Roma-Napoli: l’analisi degli avversari
Dopo la pessima figura rimediata in Coppa Italia con la roboante sconfitta in casa per 0-4 con il Frosinone di Di Francesco, per il Napoli arriva un test che rappresenta già un crocevia per la zona Champions ma soprattutto per l’umore di un gruppo ancora in forte sfiducia, questa sera all’Olimpico infatti ad attenderli la Roma di Mourinho, altra squadra in difficoltà che arriva dalla pesante sconfitta con il Bologna (2-0) che al momento sta facendo la differenza in ottica quarto posto.
I precedenti tra le due compagini all’Olimpico sono 76 in Serie A: 33 le vittorie giallorosse, con 29 pareggi e 14 vittorie da parte degli azzurri, che hanno vinto l’ultimo precedente (23 ottobre 2022) per 0-1 con il gol, decisivo, di Osimhen; la Roma infatti non conquista i 3 punti casalinghi in uno scontro diretto con i partenopei dal 2 novembre 2019 (2-1).
Roma-Napoli: le probabili formazioni
Roma (352): Rui Patricio; Mancini, Llorente, Ndicka; Kristensen, Cristante, Paredes, Bove, Zalewski; Lukaku, Belotti. All. Mourinho
- Ballottaggio tra Bove e Pellegrini a centrocampo, con il primo favorito
- Al fianco di Lukaku favorito Belotti per un posto da titolare
Napoli (433): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Politano, Osimhen, Kvaratskhelia. All. Mazzarri
- Juan Jesus favorito su Natan, Mario Rui torna dal 1’ a sinistra
- Zielinski favorito su Cajuste a centrocampo, pronto a riprendersi il posto da titolare
Roma-Napoli: cosa aspettarsi?
Al match ci arrivano due squadre con disperato bisogno di punti e di fiducia, dopo un avvio di stagione da dimenticare e una media negli scontri diretti da rivedere, ma è necessario fare risultato soprattutto per rimanere agganciati alla zona Champions e tenere il passo di squadre che stanno facendo estremamente bene, proprio come il Bologna.
A differenza della scorsa stagione, in cui la Roma in particolare nella metà campo difensiva era una squadra del tutto rispettabile, quest’anno con 19 gol concessi in 16 partite sta dimostrando che è proprio lì il problema principale degli uomini di Mourinho, troppi gli errori molto spesso individuali dei tre centrali difensivi, che nella maggior parte dei casi soffrono il poco o nullo aiuto difensivo degli esterni di centrocampo, dovendo quindi andare praticamente sempre in uno vs uno con gli attaccanti avversari, e ciò è deficitario anche per i centrocampisti, in particolare le mezzali, costretti al ripiego per favorire i raddoppi con i braccetti difensivi, in questo modo però la transizione offensiva dopo il recupero palla viene rallentata ma soprattutto il baricentro tende ad abbassarsi sempre di più con una metà campo così rivolta al ripiego.
Pellegrini:
Cristante:
In fase di possesso il 352 diventa un 3412, soprattutto in assenza di Dybala, infatti si stacca Pellegrini (o Bove) per andare ad occupare la trequarti alle spalle della coppia offensiva, i due braccetti toccano diversi palloni, in particolare sulla sinistra, infatti a destra Kristensen è tenuto più basso con Mancini di conseguenza più arretrato rispetto a Ndicka che a sinistra con gli spazi lasciati da Spinazzola può salire per cercare la costruzione su Paredes o Cristante, per l’ex Francoforte infatti 71.2 i tocchi di media, con il 90% di precisione.
A centrocampo il jolly offensivo è rappresentato da Pellegrini, che funge da terzo violino offensivo, infatti è l’unico giocatore della metà campo romana a toccare il dato di 1.4 passaggi chiave di media, al suo fianco Spinazzola ad occupare la trequarti alle spalle degli attaccanti, per l’esterno italiano 1.5 passaggi chiave su 46.8 tocchi e 2 assist finora, la tanta produzione offensiva dei due associata ad una predisposizione difensiva degli altri due centrocampisti è una delle motivazioni della lunghezza della squadra in transizione difensiva e della tanta sofferenza, vista la poca qualità dei centrali in campo aperto uno vs uno.
La partita si deciderà molto probabilmente nei primi 30’ di gioco, il Napoli sbloccandola subito avrebbe probabilmente praterie per far male ad una difesa già di per se squilibrata e una squadra particolarmente lunga, e con l’assenza di Dybala recuperare sarebbe dura per i giallorossi vista la fatica che fanno in costruzione; al contrario con un vantaggio per i padroni di casa è molto probabile che la partita si sposti sul piano nervoso più che tattico, con poco ritmo ed un gioco molto spezzettato, per togliere intensità ad una squadra come il Napoli che fa del giro palla rapido e con molto movimento con e senza palla la propria arma principale.