Antonio Conte allo Juventus Stadium in occasione di Juventus-Napoli
Antonio Conte allo Juventus Stadium in occasione di Juventus-Napoli

Juventus-Napoli è stata una partita che sa di futuro. Di rara bellezza tattica. E finalmente, aggiungerei. Su tutti, Antonio Conte. Un stratega di grande cultura calcistica e davvero un osso duro per qualsiasi altro allenatore. Antonio Conte, dopo aver messo a posto le macerie di un anno disastroso e dopo aver iniziato a trovare la giusta medicina in questo inizio di campionato, va a Torino e, da grande vincente qual è, decide di sparigliare nuovamente le carte e mette a repentaglio tutto ciò di buono che aveva prodotto. Lascia parzialmente un’idea tattica per un’altra, in uno dei match più sentiti dell’anno, a casa degli avversari e davanti al suo vecchio popolo. Un gigante.

Juventus-Napoli: McTominay ha fatto impazzire Thiago Motta

Il Napoli va in campo apparentemente più coperto agli occhi dei meno attenti, ma non di certo per i compiti assegnati ai suoi uomini e per lo sviluppo delle tavole tattiche di questo match. Al pronti e via, è da subito regina del pallone e cerca di fare la gara. Un continuo scambio di posizioni in campo manda davvero in confusione l’ottimo Thiago Motta, che ci capisce ben poco. Con l’inserimento di McTominay, tante volte seconda punta pura, altre mezzala e altre ancora esterno, Conte riesce con una sola mossa a frenare Yildiz e lo stesso Nico González, annullati completamente dallo scozzese, che è una scheggia impazzita per posizioni e compiti.

Questo suo cambiare continuamente posizione, sempre in maniera brillante tra l’altro, è davvero nocivo per il comparto targato Thiago Motta, perché il brasiliano deve levare dal gioco i suoi due esterni per 60 minuti. McTominay, a turno, si porta su di sé i centrali di difesa in certe occasioni e fa impazzire a turno Locatelli e McKennie. Questo aspetto, purtroppo per gli uomini di Thiago Motta, porta continuamente Nico González e Yildiz a preoccuparsi più di Politano e Kvaratskhelia, anziché attaccare.

Strategia di grandissimo livello di coach Conte, che viene parzialmente vanificata perché il suo uomo migliore, ovvero Kvaratskhelia stesso, non era in una giornata top. Peccato davvero. Come allo stesso tempo, anche Lukaku non vive ancora un momento di forma per andare a concretizzare tutta la strategia di Antonio Conte.

Juventus-Napoli è stata anche l’emblema della duttilità di Conte

Resta molto bello, però, vedere un allenatore così duttile che, pur di vincere, non guarda in faccia nemmeno se stesso. Questo cambio nella stesura tattica di Antonio Conte, a mio avviso, è un segnale di grandissima importanza. Perché se per qualcuno questo è stato un cambiamento apparentemente difensivista, ci ha capito ben poco. Antonio, in questo match, in fase di preparazione e prima azione, attaccava con sei uomini. A Torino, contro una grandissima compagine.

Va anche segnalata l’ultima mezz’ora di Conte, che capisce che i suoi uomini sono finiti e, senza nessuna remora, nuovamente va a cambiare completamente il tridente d’attacco, andando sì in conservazione del risultato. Ma questa è la vera mossa vincente. Perché il tutto accade alla quarta giornata di campionato e a cavallo di due match casalinghi, sulla carta davvero alla portata. Questo è giocare più partite dentro una partita.

A breve potresti trovarti con sette punti in tre match dopo i già tanti punti accumulati. Antonio Conte, da stratega qual è, non lascia nulla al caso. Antonio non gioca mai una sola partita. Questa è la sua più grande dote da grande stratega qual è. Ad Antonio interessa il risultato finale, da sempre.

Sono straconvinto che, se fossimo stati alla fine di aprile, a poche giornate dalla fine del campionato e magari ci stavamo giocando il tricolore, dopo ciò che ha mostrato in questo match, in termini di dominio sui suoi stessi uomini, che ormai andrebbero in guerra per lui, e gli servivano i tre punti, sarebbe andato a Torino con quattro punte. Se servivano, anche sei o otto. La dimostrazione ce la dà togliendo tutto il tridente d’attacco, senza nessuna remora, e presentandosi sì a Torino con un sistema tutto nuovo dopo aver attuato e lavorato per tre mesi quasi su un solo sistema di gioco.

Antonio ha dalla sua le sue idee, le sue strategie. Antonio ha al fianco i suoi uomini. Per questo, questo punto sa di futuro.