Napoli Roma: gli azzurri giocano per la dignità
Napoli Roma, in programma alle 18 allo stadio Diego Armando Maradona, non ha molti significati di classifica per gli azzurri, che stanno attraversando un periodo davvero difficile. Davanti all’ennesima importante cornice di pubblico, però, i calciatori dovrebbero mettere da parte tutti i recenti problemi e concentrarsi solo sul campo, dando il massimo ed offrendo una prova quantomeno di dignità e rispetto verso i colori che indossano. Per la Roma, invece, sarà l'opportunità di consolidare la propria posizione in zona Champions e continuare la corsa verso i traguardi stagionali.
Le probabili formazioni di Napoli Roma
Calzona potrà contare sul ritorno dalla squalifica di Rrahmani e Mario Rui. Entrambi partiranno dal primo minuto. In panchina ci sarà anche Mathias Olivera, di nuovo a disposizione dopo l’infortunio rimediato a Monza. A centrocampo non ci sarà Zielinski, che sta svolgendo terapie per una lesione di basso grado al gastrocnemio mediale della gamba sinistra. Con Traoré che sembra ormai fuori dai progetti futuri del club, è molto probabile la titolarità di Cajuste. In attacco il tridente dovrebbe essere il solito (Kvaratskhelia-Osimhen-Politano), anche se non escludiamo un possibile impiego a sorpresa di Ngonge.
Diverse defezioni per la Roma di Daniele De Rossi, che si presenterà al Maradona privo di Smalling, Llorente, Paredes e Lukaku. Davanti al portiere Svilar, difesa a quattro composta da Celik a destra, Mancini e Ndicka centrali, Angelino (o Spinazzola) a sinistra. Trio di centrocampo con Cristante, Bove e Pellegrini. In attacco Dybala o Baldanzi con El Shaarawy dietro l’unica punta che dovrebbe essere Azmoun. Ricordiamo che è tornato disponibile anche Abraham.
La partita della Roma
Il cambio dalla gestione di José Mourinho a quella di Daniele De Rossi ha portato significative modifiche al gioco della squadra giallorossa. Con il portoghese in panchina, la Roma adottava un approccio più difensivo e tattico, puntando su un gioco più robusto e organizzato. Questo si è riflettuto nella capacità della squadra di resistere più a lungo in alcune partite e nel miglioramento della solidità difensiva. Tuttavia, tale approccio di gioco limitava la creatività e l'esplosività in attacco, portando ad una minore produzione offensiva.
Con l'entrata in carica di De Rossi, invece, la Roma ha iniziato a giocare un calcio più orientato all'attacco, puntando sull'aggressività e sui ribaltoni costanti. Questo approccio ha portato ad una maggiore creatività in fase offensiva, con un aumento notevole delle opportunità da gol. Da non sottovalutare l’importante esercizio di leadership dimostrata dal tecnico all'interno dello spogliatoio, trasmettendo la sua passione e la mentalità vincente ai giocatori.
L’ex centrocampista, inoltre, ha mostrato delle caratteristiche tecniche e tattiche distintive durante la sua gestione come allenatore: ha enfatizzato l'importanza del possesso palla e del gioco combinativo, incoraggiando i giocatori a muoversi rapidamente ed a mantenere la coesione tattica. Inoltre, ha favorito un approccio offensivo, in cui il centrocampo è uno dei punti chiave nell'avviare gli attacchi e nel supportare la fase difensiva. La Roma, inoltre, ha dimostrato di essere molto pericolosa sulle palle inattive, sfruttando al meglio il proprio reparto di giocatori alti e fisici: un ennesimo punto di forza su cui contare e che potrebbe fare la differenza in una partita equilibrata come quella odierna.
I giallorossi tendono sempre a costruire dal basso, utilizzando molto il portiere Svilar. E’ frequente la giocata di sponda sul regista che si abbassa tra i due centrali ed apre sui terzini, così come le verticalizzazioni dirette sulla prima punta fisica (Azmoun-Abraham). In chiave offensiva, De Rossi propende per un gioco creativo e fantasioso, permettendo ai suoi giocatori di esprimere le proprie abilità individuali.
Prendiamo l’esempio di Dybala: l’argentino ora è libero di svariare su tutto il versante offensivo. E’ uno dei primi costruttori di gioco e spesso abbassa il proprio raggio d’azione per supportare la manovra. I suoi posizionamenti intermedi e le improvvise imbucate centrali per la prima punta rappresentano dei veri e propri pericoli per le difese avversarie, in particolar modo quella azzurra dovrà essere brava proprio nella fetta centrale di campo. In fase di non possesso meno sfilacciamenti possibili e più blocco squadra, in quella di possesso pulizia e precisione nella prima costruzione per superare la pressione della Roma. Queste le richieste di Calzona alla squadra.