Notte di grande calcio e spettacolo al Diego Armando Maradona. Napoli e Real Madrid, entrambe vittoriose all'esordio, si affronteranno per la seconda giornata del Girone C di Champions League. Una partita di grande fascino che segnerà il ritorno in città dell'ex Carlo Ancelotti.

Le probabili formazioni di Napoli Real Madrid

In casa Napoli unico ballottaggio, il solito, sulla corsia mancina. Garcia dovrà decidere tra Mario Rui e Olivera. Per il resto tutto confermato, con Politano che dovrebbe partire regolarmente dal primo minuto accanto ad Osimhen e Kvaratskhelia. Nulla da fare per Rrhamani e Juan Jesus. Qualche dubbio in più per il tecnico di Reggiolo, con diversi ballottaggi ancora da sciogliere. Il primo è sulla sinistra con tre calciatori (Mendy, Garcia o l’adattato Camavinga) a contendersi la titolarità. Piccoli problemini per Carvajal che ha lasciato anzitempo la rifinitura di ieri, tuttavia dovrebbe scendere regolarmente in campo. Incertezza - invece - sull’impiego di Modric a centrocampo. Potrebbe rivedersi il terzetto schierato nel week end a Girona formato da Valverde, Tchouameni e Kroos. Bellingham confermatissimo dietro Vinicius. Da decidere il partner che affiancherà il brasiliano, con Joselu e Rodrygo pronti a giocarsi una maglia.

I punti deboli del Real Madrid

I blancos sono uno dei club più importanti al mondo. C’è il giusto mix tra esperienza, sia della guida tecnica sia di alcuni calciatori, e fortissima gioventù, con ragazzi in piena esplosione a livello europeo. Ma come giustamente dichiarato da Garcia in conferenza stampa, anche le migliori squadre hanno i loro punti deboli. L’importante è trovarli e studiarli nel miglior modo possibile. Gli fa eco Kvaratskhelia, che in un’intervista ad As ha dichiarato: “Impossibile non essere felici di una serata così. Il Napoli rispetta tutti ma non ha paura di nessuno. Vogliamo vincere”. Gli azzurri affronteranno una squadra forte in entrambi le fasi di gioco: hanno tanta qualità e tecnica individuale in avanti, ma sono forti, compatti ed esecutivi anche in difesa. Ancelotti non ama il pressing alto continuo eseguito in modo esasperato, ed è proprio per questo che - per diversi spezzoni del match - sarà il Napoli a comandare il gioco con il palleggio nella metà campo ospite.

In fase di non possesso, il Real si difenderà con il 4-4-2: il pressing sulla prima costruzione di solito è variabile; qualche volta si alza il centrocampista centrale sul regista, mentre quando gioca Joselu è frequente vedere lo spagnolo seguire i movimenti del play, con la mezzala destra in marcatura insieme all’altro attaccante. Ci sarà molta attenzione sotto questo punto di vista. Ancelotti chiederà compattezza in mezzo per evitare di subire delle imbucate. Cosa che dovrà fare pure il Napoli. Gli azzurri - ovviamente - dovranno provarci con coraggio, velocità e precisione, così come bisognerà sfruttare l’uscita sui terzini in fase di prima costruzione (soprattutto lato destro), l’arma dei cross e delle palle inattive (marcatura a zona non sempre attenta degli spagnoli) e gli inserimenti delle mezzali tra il loro terzino ed il centrale difensivo. Quando la linea di difesa resterà più alta (non sempre come già detto), si potrà tenterà anche il lancio per l’attacco in velocità di Osimhen tra i due centrali. Di quest’ultimi, quello che romperà la linea in modo più assiduo e con forte intensità sarà Rudiger.

I punti forti del Real Madrid

Il modulo in fase di offesa sarà il 4-3-1-2. La costruzione inizierà con Kepa che scambierà con i centrali. Da quel momento scarico sul regista basso o la mezzala sinistra che eventualmente si abbasserà, oppure ricerca di un fraseggio veloce, con uscita attraverso i terzini, per arrivare ad attaccare sulla trequarti o sul loro lato forte, ovvero quello sinistro, composto da Bellingham e Vinicius. L’ex Dortmund - infatti - si posizionerà sia in zona centrale sia defilato a sinistra. Il Napoli dovrà attenzionare con cura quella zona di campo, così come la trequarti e le situazioni da palle inattive, dove i madridisti immettono centrimetri e potenza nelle loro incursioni. Contro linee difensive leggermente più avanzate, e quando in campo c’è una prima punta più fisica (tipo Joselu), Ancelotti utilizza spesso il lancio lungo anche per favorire gli inserimenti da dietro delle mezzali. Lo spagnolo ex Espanyol è molto bravo a fare ciò, ovvero nel posizionarsi sulla linea del fuorigioco per poi scattare improvvisamente, oppure abbassandosi sulla linea dei centrocampisti (tirando fuori un centrale) favorendo così l’apertura di varchi per i vari calciatori di strappo tipo Valverde, Bellingham, Vinicius o Rodrygo.

In panchina ci sarà anche Brahim Diaz: l’ex Milan creò non pochi grattacapi alla difesa azzurra nelle sfide dello scorso anno. Parlare delle singole qualità dei calciatori madridisti risulta scontato: tutti conosciamo Vinicius, un elemento velocissimo, tecnico ed agile, oppure Bellingham, centrocampista potente dal punto di vista fisico e capace di farsi trovare sempre al momento giusto in ogni situazione di gioco. Senza dimenticare le caratteristiche degli altri elementi presenti in rosa: il velocista Rodrygo, autore di reti pesanti, la fisicità di Joselu, la freschezza di Tchouameni e Camavinga, gli strappi offensivi di Valverde, la cattiveria di Rudiger e la grande esperienza dei veterani Modric, Kroos, Carvajal e Nacho.