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Costantino Coratti, preparatore atletico del Napoli di Conte
Costantino Coratti, preparatore atletico del Napoli di Conte

Il nostro focus scaturisce da alcuni indizi interni, ma soprattutto da ricerche redazionali approfondite sul tema della preparazione fisica e la gestione dei peak performance del Napoli di Antonio Conte. Sono principalmente nostre proiezioni in vista del finale di stagione, consapevoli che ci sono tanti altri dati che vanno analizzati. Nulla di certo. L’obiettivo è raccontare la situazione della squadra di Conte da una prospettiva diversa, cercando di offrire spunti alternativi rispetto alla solita narrazione che riguarda temi come il calciomercato, le assenze e le scelte tattiche. Questi rappresentano sicuramente degli aspetti importanti, soprattutto le defezioni di calciatori fondamentali in un momento clou della stagione, ma ci sono anche altre chiavi di lettura che meritano la giusta attenzione

Il Napoli e la gestione dei picchi fisici di rendimento: l'approccio alla stagione

Il Napoli sta vivendo finora una stagione particolare sotto il profilo fisico e prestativo, grazie alla preparazione mirata e a step specifici che la squadra ha intrapreso sotto la guida del professor Coratti. Un percorso che ha permesso agli azzurri di raggiungere dei picchi massimi di rendimento in determinati momenti della stagione (soprattutto da dicembre in poi), con un’intensità di gioco che è andata ad alzarsi progressivamente in base alle necessità del calendario. Un aspetto fondamentale, considerato che il Napoli non è coinvolto in altre competizioni e può concentrarsi completamente sul campionato.

Napoli, inizio di stagione nel segno della gradualità

La stagione del Napoli è partita sotto il caldo di agosto, con le prime tre giornate giocate contro Verona, Bologna e Parma. È evidente che, a causa delle alte temperature e dei carichi di lavoro ancora residui dai faticosi ritiri, le prestazioni non state al massimo: ritmi contenuti, con l’obiettivo di non forzare e di prepararsi ad affrontare al meglio i successivi impegni. Dopo la sosta di inizio settembre, gli azzurri iniziano a cambiare passo con cautela, mantenendo un ritmo nella norma, al fine di preservare energie per il lungo corso del campionato. I 7 punti su 9 conquistati, grazie al pareggio con la Juventus e le vittorie contro Cagliari e Monza, confermano come la squadra stesse cercando di trovare il giusto equilibrio tra intensità e gestione fisica.

Ad ottobre il primo picco prestativo in vista di Milan, Atalanta ed Inter

Costantino Coratti, preparatore atletico del Napoli di Conte
Costantino Coratti, preparatore atletico del Napoli di Conte

Arrivati a ottobre, dopo la vittoria interna contro il Como, si registra una leggera regressione nei chilometri percorsi nelle gare contro Empoli e Lecce. Sebbene la squadra ottenga comunque sei punti nelle due partite, si percepisce come ci sia stata una grande fatica fisica ed un abbassamento del livello di intensità, forse previsto, in vista degli impegni futuri. Ottobre è un mese cruciale, infatti inizia un ciclo di partite importanti contro Milan, Atalanta, Inter e Roma, da affrontare in rapida successione. Un primo punto di svolta arriva nel giorno in cui gli azzurri si presentano al Meazza per affrontare i rossoneri. Qui, il Napoli raggiunge il suo primo picco stagionale di chilometri percorsi (119 km). Dopo quel significativo sforzo, nelle successive due partite contro Atalanta e Inter, i chilometri percorsi dai partenopei diminuiscono leggermente, ma comunque restano superiori a quelli avversari. Il bilancio del campo dice una sconfitta ed un pareggio. La stanchezza derivante da impegni così importanti e ravvicinati si fa sentire.

La sosta ed il rientro a dicembre: gli azzurri "esplodono" dal punto di vista fisico

Il Napoli si beneficia della sosta, che permette al gruppo di recuperare energie e prepararsi per il ritorno alla competizione. Il rientro, in novembre, vede gli azzurri affrontare la Roma: una partita in cui alcune performance individuali dal punto di vista fisico sono molto buone, anche se i chilometri generali percorsi dalla squadra non raggiungono quelli delle sfide contro Atalanta e Inter. In questo match un dato interessante è rappresentato dall’indice di PPDA (Passes Allowed Per Defensive Action), che misura l’intensità del pressing: con il valore di 9, i partenopei dimostrano di voler iniziare a mantenere alta la pressione. A dicembre, il Napoli “esplode” in maniera forte, con un secondo picco fisico che va a coprire le partite contro Torino, Lazio e Udinese. In queste gare, i partenopei percorrono dai 120 ai 122 km, con un ottimo indice di PPDA contro biancocelesti (9) e bianconeri (7). Aumentano in maniera costante le percentuali di possesso palla e dei tocchi in area di rigore avversaria. Tuttavia, nonostante l'ottima prestazione dal punto di vista fisico, arriva una sconfitta immeritata contro gli uomini di Baroni. La partita contro il Genoa segna un piccolissimo passo indietro in termini di chilometri percorsi (118 km), ma gli azzurri riescono comunque a vincere giocando un grande primo tempo.

Picco in esaurimento: netto calo con il Venezia

Dopo aver disputato quattro partite ad alta intensità, la squadra sembra essere ormai arrivata nelle fasi finali del picco prestazionale programmato. Ecco quindi arrivare la partita casalinga contro il Venezia, che evidenzia una regressione significativa nei km percorsi (114), addirittura 4 in meno rispetto agli avversari (118). Soltanto una volta era accaduto che il Napoli corresse meno degli avversari, nella gara d'esordio persa contro il Verona. Contro gli uomini di Di Francesco, gli azzurri offrono una prestazione opaca e poco lucida, ma riescono tuttavia a portare a casa i tre punti nel finale grazie al gol di Raspadori.

