Il regista napoletano Paolo Sorrentino, attraverso la kermesse Tabous, festival dei libri di Taormina, in un aconversazione con Federico Pontiggia, ha rivelato:

"C'è qualcosa che mi entusiasma più del calcio, del Napoli? No non c'è."

Poi si racconta: "Faccio fatica con gli estremismi, si può trovare una ragione nel mezzo, sono di centro. Politico? No no...forse con gli anni si. Ma io non voglio inseguire l'attualità, il mondo oggi passa il tempo la metà ad offendere la metà a scusarsi, reazioni elementari, emotive, e questo rispetto al cinema non è di nessuna utilità".

Ha evidenziato il regista napoletano Premio Oscar.

<<Parthenope>>, il suo ultimo film, che è stato presentato in concorso a Cannes, uscirà nelle sale italiane il 24 ottobre 2024 distribuito da Piperfilm:

"I film sono quasi sempre autobiografici, almeno per me, a volte ci si camuffa bene nei personaggi, a volte meno. In Parthenope accade la stessa cosa. Non c'è solo quello che si è vissuto ma  ancora di più quello che vorresti ti fosse accaduto. In pratica un'autobiografia immaginaria, forse ancora più potente". 

I suoi numi tutelari?

"Mi ha influenzato tantissimo il cinema americano anni Novanta, Tarantino, Jarmush, Lynch tutta la generazione che mi ha profondamente formato, Scorsese anche se più grande, e anche Jane Campion".

E l'italianissimo Neorealismo? 

"Ho delle lacune gravi, e poi non è il tipo di approccio che ho io al racconto cinematografico. Ho avvertito in me l'influenza di Fellini, Scorsese, Lynch. Mentre non mi sono fatto influenzare da De Sica, anche se era oggettivamente bravo". Ha concluso Sorrentino.