L'autonomia differenziata rischia di spaccare il Paese e, così, cresce l'opposizione al ddl Calderoli, che attribuisce maggiori forme di autonomia a Regioni come Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna consentendo loro di trattenere parte delle risorse devolute allo Stato. L'allarme, però, non viene solo dai sindacati, dal mondo della scuola e da chi si occupa di assistenza sociale e sanitaria, ma dai settori produttivi del Mezzogiorno: a Napoli, infatti, la sezione provinciale dell'Associazione Costruttori Edili (Acen) ha tenuto presso la propria sede un convegno dal titolo significativo: "Diversamente Autonomi, ugualmente cittadini".

Dell'incontro, organizzato in collaborazione con l'Associazione Nazionale ex Parlamentari (Anep), ne fa un report dettagliato l'edizione odierna de Il Mattino, che riporta le dichiarazioni di Angelo Lancellotti, vertice dell'Anep: "Mentre l’Europa spende tanti soldi per le politiche di coesione, perché è convinta che la
coesione sia la base della crescita, l’Italia va in senso contrario, portando avanti un’autonomia differenziata che farà aumentare il divario Nord-Sud [...]. Non ci rendiamo conto che la crescita del Paese passa proprio dallo sviluppo del Mezzogiorno
".

Oltre ai costituzionalisti Sandro Staiano e Massimo Villone e al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, notoriamente contrari al progetto del governo, era presente anche il deputato di FdI Sergio Rastrelli, l'unica voce a favore: "Su questo tema esiste un pregiudizio. Io la chiamerei autonomia competitiva perché l’obiettivo è fare in modo che Regioni meno efficienti possano emulare quelle virtuose". Gli ha replicato Marco Sarracino, deputato Pd, secondo il quale si sarebbe di fronte a "un progetto ingiusto contro il quale serve una battaglia di carattere popolare per spiegare ai cittadini di cosa si sta discutendo".


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