Il carico da mille sembra ormai non sentirlo più, Leo Messi manda in gol anche il terzino Molina con la stessa leggiadria e maestria che lo ha contraddistinto nella sua meravigliosa carriera nei club. Il peso della nazionale non duole più, le spalle sono ormai solide. Lui trascina. Il suo popolo lo esalta, e canta a squarciagola lottando insieme a lui e alla squadra. Anche se non risulta un gioco fluido e coinvolgente ancora una volta restano compatti. Per 120 minuti. Fino all’ultima goccia di sudore. E nemmeno ciò che concede l’estremo difensore negli ultimi 7 minuti riesce a ribaltare l’esito della partita, perché Emiliano Martinez si riprende con gli interessi le due défaillance concesse a Weghorst nei tempi regolamentari; con la malia di uno stregone ipnotizza sia Van Dijk che Berghuis per poi finire in atripudio con il rigore decisivo di Lautaro Martinez che regala all’Argentina la semifinale del campionato mondiale. La garra tiene, la garra c’è ancora e tiene duro.


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