Dopo la tanto discussa trasferta di Champions League in Portogallo, al Municipal de Braga, per il Napoli è tempo di concentrarsi su una sfida che ha tutta l’aria di un crocevia per la stagione azzurra, è presto, ma i risultati altalenanti e le prestazioni poco convincenti stanno scuotendo un ambiente che si aspettava un inizio ben diverso, dopo la scorsa stagione. E allora Bologna sembra proprio l’occasione perfetta per riprendersi, e lo è proprio per il coefficiente di difficoltà del match, infatti il Bologna è apparsa tra le squadre più in forma in questo inizio di stagione, la classifica infatti non rispecchia a pieno le prestazioni offerte dalla squadra di Thiago Motta, che di certo non ha avuto un calendario agevole in partenza, con Milan, Napoli e Juventus nelle prime 5 giornate. Inoltre, storicamente il Dall’Ara è un campo ostico per il Napoli, a dirlo i precedenti, che vedono gli emiliani avanti con 31 vittorie in 64 match, a fronte di 15 pareggi e 18 sconfitte, nonostante questi numeri però, negli ultimi anni il trend è cambiato, infatti l’ultima vittoria casalinga risale alla stagione 2018-19, quando i rossoblu strapparono i tre punti con il risultato di 3-2. 

Andiamo ora ad analizzare i numeri della squadra allenata da Thiago Motta.

Bologna-Napoli: le probabili formazioni 

Bologna (4231): Skorupski; Posch, Beukema, Lucumì, Kristiansen; Freuler, Moro; Ndoye, Ferguson, Karlsson; Zirkzee. All. Thiago Motta

A centrocampo favorita la coppia Freuler-Moro, ballottaggio ancora in corso però con Aebischer. 

Ballottaggio anche tra Orsolini e Karlsson, con il secondo leggermente favorito.

Recuperato Saelemaekers, che partirà dalla panchina.

Napoli (433): Meret; Di Lorenzo, Ostigard, Natan, Mario Rui; Anguissa, Lobotka, Zielinski; Raspadori, Osimhen, Kvaratskhelia. All. Garcia

Esordio dal primo minuto per Natan, che prende il posto di Juan Jesus (risentimento muscolare), per il reparto difensivo anche Rrahmani out.

Ballottaggio tra Raspadori e Politano, con il primo favorito per una maglia da titolare.

Bologna-Napoli: cosa aspettarsi?

Il Bologna non è di certo una squadra che ama attendere, la squadra di Motta ha mostrato diverse difficolta in fase di non possesso quando l’avversario riesce a controllare il gioco palla al piede, ma quando prendono possesso del match diventa un avversario estremamente ostico, avendo un quantitativo tecnico come poche altre squadre in Serie A, soprattutto in fase offensiva dove la parola chiave è duttilità, tutti fanno tutto, scambiandosi le posizioni, abbassandosi per permettere le sovrapposizioni dei terzini sempre molto alti e creando triangoli con la prima punta (Zirkzee) che è dotata di grande intelligenza tattica, non a caso spesso è utilizzato da falso 9 di costruzione più che da attaccante d’inserimento.

57% il dato sul possesso palla di media, a confermare la tendenza di una squadra che ama muoversi col pallone, e che fa della costruzione dal basso la sua arma principale, impostando con la difesa a 3 con Posch che funge da braccetto a destra e Kristiansen che sale sulla sinistra formando un sistema a 5 a centrocampo

Ad impostare il centrale di sinistra, Lucumí, per lui infatti 84.3 tocchi di media, 94% di precisione nella propria metà campo e 89% nella metà campo avversaria, dove tende spesso ad avventurarsi grazie al baricentro molto alto degli emiliani. 

Il centrocampo a 2 diventa un rombo, con la posizione di vertice basso occupata da Aebischer (o Freuler) con Moro che si alza in posizione di mezz’ala a sinistra, per creare così densità in quella zona di campo, dove il Bologna costruisce il 42% delle sue azioni offensive.

Come detto in precedenza i rossoblu amano costruire dal basso per poi allargare il campo grazie alla duttilità dei giocatori nel reparto offensivo, Ferguson ne è la prova, parte trequartista ma gioca prevalentemente esterno a destra, il giocatore scozzese non è utilizzato in costruzione, ma soprattutto in fase di rifinitura, grazie ai suoi inserimenti senza palla, è uno dei giocatori più pericolosi infatti nell’area avversaria, con 2.5 conclusioni di media, per lui 1 gol realizzato, 68 tocchi, e 83% di precisione nella metà campo avversaria.

Seppur partendo più largo del numero 19, l’esterno svizzero, Dan Ndoye, ha maggiori compiti in manovra ed è per questo che Thiago Motta lo vuole lontano dalla porta, da quinto a destra, 50 i tocchi di media, 1.3 passaggi decisivi per partita, 5.3 recuperi e il 52% di contrasti vinti, dati difensivi che per l’equilibrio della squadra diventano imprescindibili visto l’utilizzo di Posch da braccetto.

In attacco impossibile non parlare di Joshua Zirkzee, il classe 2001 è un attaccante atipico, vista la sua stazza (193cm) si potrebbe pensare al classico giocatore d’aria di rigore in grado di impensierire i difensori con i suoi inserimenti e la sua fisicità, diciamo che il suo bagaglio tecnico non preclude queste caratteristiche, ma è certo che non sia la sua arma migliore, l’olandese è così apprezzato da Thiago Motta proprio perché è perfetto per la sua idea di calcio, continui movimenti senza palla, scambio di posizioni, dialogo con le mezz’ali che salgono sulla trequarti e occupazione degli spazi, c’è un motivo d’altronde se Ferguson può permettersi di allargarsi, ed il motivo porta proprio il nome di Zirkzee, infatti quello spazio da seconda punta (o falso 9) è occupato proprio dal numero 9, per lui 1 gol e 1 assist finora ma a impressionare e confermare quanto appena detto è il dato relativo alle palle gol create in relazione ai palloni toccati, 40 tocchi di media, e 2.5 passaggi decisivi per partita, nessuno come lui nel Bologna, inoltre da sottolineare il dato sui contrasti vinti di testa (82%), una soluzione in più che offre l’attaccante quando da dietro si è costretti ad andare lungo.

Per il Napoli non sarà una partita semplice, il Bologna cercherà di fare la partita è di condurre il gioco e servirà pazienza e soprattutto evitare uscite e pressing avventato per riconquistare palla velocemente perché il Bologna possiede una qualità tecnica che può esaltarsi in queste condizioni, inoltre sarà fondamentale che Anguissa torni ai suoi livelli, a sinistra i padroni di casa possiedono gran parte del loro terminale offensivo e soprattutto amano creare densità con Moro e Kristiansen, è lì che probabilmente si decideranno tanti duelli e potenziali ripartenze. Vietato ripetere gli errori di distanza tra i reparti mostrati nei precedenti match, Zirkzee e Ferguson sono maestri nell’occupazione degli spazi e al limite dell’area se lasciati con troppa libertà potrebbero far molto male.