Torino-Napoli: la squadra di Conte torna a dominare un match
Solo il portierone avversario, Vanja Milinkovic Savic, permette agli uomini di Vanoli di non incassare un passivo più pesant
Il Napoli targato Antonio Conte vince e convince a Torino, sponda granata. Conferma la buona prestazione della settimana scorsa - al Maradona contro la Roma di Ranieri - con i giallorossi che avevano alzato le barricate, nella speranza di portare un punto a casa che, vista l'attuale situazione di classifica, avrebbe dato un po' di ossigeno.
Torino-Napoli: miglior prova stagionale degli azzurri
Gli azzurri in Piemonte giocano la solita gara accorta, arcigna, pragmatica. Creano. Tanto. Forse la migliore gara della stagione che sottolinea una crescita nel gioco abbastanza importante. Solo il portierone avversario, Vanja Milinkovic Savic, permette agli uomini di Vanoli di non incassare un passivo più pesante.
Prima e dopo il gol partita dello scozzese Scott McTominay, il Napoli era arrivato due volte al tiro con Kvicha Kvaratskhelia, nel primo caso palla altissima da posizione favorevole e la seconda ribattuta da Lukaku, in un déjà vu che al belga fece passare parecchie notti insonni. Poi il gol del numero 8 del Napoli. Poi ancora il 77 georgiano di testa, un tacco bellissimo di Lukaku, un colpo di testa di Olivera e, a fine gara, una gran giocata di Simeone dove il portiere compie gli straordinari. Sei palle gol nitide. Mai quest'anno se ne erano contate così tante. È una reminiscenza meravigliosa il giorno dopo. È arrivato anche il gioco, secondo molti.
Il Napoli è una squadra che vuole fare la partita, non subirla
Ma ora che finalmente (pare) si creino più palle gol, ora che (sembra) si sia rotto il ghiaccio, chi ha nostalgia del catenaccio? Scusate la rima, ma è stata una tentazione dura da evitare.
Oggi ci si riscopre amanti del bello, in questa eterna contrapposizione, in una piazza che si è addormentata giochista e si è risvegliata risultatista, dove vincere è l'unica cosa che conta. Ma le medaglie appese al petto in 15 anni di calcio moderno, offensivo, non si cancellano in 3 mesi. E il post Torino-Napoli lo ha dimostrato. Questa squadra vuole creare, vuole vincere dominando ogni cosa, umiliare gli avversari, non correre rischi. È lo show, a cui Conte partecipa molto volentieri. Molto più dei suoi amatori di oggi (e non di ieri). Conte sa bene come stare dalla parte giusta della storia. Lo ha dimostrato col cambio modulo, con la titolarità inamovibile di Olivera. Lui non ha bisogno di essere difeso. Ha le spalle larghe. Non è "spaventato" da un curriculum. È Antonio Conte, baby, e nessuno lo mette in un angolo.