Antonio Conte durante una conferenza stampa
Antonio Conte durante una conferenza stampa

Il Napoli di Antonio Conte, dopo un avvio choc in quel di Verona, si ritrova primo in classifica dopo sei giornate con un vantaggio di un punto sulla Juventus e di due punti sui campioni uscenti dell’Inter, sul Milan e sul sorprendente Torino di Vanoli.

Il primato provvisorio è un dato che va preso con le pinze, specie se non si è disputato neanche un sesto del campionato, ma è comunque un dato notevole che certifica come in poco tempo Conte ( anche grazie alla società sul mercato)  abbia risollevato una squadra allo sbando e l’abbia resa immediatamente competitiva per il vertice. Ciò che infatti stupisce è che il primato momentaneo del Napoli non è casuale poiché dopo la disfatta di Verona la squadra di Conte ha macinato prestazioni e soprattutto ha dimostrato di avere tantissimo carattere ed ha fatto 13 punti nelle successive cinque partite giocando in modi diversi e dimostrandosi estremamente duttile a seconda dell’avversario che affronta.
 

Antonio Conte allo Juventus Stadium in occasione di Juventus-Napoli
Antonio Conte allo Juventus Stadium in occasione di Juventus-Napoli

Il campionato però, come le corse a tappe è una competizione estremamente lunga e per provare a vincerlo è fondamentale ragionare di tappa in tappa e bene fa Conte in pubblico a mantenere i piedi per terra per due ragioni: sia perché è ad avviso di chi scrive la giusta mentalità per arrivare al successo, sia perché il Napoli non ha alcun obbligo di vincere lo scudetto e/o lottare fino alla fine per quest’ultimo.

Champions League: il vantaggio di non giocare le coppe

Il Napoli non gioca le coppe per la prima volta dal 2009/10 ed è sicuramente un oggettivo vantaggio ( da metà ottobre in poi, perché ad oggi il Napoli ha giocato le stesse gare delle varie rivali) soprattutto per un allenatore come Antonio Conte che probabilmente come nessuno al mondo riesce a far rendere una squadra giocando solo una gara a settimana, ma da qui a dire che il Napoli ha l’obbligo di lottare per il titolo ce ne passa.

Napoli, parlare di scudetto è prematuro

Anzitutto il Napoli ha il quinto monte ingaggi del campionato e già questo potrebbe essere motivazione ampiamente sufficiente per smentire questo pensiero, ma ci sono almeno altre due motivazioni per smentire quest’assunto. Anzitutto la squadra azzurra viene da un decimo posto e per quanto il mercato estivo abbia certamente migliorato la rosa non è pensabile che una squadra che viene da un’annata disastrosa debba lottare immediatamente per il vertice e per di più il Napoli è la quarta società italiana per ricavi, dietro le grandi del Nord ed è pertanto insensato chiedere al Napoli di vincere obbligatoriamente il campionato.

Ad avviso di chi scrive il Napoli ha l'obbligo di qualificarsi alla prossima Champions League poiché ha una rosa adatta per centrare l'obiettivo ed è agevolata dalla mancata disputa delle coppe e sarebbe pertanto un fallimento se il Napoli non si qualificasse per la prossima coppa dalle grandi orecchie, ma dire che il Napoli è tenuto a vincere lo scudetto o comunque a lottare per quest'ultimo è un'idiozia oppure è una provocazione di chi non è tifoso del Napoli e non vede l'ora di mettere zizzania in un ambiente che da poco si è finalmente ricompattato.


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