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Una scena di Full Metal Jacket, Stanley Kubrick
Una scena di Full Metal Jacket, Stanley Kubrick

Antonio Conte non si tocca. Antonio Conte è il Messia e non può essere messo in discussione. È inattaccabile, per una parte della tifoseria che si è prostituita al risultatismo rinnegando un decennio di bellezza. Il tecnico leccese pare averli lobotomizzati.

Merito delle sue parole e, soprattutto, del suo pedigree. Ma gli Scudetti non si vincono con la storia, bensì col lavoro - come dimostrato proprio qui, in questa città e in questo club. E il lavoro visto finora, francamente, per chi ha visto negli ultimi anni il Napoli di Benitez, di Sarri e ha ancora negli occhi la bellezza del Napoli di Spalletti, è di una qualità imbarazzante.

“Veniamo da un decimo posto” è un falso storico

Meret, Di Lorenzo, Rrahmani, Olivera, Anguissa, Lobotka, Politano, Kvaratskhelia. E ancora: Simeone, Raspadori e Juan Jesus, senza considerare Mario Rui messo fuori rosa. Tutta gente che, appena 18 mesi fa, si laureava campione d’Italia.

SSC Napoli Premiazione Scudetto 2022/2023
SSC Napoli Premiazione Scudetto 2022/2023

La scorsa stagione si è conclusa in maniera pessima, è vero. Gli stessi calciatori erano quasi sempre titolari negli undici di Garcìa, Mazzarri e Calzona. Ma, volendo attribuire superficialmente le colpe soltanto al mercato, è altrettanto vero che la rosa non è stata adeguatamente puntellata dopo le cessioni di Kim, Elmas e Lozano.

Questo, però, è stato fatto con un anno di ritardo, prendendo Buongiorno al posto di Kim, Neres al posto di Lozano e Gilmour al posto di Elmas. Inoltre, lo svincolato Zielinski è stato rimpiazzato da Scott McTominay. Tutti acquisti migliorativi, salvo il cambio Osimhen-Lukaku, col belga che si è ritrovato a essere soltanto sessanta milioni di nostalgia e poca sostanza.

Riassumendo: questo Napoli è forte almeno quanto quello della stagione 2022/2023. Ergo, non si riparte affatto dal decimo posto della scorsa stagione, ma dallo scudetto conquistato 18 mesi fa. Perché negli undici scesi in campo contro la Lazio, c’erano ben otto giocatori campioni d’Italia. Gli altri tre erano Buongiorno, McTominay e Lukaku, costati la bellezza di 105,5 milioni di euro in tre.

La favoletta del decimo posto, Conte la raccontasse a chi è troppo infatuato del suo curriculum. Perché chi valuta seriamente quello che vede, non ha troppe difficoltà a riconoscere le criticità del suo (non) gioco.

L’inconsistente fase offensiva del Napoli: con chi bisogna prendersela?

Col fatto che Lukaku sia stato un acquisto sbagliato, oramai arrivati quasi a metà stagione, bisogna conviverci. Un calciatore voluto fortemente (e forse unicamente) dallo stesso Conte, che dopo la bellissima figura al Bentegodi fece filtrare il messaggio tra i suoi adepti che al Napoli mancasse un attaccante; perché Lukaku era troppo importante per le manovre d’attacco del suo gioco, che Simeone non era abbastanza per quello che lui aveva intenzione di fare.

E rieccoci qui, quattro mesi dopo, a rimpolpare la già folta lista dei centrali difensivi che hanno annullato il centravanti belga con i nomi di Romagnoli prima e Patric (!!) poi. Il Napoli non segna così pochi gol dai tempi di Donadoni. Probabilmente, per gli adepti del contismo, il parco attaccanti hio45 ndel Napoli è troppo scarso per le ideee tattica del messia. Chissà cosa ne penserebbero Baroni, Palladino o Thiago Motta. Chissà, soprattutto, cosa ne farebbero.

L’obiettivo è la Champions

Ma che ci frega, l’importante è arrivare tra le prime per accedere alla prossima Champions League, dalla quale poi si vorrà uscire perché effettivamente si gioca troppo e bisogna privilegiare il campionato perché l’obiettivo è arrrivare tra le prime per accedere alla Champions League, salvo poi… Insomm, ci siamo capiti.

Con quel parco giocatori, non ci voleva Conte per tornare in Champions League. De Laurentiis, giustamente, dopo aver messo mano al portafogli investendo una cifra blu, sia per lui e il suo staff che per la squadra, al tricolore ci pensa eccome. Se lo augura, almeno. Il rischio, è che quest‘anno possa portarsi dietro lo stesso dispiacere di due anni fa, con quella doppia sfida col Milan…

L’augurio è che Antonio Conte, che finora ha fatto il minimo indispensabile con la rosa a disposizione, possa trarre lezione da questa doppia batosta presa da Baroni. Che, nella sua infinita saccenza, possa aver imparato dai suoi errori e che, d’ora in avanti, il Napoli possa esprimersi meglio rispetto a quanto fatto vedere finora. Testa bassa e pedalare, si. Ma non soltanto i tuoi ragazzi.


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