Gravina: “Gli arbitri italiani dirigono il 15% delle gare UEFA, sono eccellenze internazionali riconosciute da tutti”
“Gli arbitri italiani rappresentano un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale. Il 15% delle gare a livello Uefa sono dirette da arbitri italiani. Con l’introduzione del Var, inoltre, il margine d’errore è sceso allo 0,84% e tutto questo deve portarci a una valutazione dell’operato degli arbitri molto positiva”. A dirlo è il presidente della Figc, Gabriele Gravina,ospite di “Radio Anch’io Sport” su RadioUno. “Rocchi sta facendo crescere una squadra molto giovane di arbitri – spiega -, ha avviato un percorso di trasparenza e comunicazione con cui spiegare il regolamento e le decisioni arbitrali nonostante tutta una serie di divisioni e di pressioni che arrivano dall’esterno e dall’interno. Bisogna lasciare sereni gli arbitri che vanno in campo e astenersi dalle continue rivendicazioni personali e dalle ambizioni politiche all’interno dell’Aia”.
Caldo è il tema riforme. “La Federazione non si sottrae al confronto che è fondamentale ma verrà il momento in cui bisogna fare sintesi, che non è più procrastinabile – aggiunge il numero 1 di Via Allegri -. Il calcio italiano, non io, pretende una risposta e noi dobbiamo essere responsabilmente convinti e disponibili a darla, in termini di evoluzione positiva. L’assemblea straordinaria dell’11 marzo rinviata? L’idea è mettiamo da parte per un attimo i punti su cui ci si divide, a volte strumentalmente, per concentrarci tutti insieme sull’accordo sulle riforme economico-finanziarie. Poi ci concentreremo sul progetto dei format intesi sia come numero di squadre professionistiche che come processo di promozioni e retrocessioni”.
La Lega Serie A è apparsa spaccata sul tema del numero delle squadre, ma alla fine è passata la linea del mantenimento del format a 20: “Ci sono divergenze che riguardano il format, la parte strutturale, l’aspetto legato al professionismo – ricorda Gravina -. Abbiamo delle criticità legate al numero di squadre professionistiche, siamo gli unici in Europa e forse nel mondo con tre livelli di professionismo che fanno capo a tre Leghe. Ma prima mettiamo in sicurezza il sistema e poi penseremo al format”. Nelle scorse settimane Gravina ha ricevuto i rappresentanti di Juve, Inter, Milan e Roma che chiedevano una riduzione della serie A a 18 squadre, ipotesi poi bocciata in assemblea di Lega. “La Figc è la casa di tutte le società, ho ricevuto con piacere Juve, Inter, Milan e Roma, è un tema importante quello che si sta offrendo alla nostra valutazione, quello dell’intasamento delle date nell’ambito dei calendari internazionali. Prima o dopo si arriverà a rivedere il format, anche nel massimo campionato, lo ha fatto la Germania, la Francia nella prossima stagione andrà a 36 squadre fra prima e seconda divisione. Mi auguro che ci si arrivi nell’ambito di un’autodeterminazione delle singole componenti, per ora concentriamoci sull’accordo sulle riforme economiche finanziarie”, conclude Gravina.