Gennaio e la preparazione al terzo picco stagionale in vista di Atalanta e Juventus

Scott McTominay
Scott McTominay

Il mese di gennaio si apre con due partite di livello intermedio contro Fiorentina e Verona, in cui comunque si evidenzia un buon incremento dal punto di vista dei km percorsi. Ci si prepara per un altro picco fisico. La trasferta di Bergamo contro l’Atalanta rappresenta, al momento, la partita più intensa e dispendiosa dell’intera stagione, con ben 124 km percorsi dagli azzurri, otto in più rispetto agli avversari. La performance individuale di alcuni giocatori è straordinaria: Mc Tominay (13 km), Lobotka, Anguissa ed Olivera (12 km ciascuno), Di Lorenzo (11 km). L’indice di PPDA tocca quota 11, un valore ottimale che dimostra quanto sia stata alta l’intensità della pressione. Dopo l’impresa di Bergamo, arriva la Juventus. Il primo tempo vede un grande sforzo da parte degli azzurri, che dopo aver pressato in maniera importante per i primi 25-30 minuti, finiscono per calare e subire il gol del vantaggio bianconero firmato da Kolo Muani. Nel secondo tempo, nonostante la stanchezza nelle gambe accumulata da Bergamo ancora presente, il Napoli reagisce e ribalta il risultato, conquistando una vittoria importantissima. Un secondo tempo giocato in modo clamoroso da parte di una squadra in chiara sofferenza fisica, ma che riesce a portarla a casa con il cuore, l’orgoglio e la determinazione. Ecco perché mister Conte, consapevole dell'enorme dispendio energetico extra profuso dai suoi calciatori, decide di concedere tre giorni di riposo alla squadra prima della trasferta all’Olimpico contro la Roma.

Le ultime due: Roma e Udinese

Nella trasferta di Roma, gli azzurri corrono un chilometro in meno rispetto ai giallorossi, nonostante un buon primo tempo. Nella ripresa si registra un evidente calo nell’intensità, con i partenopei che non riescono a mantenere lo stesso livello di corsa e pressing. Contro l'Udinese, invece, nonostante un incremento di chilometri percorsi (2 km in più rispetto alla Roma), c'è chi ha parlato di una squadra in calo fisico. La partita ha visto gli ospiti in forma ottimale, che hanno raggiunto lo stesso livello di chilometri percorsi dal Napoli, mettendo in campo grande intensità, resistenza e fisicità. Un dato interessante risiede nella classifica top 3 dei chilometri percorsi dai singoli calciatori; l'unico rientrato (al primo posto) è stato il solito Scott Mc Tominay. Assente Anguissa (poche volte è successo quest'anno), mentre Lobotka, solitamente tra i più attivi, corre addirittura due chilometri in meno rispetto alla sfida contro la Roma. Questi piccoli segnali rappresentano sicuramente delle spie da evidenziare e su cui lo staff sta già lavorando.

La preparazione per il ciclo di marzo: il lavoro mirato alle sfide cruciali

Guardando avanti, dal punto di vista fisico il Napoli dovrà affrontare probabilmente due sfide di livello intermedio contro Lazio e Como (tipo Fiorentina e Verona), che saranno anche dei test per preparare gli eventi futuri. La vera prova arriverà nel mese di marzo, quando si affronteranno in successione Inter, Fiorentina, Venezia e Milan, con l'incontro con i nerazzurri che si preannuncia cruciale per la lotta al vertice. Il lavoro di preparazione in questo periodo sarà probabilmente mirato ad arrivare al top per le prime tre sfide contro Inter, Fiorentina e Venezia, poiché dopo la trasferta in laguna arriverà la sosta che offrirà un’opportunità importante di recupero. E’ vero che in tanti andranno a giocare con le proprie Nazionali, ma continueranno comunque a seguire una tabella specifica di lavoro individuale stilata dal professor Coratti. È proprio dopo le soste che il Napoli ha dimostrato una buona capacità di risposta immediata, soprattutto nelle prime partite dopo il rientro. Quello potrebbe essere il momento giusto per programmare l'ultimo picco di rendimento massimo, simile a quello di dicembre e quindi più duraturo, che accompagnerà gli azzurri verso la fine del campionato. Prendendo in seria considerazione, ovviamente, anche la variabile riguardante l’arrivo dei primi caldi.

Conclusioni: la gestione fisica sarà fondamentale per il rush finale

Per affrontare al meglio l'ultima metà della stagione, il Napoli dovrà concentrarsi su una gestione fisica mirata ed equilibrata. Le partite ravvicinate, soprattutto quelle contro squadre di alto livello, inevitabilmente richiedono un grande dispendio di energie, che può influire sul rendimento nei match successivi. In questa fase cruciale, lo staff tecnico e medico avrà il compito di calibrare perfettamente l'intensità degli allenamenti, evitando di sovraccaricare i giocatori, ma garantendo comunque che la squadra rimanga in piena forma. I ritmi elevati di marzo, con le sfide contro squadre come Inter, Fiorentina e Milan, richiederanno una preparazione meticolosa, che miri ad un nuovo picco massimo di forma proprio in quel periodo. La sosta di metà marzo, poi, potrà essere un'opportunità fondamentale per recuperare le energie fisiche e mentali in vista del rush finale. 


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