San Vincenzo che in meno di tre mesi ha dovuto affrontare fuori casa Atalanta, Juventus, Milan, Lazio, Roma e Torino: chiaramente si poteva raccogliere ben più di 4 punti.

Il Napoli da più di un mese è tornato ad essere una squadra presente in tutte le partite. Sicuramente le prestazioni non sono state spumeggianti, ma è una squadra che quantomeno è viva e si applica.

Fa male perdere, ma è una sconfitta “poco dannosa”. Potrebbe sembrare strano, ma è così: in questo campionato ci sono tre squadre come Inter, Juventus e Milan che stanno facendo un campionato a parte, ci sono poi 7 squadre in 9 punti per le competizioni europee e poi c’è la parte destra della classifica dove, ad eccezione di Monza e Genoa, che hanno un grande vantaggio sul diciottesimo posto, tutte sono in lotta per non retrocedere.

Ciò implica una spaccatura del campionato in tre sezioni e per la corsa alle coppe europee saranno quanto mai decisivi gli scontri diretti ed i punti persi con le piccole. In tal senso nel girone di ritorno il Napoli ha ottenuto 6 punti su 6 con le piccole, ha pareggiato uno dei due scontri diretti fuori casa ed ha perso contro una delle prime 3. Il Napoli ha quindi fatto il suo dovere nel girone di ritorno e la sconfitta odierna non è quindi al momento un dramma.

Chiaramente adesso il calendario ti impone tre vittorie di fila contro Genoa, Cagliari e Sassuolo e da qui passerà molto della lotta al quarto posto. Solo se ci saranno passi falsi in questa fase si potrebbe parlare di addio al quarto posto: di conseguenza sebbene il distacco dall’Atalanta sia aumentato non è il caso di alzare bandiera bianca, non adesso.

Senza considerare che comunque quest’anno anche il quinto posto potrebbe valere per la Champions League e quest’ultimo dista “solamente” 4 lunghezze, assolutamente recuperabili in 15 partite.

Non è quindi il caso di issare bandiera bianca, non adesso. Se poi ci dovessero essere passi falsi con un calendario favorevole allora sì che sarà il caso di abbandonare le speranze. Ma non è ora il tempo di mollare perché la stagione, per quanto fin qui oggettivamente imbarazzante, si può ancora salvare.