Associazioni, sindacati, movimenti ecologisti, amministratori locali, accademici, scienziati: le oltre cinquanta realtà che si sono raccolte attorno alla piattaforma di Rigenera Campania fanno parte di mondi assai eterogenei, ma hanno deciso di unirsi per fare sì che la Regione si doti di uno strumento normativo che faccia finalmente i conti con le conseguenze del cambiamento climatico.

L’alluvione di Ischia, le polveri sottili, l’espansione urbana incontrollata con un tasso drammatico di crescita del consumo di suolo nelle aree protette (la Campania ha un tasso record in Italia), le emissioni degli allevamenti e delle coltivazioni intensive sono tutti temi drammaticamente urgenti che hanno spinto le sigle promotrici della campagna a pensare una campagna di raccolta firme per una legge di iniziativa popolare da presentare al Consiglio Regionale. L’idea è una: se a determinate questioni non sono sensibili dalle parti di Palazzo Santa Lucia, allora qualcuno dovrà pur attivarsi.

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Rigenera Campania: quando parte la raccolta firme

Ci sono la CGIL attraverso l’attivismo di SPI e FILLEA, Legambiente, il partito Rinascita di Pomigliano d’Arco, il comitato di Napoli di Possibile, la sezione di Volla di Potere al Popolo, le liste civiche Un’Altra Marano, Periferia Attiva di Mugnano e Città Futura di Cercola, i circoli ARCI di Benevento, Avellino e Salerno, Slow Food, le associazioni Futuro Prossimo e Casalnuovo Coraggiosa, architetti e urbanisti riunitisi dietro Alessandro Dal Piaz e Francesco Escalona (volti storici dell’ambientalismo napoletano), l’ex senatrice Paola Nugnes e tecnici dell’ARPAC e della Stazione Zoologica Anton Dohrn.

Con la regia di Gianfranco Nappi, ex deputato e direttore della rivista “InfinitiMondi”, le realtà che compongono Rigenera Campania si sono riunite 16 presso la sede dello SPI CGIL per deliberare la versione definitiva del testo, quella da portare ai banchetti a partire da gennaio prossimo. L’obiettivo, difficile ma non impossibile, è quello di raccogliere 10mila firme entro la fine della primavera e, a tal scopo, partirà la mobilitazione in tutte le province della Campania già da gennaio prossimo. Un’iniziativa importante, dunque, da tenere d’occhio nelle settimane a venire perché il tema, soprattutto per la giunta regionale, è abbastanza spinoso.