Manca poco alla conferenza stampa di Luciano Spalletti pre Napoli Inter. C'è una discreta attesa in sala per quello che dirà il mister a proposito del suo futuro, specie dopo le parole di De Laurentiis di ieri.

Dieci giorni fa aveva detto che è giusto che la società fosse la prima a parlare. Ieri DeLaurentiis lo ha fatto e ha detto che sta benissimo con lei ma non può tarpare le ali a nessuno. Lei onorerà il contratto oppure si sente le ali tarpate?

Non so cosa vuol dire tarpare le ali, dovete chiederlo a lui anche perché questa cosa non è inerente a ciò che ci siamo detti quella sera a cena. Per quel che riguarda me, non servono ali, ma stivali. Non ho da volare a nessuna parte. Io ho definito e chiarito tutto in quella cena. Se poi volete continuare a giocare ad acqua e fuoco, fate pure.

Ci fa capire che vincere a Napoli è complesso ma ripetersi è ancora più complicato?

Secondo me è difficile partire essendo indicati da tutti compreso lei (indica un giornalista ndr) come ottavi e vincere piuttosto che adesso. ORa è più facile perché sono stati fatti dei passi corretti e il futuro del Napoli è importante. Spalletti si toglie la tuta e mostra la maglietta in cui ha fatto aggiungere la scritta Campioni. Mi indichi qualcun altro chi l'ha fatto visto che si dice che non ho coraggio.

Riguardo domani, affrontare la finalista di Champions nonché l'unica squadra che il Napoli non è riuscito a battere può essere uno stimolo?

I miei calciatori hanno una disciplina ferrea verso loro stessi e non hanno bisogno di stimoli. Forse la cosa più stimolante, oltre al fatto che loro sono finalisti di Champions meritatamente, è il fatto che noi abbiamo battuto tutti, tranne l'Inter. I complimenti poi li facciamo anche alla Roma di Mourinho e alla Fiorentina di Italiano, i cui risultati danno benefici a tutto il calcio italiano, me compreso.

Questo gruppo ha espresso il massimo del suo potenziale o ha ancora margini di crescita?

Sicuramente come possibilità di metterci le mani, è una rosa perfetta, perché sono tutti giovani, perché nel calcio che hanno espresso hanno mostrato le loro qualità ed è leggibile dove si può cambiare qualcosa. Quando sono arrivato si diceva che c'erano pochissimi punti fermi da cui partire. Secondo me ci sono dei calciatori fantastici e poi il presidente stesso ha detto che può avere un grande futuro ed ha espresso ambizioni di vincere la Champions.

Dovesse scrivere una lettera di poche righe ai napoletani di quattro righe, cosa gli direbbe?

Che gli ho dato tutto il tempo che avevo, come ho già detto un po' in passato. Ho cercato di dare il massimo per quella che è la mia esperienza e poi chiuderei che ho ricevuto molto di più di quello che ho dato perché quello che ho visto nelle ultime partite, nell'ultima quando abbiamo festeggiato è una roba indelebile.

Se parliamo di stivali, parliamo di campagna. Quindi nel suo futuro potrebbe non esserci il calcio.

Senza rifare i giochini di acqua e fuoco, e magari vi do delle indicazioni che vi permetteranno di scrivere meno inesattezze. Tanto tutto è registrato e si rivede. Non c'è stata necessità di fare nessuna trattativa. Io non ho rifiutato nessun aumento di stipendio. Non ho da pagare nessuna clausola. Non ho da far niente. Non è vero che ho ricevuto offerte per allenare altrove. Falso. Non è vero che sono in attesa di un'altra squadra da allenare. Chi lo scrive, scrive il falso.

Una frase che disse prima di Udine: bisogna ripartire da una domanda. Posso ricambiare l'affetto dei napoletani?

Questa può essere una delle mie motivazioni. Bisogna sempre domandarselo ogni anno. Anche quando i miei figli mi dissero che a Napoli non si può non andare. Ma poi bisogna esibire un calcio importante perché qui sono esigenti. Poi me lo sono ridomandato l'anno scorso quando siamo arrivati terzi e siamo stati contestati e criticati duramente. E fin dal primo giorno di quest'anno ho pensato di migliorare quella posizione lì, come può testimoniare il capitano Di Lorenzo o a quello lì dietro che è presente in tutte le nostre riunioni (indica Santoro ndr). E poi me lo richeido anche quest'anno perché mi pare siete tutti d'accordo che bisogna vincere la Champions League o il Mondiale per Club.

Ha sempre detto che il suo scopo è dare la felicità ai napoletani. Ma lei lo è?

Non lo so, quando arrivo sul pianerottolo c'è la porta della felicità e dell'infelicità. Non so mai quale prendere ma le ho molto vicine le due situazioni. PErò vivere quei momenti lì, anche ora lo è, con mille persone a vedere gli allenamenti, è bello vedere i bambini che ti vogliono abbracciare. E comunque se io faccio felice le altre persone, lei, lo sono anche io. Quest'anno ci siamo riusciti e mi fa essere più rilassato. Anche perché se poi le rendi infelici, è dura gestirla dentro te stesso.

Una domanda per Spalletti uomo: preferisce partire da qualcosa e crearlo ex novo oppure da qualcosa di straordinario ma che può essere migliorato?

Quando si fa questo mestiere si vuole vincere, non è che puoi gestire molto la cosa. Tu vai per portare a casa dei trofei. Il livello qui è top del sentimento che si vive quotidianamente. C'è la qualità assoluta che ti rimette a posto le bischerate, c'è un ambiente che crea difficoltà ma una città che rimette a posto tutto, con il suo amore e il sentimento per i colori che rimodella anche gli errori che ho fatto io. Quando si dice di tutti questi personaggi che ci sono che hanno questa creatività e particolarità di questa lingua, è difficile andare a ritrovarla altrove e ti impone di andare oltre il tuo massimo.

Si parla del suo futuro, sono aumentate le aspettative forse, ma se lei dovesse incatenarsi per qualcuno per chi lo farebbe?

La società mi ha messo nelle condizioni di allenare una buona squadre e soprattutto hanno lavorato bene tutti i calciatori come gruppo anche se io ne ho penalizzato qualcuno per le scelte che ho fatto ma loro mi hanno sempre continuato a dare disponibilità giusta e hanno mantenuto la serenità. Si figuri poi se io oggi a tre partite dalla fine vengo a fare il nome di qualcuno che non vorrei l'anno prossimo.

Dopo 33 anni lei ha guadagnato un credito che forse non immagina, perché la gran parte dei tifosi le sarà eternamente grata. Forse c'è solo una cosa da chiarire: possiamo escludere che da qui a tre anni l'ipotesi Juventus è da scartare.

Io sono già stato ripagato per quello che ho visto. Sono a posto. Poi ogni anno, alla mia età, io devo rifare l'inventario di quello che mi gira per il cervello. Posso parlare solo di quest'anno, dopo che lo ha detto il presidente.

Dal punto di vista mentale, quanto quest'annata l'ha provata. Se si sente esausto nel tenere assieme a Napoli tante componenti.

Sto benissimo. Penso 24 ore al giorno al calcio. Chiaramente quando arrivi in fondo sei un po' stanco e ti devi interrogare per questo perché la cosa più scorretta sarebbe non avere tutte quelle caratteristiche che l'ambiente merita. Poi ci pensa il presidente a tenere tutti sulla corda perché lui è molto bravo. Se poi decidessi di ripartire significa che sono pronto a dare tutto.

Ore 15:37, la conferenza è terminata.


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