Napoli Milan: coraggio e rivalsa
Sarà un posticipo dalle grandi emozioni quello che si vivrà stasera allo stadio Diego Armando Maradona. Napoli e Milan si affronteranno in un periodo probabilmente cruciale della stagione: gli azzurri sono reduci da due vittorie tra campionato e Champions, ma ancora alla ricerca di un miglior gioco, di prestazioni e - soprattutto - continuità di risultati.
Due sconfitte consecutive (Juventus e Psg) invece per i rossoneri di mister Stefano Pioli: 4 gol subiti e 0 fatti lo score complessivo. Tutto ciò ha aperto una piccola crepa nello spogliatoio milanese, proprio per questo la trasferta di Napoli assume dei contorni di maggiore importanza. Entrambe le squadre devono rispondere anche alla vittoria in extremis della Juventus sul Verona, in attesa di Inter-Roma.
Napoli-Milan è una partita di non facile lettura, soprattutto per quanto riguarda l'atteggiamento mentale delle due squadre. In casa rossonera, Pioli potrebbe riproporre un undici molto simile nei compiti tattici a quelli delle molteplici sfide dello scorso anno. 4-3-3/4-2-3-1, cambia davvero poco sotto il punto di vista della disposizione in campo.
Garcia recupera Anguissa che dovrebbe partire dalla panchina. Due ballottaggi per il tecnico francese: Olivera-Rui e Raspadori-Simeone. Dubbio in difesa per Pioli tra Kjaer e Kalulu, potrebbe spuntarla il danese. A centrocampo possibile maglia da titolare per Krunic. Confermato il tridente Leao-Giroud-Pulisic. Recuperati Jovic ed Okafor per la panchina.
Le idee di Pioli per la trasferta a Napoli
La fase di costruzione rossonera è molto variabile: in primis c’è la possibilità di verticalizzare in modo diretto su Giroud, attraverso il rinvio di Maignan, e da palloni provenienti dalle corsie esterne. Il portiere francese, viste le sue ottime qualità tecniche, rappresenta un’arma importante in fase d’uscita: spesso i suoi rilanci, anche con le mani, e da situazioni di corner a sfavore con tanti calciatori della squadra avversaria in attacco, sono utili ad innescare la velocità di Theo Hernandez sulla corsia di sinistra.
Passiamo alla costruzione bassa: nelle sfide delle scorso anno l’impostazione era a 3, con Krunic che si abbassava sul lato destro di difesa formando un terzetto insieme a Kjaer (centrale) e Tomori (centro-sinistra). I due terzini più alti e gli esterni molto dentro il campo. In questa stagione, invece, Pioli sta utilizzando anche Calabria da mediano. Con questa precisa impostazione, va a formarsi una sorta di 3-2-4-1 con le due mezzali molto vicine alla prima punta e gli esterni offensivi più larghi. In altre circostanze si abbassa comunque un mediano in aiuto dei centrali, con gli altri due pronti a supportare la manovra offensiva.
Oltre alle verticalizzazioni immediate verso Giroud e la ricerca degli uomini sulla trequarti, con un occhio di riguardo per le tecniche e precise imbucate di Reijnders, il gioco rossonero si sviluppa particolarmente sulle corsie esterne: nella gara odierna, ovviamente, quella maggiormente da attenzionare sarà la catena di sinistra con la coppia Theo Hernandez-Leao. Le micidiali progressioni dei due interpreti sono ben riconosciute da tutti: il francese è abile sia ad arrivare sul fondo, sia a tagliare il campo internamente, tutto fatto alla massima velocità.
Il portoghese è straripante dal punto di vista fisico e micidiale nelle accelerazioni uno contro uno. Sulla corsia offensiva destra agirà Pulisic, altro calciatore dall’enorme tecnica e velocità. Lo statunitense riceverà poco sostegno da Calabria su quel lato, visto che il terzino italiano si occuperà particolarmente della fase difensiva per limitare le giocate di Kvaratskhelia.
Palle inattive: il Milan ha ottimi saltatori di testa, in primis Giroud ma non solo. Sui corner ad uscire a favore, treno composto da 4 calciatori in zona dischetto pronti a partire pochi secondi prima del calcio. Su quelli a rientrare, invece, sempre 4 uomini stavolta in area piccola + 1 pronto ad attaccare il primo palo.
Fase di non possesso: i rossoneri di solito si schierano con il 4-4-2, con la coppia Leao-Giroud in prima marcatura e l’abbassamento di Pulisic come centrocampista destro. Il centrale (Krunic?) si alza sul play, con le due mezzali che seguono ad uomo i rispettivi avversari. Ci saranno tanti momenti del match in cui il primo pressing del Milan sarà molto forte, aggressivo ed intenso, con l’intento di recuperare il pallone nel minor tempo possibile, come accaduto nelle fasi iniziali del primo tempo di Parigi.
La linea difensiva spesso viene rotta da uno dei centrali: quando accade, un mediano si abbassa per coprire il buco provocato dall’uscita alta del compagno. Per quanto riguarda i terzini, come accennato in precedenza, Calabria resterà più bloccato a difesa della propria zona con l’obiettivo primario di arginare le giocate e le continue sterzate, sia interne che esterne, di Khvicha Kvaratskhelia. La marcatura sulle palle inattive a sfavore sarà ad uomo.
Il Napoli è alla ricerca della continuità
Malgrado le prestazioni di squadra non del tutto convincenti, frutto di un atteggiamento più propenso alla difesa che all’offesa, mister Rudi Garcia continua il suo lavoro al Konami Center. Anche questa settimana tre sedute di lavoro incentrate sulla tattica: c’è da sottolineare che rispetto agli inizi, soprattutto nel primo tempo di Verona e in alcuni frangenti di gara contro l’Union, si è intravisto qualcosa di nuovo e interessante sotto il profilo della costruzione.
Tutte soluzioni da confermare, si spera, nel match di stasera, come ad esempio l’opzione del secondo mediano in supporto a Lobotka. Nelle ultime partite l'ha fatto Zielinski, così come risulta abbastanza funzionale la posizione più interna di Di Lorenzo, con conseguente allargamento di Rrahmani come terzino destro.
Contro il Milan sarà molto importante il lavoro dei due esterni offensivi, che dovranno essere bravi a portare fuori posizione i difensori avversari grazie ai loro movimenti, stringendo anche verso il campo per dare un supporto in più alla prima punta. Che sia Raspadori o Simeone, l’attaccante che scenderà in campo stasera dovrà essere bravo ad anticipare i tempi di giocata staccandosi dalla marcatura di uno dei centrali rossoneri.
Tanti palloni giocabili (pure per le due mezzali), preferibilmente bassi, potrebbero arrivare in modo diretto anche da Meret, che ha optato più di una volta per questa giocata nella sfida di mercoledì in Germania. Si è lavorato molto in tal senso: saltare con pochi passaggi la prima linea di pressione avversaria risulterebbe fondamentale. L’obiettivo comune è ben chiaro: tanto movimento tra esterni e mezzali sulla trequarti, inserimenti, pochi punti di riferimento da offrire e ricerca di campo libero da attaccare.
Oltre alla questione tecnico e tattica, ci si attende finalmente una prestazione da squadra Campione d’Italia, anche se non sarà affatto facile. Un gruppo di ragazzi fortissimi che sembrano a proprio agio solo quando sono loro stessi a comandare le sorti dell’incontro. Contro il Milan servirà testa alta, coraggio e precisione nelle scelte, nonchè voglia di rivalsa per quanto accaduto l’anno scorso.
Il vero Napoli è quello visto nel secondo tempo del match con il Real Madrid, almeno per i primi 30 minuti: attacco continuo con tanti uomini e pressing nella metà campo avversaria. Si deve ripartire da lì per cercare una vittoria di vitale importanza, che sbloccherebbe vecchie e nuove motivazioni nella testa dei calciatori e forse del coach stesso.
Tornando a questioni di campo: per quanto riguarda la fase di primo pressing sulla costruzione avversaria, nel match di Verona la squadra si è disposta con il 4-2-1-3: i tre attaccanti ad uomo sui rispettivi centrali, Zielinski sul play con Cajuste e Lobotka maggiormente a protezione della difesa. Servirà sporcare con la corsa degli attaccanti l’inizio della manovra rossonera, nonché avere massima attenzione e lucidità per evitare di subire delle imbucate come successo l’anno scorso.
Proprio per questo, Garcia chiederà alla mezzala destra di stare più vicino a Di Lorenzo e Rrahmani, per cercare di tamponare al meglio i possibili attacchi provenienti dal lato sinistro. La scelta di puntare su Cajuste non sarebbe sbagliata, viste le sue ottime abilità nel recupero palla con i tackle.